Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Nel 1598 il nobile padovano Francesco Gasparini, insieme alla moglie Giuliana e alla figlia Virginia, fondò per testamento un luogo «a guisa di monastero» destinato all'accoglienza delle fanciulle povere, che fu chiamato delle Zitelle Gasparine, per distinguerlo da quello delle Zitelle del Vescovo, un istituto di simile finalità voluto dal vescovo di Padova Marco Cornaro negli stessi anni L'edificio fu costruito nella contrada del Pozzo della Vacca (che sarebbe poi divenuta contrada delle Zitelle, dal nome dell'ente), nelle proprietà del Gasparini e vi venne annessa una chiesa intitolata alla Santissima Trinità, sulla cui facciata è una targa che ricorda il fondatore.
Attualmente, la chiesa dedicata alla Santissima Trinità detta “delle Zitelle Gasparine” è ciò che rimane dell’antico complesso: di proprietà dell’Azienda Ospedale-Università di Padova questa chiesetta sconsacrata ha una pianta rettangolare a un'unica navata ed un soffitto con volta a botte ribassata. L’altare in marmi policromi ora spoglio è originale dell’epoca, come originali sono le immagini dipinte.
Informazioni sullo stato della conservazione
Attualmente inutilizzata a causa del possibile distaccamento di piccole parti di intonaco appartenente alla volta, la Chiesa è stata messa in sicurezza con rete di protezione a maglia fine.
Il vano ha una superficie di all’incirca 110 mq, un altezza di circa 8.30 ed un unico ingresso è su via Ospedale è protetto da una bussola di legno a mezza altezza.
A servizio dello spazio ci sono un locale tecnico, un servizio igienico ai quali si accede da una porta in prossimità dell’ingresso.
A seguito del terremoto del 2012 la Chiesa era stata dichiarata inagibile. Negli anni successivi l’Azienda, allo scopo di valorizzare il proprio patrimonio storico artistico ha, attraverso la collaborazione con il Centro per il Restauro Andrea Mantegna ENAIP Veneto di Piazzola sul Brenta, avviato un lavoro di restauro della volta lesionata. Oggetto dell’intervento era una grande lacuna, lunga circa 3 metri e larga 1,5 metri verificatasi per caduta dell’intonaco, durante il terremoto.
Questo intervento è stato autorizzato e seguito dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e
Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le provincie di Belluno, Padova e Treviso nell'anno 2016.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Immobile attualmente non aperto al pubblico.
I lavori di restauro sono finalizzati alla sui futura fruizione per le finalità disposte dalla Direzione Strategica dell'Azienda Ospedaliera di Padova