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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il centro di Noventa Vicentina è definito dalla grande Villa Barbarigo, ora sede municipale, che con le barchesse porticate (ali della villa, caratteristiche dell’architettura veneta) di ordine tuscanico (con capitello liscio e colonna semplice) forma una grandiosa struttura databile al 1588, progettata da un ignoto architetto veneziano. Originariamente due distinti recinti, separati dalla strada, racchiudevano la villa da un lato e i porticati dall’altro. L’edificio si compone di un corpo mediano a pianta quadrata che avanza rispetto alle ali più strette. Al compatto settore centrale si addossa un loggiato di due ordini sovrapposti, tuscanico a pianterreno e ionico al piano nobile, coronato da timpano. L’interno è caratterizzato da una fastosa decorazione realizzata da Antonio Foler, Alessandro Vassillacchi e Luca Ferrari da Reggio.

La storia

Fra le numerose ville costruite nel vicentino dai patrizi veneziani quella di Noventa si distingue perchè edificata da una famiglia dogale, distintasi nei secoli al servizio della Serenissima: chiamata anche Villa dei Dogi. Qui tutto concorre a glorificare la famiglia Barbarigo: dall’imponenza dell’architettura - che si sviluppa su quattro piani - alla facciata scenografica e solenne coronata da obelischi e inquadrata da due ali di portici, fino all’imponente ciclo di affreschi, che copre una superficie di circa 430 mq. La Famiglia Barbarigo è presente a Noventa fin dal 1497. I suoi membri affidarono nel 1588 ad un certo “mastro Venturin muraro“ l’incarico di costruire una villa che rispondesse a due esigenze: la celebrazione della “gens” e la ricerca dell’utile attraverso l’attività agricola. I Barbarigo avevano investito capitali nell’acquisto di beni fondiari a Noventa, stabilirono legami con i rappresentanti della comunità locale e la villa divenne così centro propulsore di attività agricole e simbolo del prestigio economico dei committenti e nodo urbanistico di organizzazione nei secoli dell’abitato Noventano.

Gli affreschi

“villa dei Dogi” soprattutto per gli affreschi, realizzati da Antonio Foler, Antonio Vassillacchi detto l’Aliense e Luca Ferrari da Reggio. Le pitture del secondo piano (risalenti alla metà del Seicento) sono caratterizzate da toni più intimisti e da un più accentuato gusto letterario, nel piano nobile - destinato a udienze pubbliche e quindi più ufficiale - sono narrate le imprese dei più illustri esponenti della famiglia e sono effigiati i due Dogi Marco e Agostino. Caso unico in tutta la storia di Venezia, essi si succedettero nel trono dogale (dal 1485 al 1486). Così, nella sala di Marco - pacifico, tollerante e paterno - troviamo accanto al ritratto del doge le Allegorie della Pace, dell’Abbondanza, dell’Obbedienza, della Prudenza e della vera Sapienza, mentre nella sala dedicata ad Agostino troviamo le Allegorie della Fama, della Fortuna e della Guerra, che ne sottolineano il carattere militaresco, intransigente e autoritario, evidente nel ritratto realizzato dall’Aliense.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il bene necessita di attività specifiche rivolte alla conservazione del bene:

  • alle pareti esterne;
  • al consolidamento della struttura portante in legno
  • agli apparati decorativi estremamente vulnerabili
  • alla conservazione delle parei decorative della sala paradiso
  • all'impalcato di sala paradiso, che presenta un piano pavimentale deformabile 

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

A partire dal 7 gennaio 2024 e ogni prima domenica del mese, dalle ore 10.30 alle ore 12.00, sarà possibile visitare Villa Barbarigo con spiegazioni storiche di Lorenzo Valda il quale racconterà la storia della Villa e della famiglia dei Dogi Barbarigo.

Massimo 30 persone. Ingresso gratuito.
Per informazioni: 0444-788550/788570.

E' consigliata la prenotazione alla mail prenotazioni@comune.noventa-vicentina.it 
entro le ore 12.00 del venerdì precedente la visita.

accedere al link: https://www.comune.noventa-vicentina.vi.it/Guidaalpaese?IDDettaglio=58222 

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 150.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Trattasi di intervento conservativo con una prima fase di digitalizzazione del bene; sviluppo di un rilievo che ne esalta la natura e ne documenta le caratteristiche, con costituzione di una banca dati digitale dello stato di conservazione del bene, volta a monitorare l'evolversi dello stato di conservazione dell'architettura per il mantenimento e manutenzione del bene compatibilmente con i caratteri storici della fabbrica.

Si è reso necessario una valutazione specifica della trasformazione del manufatto nel tempo, sull'evoluzione delle tecniche e degli elementi architettonici. La lettura delle trasformazioni ha evidenziando la necessità di un percorso manutentivo di conservazione della villa.

Il percorso intende articolarsi in una serie di tappe in punti strategici: parti della villa che ospitano apparati decorativi, tracce di tecniche costruttive storiche, o elementi oggetto di trasformazioni significative. Tutto ciò è reso possibile da linee di intervento tra cui il progetto di consolidamento del solaio di calpestio della Sala Paradiso, il cui piano pavimentale risulta attualmente estremamente deformabile, fatto che si riverbera sia sul sistema di travi lignee - tutte decorate - e la porzione di parete già restaurata, che si imposta dell'interasse delle travi citate.

Per la riduzione della deformabilità si opta per un sistema proposto dal prof. Giuriani* che garantisce oltre che un miglioramento della portanza, una riduzione della deformabilità e, nella Sala Paradiso, anche una efficace azione di controvento di piano con una riduzione degli effetti torsionali nel caso di sisma. Il sistema di lastre è integrato con profili metallici ad L in aderenza al traverso al piede della parete lignea decorata, angolari a loro volta collegati con barre. Gli angolari saranno solidarizzati alle lastre metalliche di consolidamento del solaio. Questo ultimo intervento è rivolto a una minore deformabilità della parete lignea decorata, sfruttando anche l'effetto di ripartizione del carico a più travi dell'impalcato.

L'intervento prevede:

  • lievo accurato con numerazione delle formelle della pavimentazione
  • lievo del sottofondo in malta a della scarsa consistenza del sottofondo
  • ispezione accurata dello stato del tavolato ligneo;
  • puntellazione intradossale delle travi con lieve controfreccia - previa interposizione di materiale tra tavole e struttura lignea
  • posa in opera di lamina in acciaio spessore 58mm, con lastre collegate con rivetti
  • collegamento delle lamine alla struttura lignea sottostante mediante connettori in acciaio diam. 10 mm con preforo
  • affiancamento al piede del telaio ligneo di profili a L100x12 ambo le parti e collegamento con perni
  • stesa nuovo controsoffitto con malta di calce
  • ricollocamento del pavimento
  • smontaggio puntellazione esistente

* E. Giuriani. Miglioramento sismico. L'organizzazione degli impalcati per gli edifici storici in "L'edilizia" n. 133/2004 pp. 30-44, De Lettera Editore, Milano.