Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Le mura di Ravenna costituiscono uno dei rari esempi di un tracciato murario tardo‐antico ancora ben conservato. Divergenti sono le ipotesi interpretative in merito all'origine, allo sviluppo, alla cronologia di questo complesso "monumento" urbano che presenta, come caratteristica peculiare, una stratificazione avvenuta in età diverse, e l'appartenenza a un territorio segnato dal fenomeno della subsidenza.
La costruzione del primo complesso murario della Ravenna romana risale a metà del I° sec. d.C. ed è attribuita all'imperatore Tiberio Claudio: è evidente la caratteristica di una "cittadella" di origine militare corrispondente ad un rettangolo diviso in quattro parti da due strade principali intersecatesi fra loro: Cardo e Decumano. Anche se in parte queste mura sono scomparse, tre lati di quel quadrilatero sono ben visibili ancora oggi.
Per favorire l'estensione della città anche verso Nord, si verificarono le prime demolizioni delle vecchie mura situate lungo l'odierna Via Cavour; un'ulteriore ampliamento della città sì manifestò poi verso Sud‐Est allorché Onorio trasferì da Milano a Ravenna la sede della Capitale dell'Impero Romano d'Occidente.
In concomitanza a queste espansioni urbane, il circuito delle mura sì andò ampliando: agli inizi del V° secolo Onorio, per proteggere la Regione imperiale della Domus Augusta, fece costruire nel lato Nord le mura che da Porta Adriana conducono fino a Porta Serrata. In seguito fu Valentiniano III° che ordinò la costruzione delle mura del lato Sud che da Porta Gaza si dirigevano a Porta Nuova passando per Porta S. Mama e Porta Sisi.
La lunghezza complessiva del perimetro raggiunse i 5 chilometri, lungo i quali furono costruite una cinquantina di torri di guardia.
Gli ultimi lavori di riparazione furono eseguiti verso la fine del 1700 dopo di che, cambiato completamente il concetto di difesa, iniziò l'era della loro decadenza: le mura rimasero allora solo come baluardo di protezione contro il brigantaggio e successivamente svolsero più che altro la funzione di cinta daziaria.
I primi smantellamenti avvennero a seguito della realizzazione delle opere ferroviarie nel 1863 e successivamente nell’anno 1886, seguirono poi le demolizioni effettuate negli anni 1920-21, in concomitanza con la costruzione del primo Foro Boario. Successivamente e fino agli inizi degli anni settanta del secolo scorso, l’attività edilizia e la stessa disciplina urbanistica non hanno prestato le necessarie attenzioni all’antico tracciato murario consentendo edificazioni in fregio e soprastanti alle mura, fatto che ha causato, insieme agli eventi bellici, la perdita di altri tratti di mura oggi non più visibili o interclusi fra edifici e aree private. Complessivamente sono scomparse circa 1.700 metri di mura storiche. Attualmente restano circa 2.500 metri di antiche mura e sei porte, per le quali, già dal Piano Regolatore Comunale del 1973 si è attivata una politica di tutela e riqualificazione.
Informazioni sullo stato della conservazione
Alcuni tratti necessitano di interventi di restauro e consolidamento.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Sempre aperto e visibile liberamente.