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Attività principali dell'istituzione

Stazione Utopia è una cooperativa – impresa sociale per la cultura,  lo spettacolo e il sociale. Fondata nel 2010, svolge attività per conto di istituzioni pubbliche e private fra cui teatri, musei, fondazioni, oltre a sviluppare progetti nazionali e internazionali. Particolare attenzione è rivolta all’attivazione di programmi e pratiche di inclusione e promozione sociale destinati a pubblici a rischio di esclusione culturale e educativa fra cui migranti, persone in situazione di disagio economico/sociale, persone con deficit cognitivo e/o disabilità. Nell’ambito della mediazione e educazione museale Stazione Utopia propone attività didattiche per le scuole, seminari di approfondimento per insegnanti e educatori, percorsi laboratoriali di orientamento professionale pensati per favorire l’apprendimento creativo e trasversale, attraverso l’esperienza, la conoscenza dei mestieri di artigianato artistico e la scoperta del linguaggio originale dell’opera d’arte. Dal 2016 per conto di Opera di Santa Maria del Fiore cura la progettazione, il coordinamento, la segreteria organizzativa per l’area servizi educativi del Complesso monumentale di Santa Maria del Fiore. A settembre 2019 ha gestito per conto del Polo museale della Toscana e Unicoop Firenze Le meraviglie dei Medici, alla scoperta delle Ville Medicee a Cinquecento anni dalla nascita di Caterina e Cosimo, un ciclo di visite e laboratori per famiglie alla Ville Medicea La Petraia, Ville Medicea di Cerreto Guidi, Giardino della Ville Medicea di Castello. Stazione Utopia si occupa inoltre di progettazione sia a livello locale che europeo con competenze specifiche legate ai bandi Creative Europe, Erasmus+. Nel 2018 ha ottenuto un finanziamento nell’ambito del programma Erasmus+ Settore Educazione degli Adulti Attività KA1 per il progetto EMME - Education, museums and migrants’ experiences, finalizzato ad attività di formazione e aggiornamento degli operatori museali per accogliere e promuovere il contributo di migranti, rifugiati  e comunità straniere. Da settembre 2018 gestisce e coordina il progetto AMIR accoglienza musei inclusione relazione in collaborazione con  Comune di Fiesole - Musei di Fiesole, Comune di Firenze - MUS.E., Istituto degli Innocenti, Fondazione Primo Conti finanziato da Fondazione CR Firenze e Regione Toscana e finalizzato a promuovere percorsi sociali e interculturali condotti da mediatori museali formati dal progetto e provenienti da paesi extra-europei. Stazione Utopia lavora da tempo con i detenuti del Carcere di Sollicciano, dell’Istituto Gozzini e della Dogaia di Prato, sviluppando percorsi di orientamento e avvicinamento ai mestieri artigianali.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 50.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Nutida-Nuovə Danzatorə nasce come festival di danza nel Comune di Scandicci, in particolare per il Pomario, il Giardino del Castello di origini medievali dell’Acciaiolo. Il festival 2024 propone un festival di danza ispirato alla relazione con il luogo e ai suoi abitanti, sostenendo nuove generazioni di danzatori/trici, accogliendo spettacoli site specific pensati o riadattati in forma "nuda", in un giardino, all'aperto d'estate all'ora del tramonto. La caratteristica peculiare di Nutida risiede infatti nell’ impegno a sostenere il processo di crescita di nuovi danzatrici/ori e coreografe/i, promuovendo modalità di fruizione degli spettacoli inconsuete e destrutturate e favorendo l’accessibilità e la partecipazione di nuovi pubblici. Sin dal 2019 all’interno del Pomario, abbiamo sviluppato infatti una pratica artistica capace da una parte di garantire inclusione e partecipazione attraverso la scelta programmatica di decostruire la convenzionale distanza fra palcoscenico e la sala, il danzatore dallo spettatore, restituendo l’azione scenica alla dimensione fluida e porosa della relazione sociale. Questa idea è messa in atto adottando tre pratiche ampiamente consolidate: La prima consiste nell’abbandono della ritualità teatrale tradizionale della sala buia, dello spettacolo come” funzione e prodotto”, optando per un ritorno a una forma di rappresentazione in forma di “interazione eprocesso”, caratteristica peculiare del teatro e della danza di ricerca. Da qui la scelta di rappresentare gli spettacoli in un orario diurno, senza l’artificio di luci e sipario, nell’ora che precede il tramonto, favorendo la relazione costante fra spettatori e artisti. La seconda rispecchia il processo stesso della creazione di ogni spettacolo di danza, in questo contesto il lavoro di coreografi e danzatori, tanto più se giovani, viene messo a punto, sviluppato, valutato e corretto in una dinamica cooperativa, di revisione tra pari e attraverso la relazione insostituibile con il pubblico. La proposta di Nutida in questo senso tende a creare un luogo scenico che non c’è, riproducendo e mettendo in scena la dinamica creativa della sala prove. Un luogo, cioè al tempo stesso produttivo ed informale, in cui lo spettatore è parte integrante dell’esito finale della coreografia. Con questi presupposti vogliamo affermare il primato artistico della relazione e del confronto nell’atto coreografico e nel lavoro del danzatore, del processo produttivo e corale come parte insostituibile dell’atto performativo. La terza pratica è quella laboratoriale e formativa, basata su una proposta di workshops di approfondimento della tecnica e dei linguaggi per giovani professionisti, e di laboratori rivolti a persone non professioniste che attraverso l’incontro con la danza e il movimento possono sviluppare relazioni e sperimentare processi di appartenenza e legami di comunità, favorendo così negli artisti la crescita della consapevolezza sul proprio ruolo sociale.