Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La Villa Picchetta sorge in posizione isolata nella campagna a nord-est di Cameri nei pressi del fiume Ticino.
Già citata in documenti del XVI secolo come proprietà della nobile famiglia dei Cid, a partire dal 1641 e fino alla soppressione dell’ordine nel 1773, si registra la presenza nella Villa del Collegio dei Gesuiti di Novara.
Nel 1779 diviene proprietà dei marchesi Natta d’Alfiano e Tonco, e dopo vari passaggi, nel 1859, della famiglia dell’ing. Luigi Boffa di Milano.
Nel 1989 è stata acquisita al patrimonio pubblico e dal 2001 è sede dell’Ente di Gestione delle Aree protette del Ticino e del Lago Maggiore. Da allora ne ospita gli uffici, oltre a convegni, visite didattiche, mostre ed eventi.
Il complesso è composto da tre corpi di fabbrica disposti ad U il cui impianto architettonico è attribuibile in gran parte agli interventi ordinati dal marchese Natta agli inizi dell’'800: il corpo centrale era destinato alla funzione di residenza padronale; le due ali laterali disposte simmetricamente rispetto all'asse ideale est-ovest avevano una funzione sussidiaria.
Il corpo centrale è un organismo architettonico a due piani organizzato attorno ad una grande sala ottagonale coperta da una cupola a otto spicchi, che esternamente si evidenzia con un tiburio, sempre ottagonale.
La sala, detta anche “rotonda”, è arricchita da decorazioni dipinte attribuibili all’inizio del XIX secolo con scene di fauni musicanti, anfore, mostri alati e ghirlande riquadrate da grottesche che, alternandosi a leggere cornici, rivestono tutte le superfici.
Dalla sala ottagonale si accede alla sala del consiglio, già utilizzata come salone di rappresentanza della villa; attribuibile all’inizio del XX secolo quando vennero fusi tra loro tre locali preesistenti, presenta il soffitto a cassettoni in legno, il pavimento in seminato veneziano e vi si può ammirare un grande camino in pietra del XVII secolo.
Il corpo laterale verso nord dipende funzionalmente da quello centrale. L’ala meridionale è invece occupata dell’Oratorio di Santa Margherita e dell’Immacolata, costruito dai Gesuiti tra il 1625 ed il 1632.
La corte d’ingresso è anche chiamata “cortile degli orologi” per via delle numerose meridiane presenti sulle facciate, commissionate dai Gesuiti nel XVIII secolo. Di particolare interesse è il portico d’ingresso architravato sorretto da due coppie di colonne di granito, con il soffitto ligneo e le pareti decorate con paesaggi e motivi ornamentali e nicchie con anfore.
Il “pomario” è il giardino ubicato a sud della villa. Era l’antico frutteto, caratterizzato dalla “topia alla cannobina” con viti americane sostenute da travi e mensole, dalla fontana centrale e dal meleto.
Verso est vi è il giardino principale della villa, costituito da un terrazzo con il giardino formale e dai due boschetti allestiti secondo un disegno naturalistico. Da questo giardino, una strada rettilinea conduce in pochi minuti direttamente al Ticino.
Informazioni sullo stato della conservazione
Dopo gli interventi effettuati a partire dagli anni 90, la villa si trova oggi in discrete condizioni. E’ tuttavia necessario completare i restauri delle decorazioni dipinte, degli intonaci e degli elementi architettonici, così come vanno completati gli interventi di recupero dei giardini storici.
La grande sala ottagonale posta al centro della villa è decorata su tutte le superfici delle pareti e della cupola con dipinti attribuiti all’inizio del XIX secolo. Le decorazioni presentano evidenti segni di deterioramento, con lo sfarinamento e il distacco della pellicola pittorica specialmente nella parte superiore della cupola.
Ancora più critiche sono le condizioni delle decorazioni dipinte del portico d’ingresso, ove si riscontrano anche lacune negli intonaci ed un precario stato di conservazione del soffitto ligneo.
Le decorazioni dipinte sono presenti anche sulla facciata orientale, il cui stato di conservazione risulta oggi molto compromesso, a causa del dilavamento delle superfici da parte degli agenti atmosferici, per i depositi superficiali e le patine biologiche, che hanno determinato la perdita di una buona parte della pellicola pittorica.
Analogo degrado interessa estesamente gran parte degli intonaci della facciata meridionale della villa e delle torrette.
I giardini storici mostrano lacune e ammaloramenti della componente vegetale e degrado delle componenti architettoniche: le aree a prato, le alberature e gli arbusti, la” topia” del “pomario”, i viali dei giardini ed i manufatti delle recinzioni, delle scalinate e dei viali richiedono urgenti interventi di restauro.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La Villa si raggiunge dall'abitato di Cameri (NO) imboccando la Via Picchetta dal Santuario della Madonna di San Cassiano e seguendo le segnalazioni.
E’ dotata di un parcheggio a 150 metri e nelle immediate vicinanze esistono possibilità di ristoro, alloggio e un centro equestre.
La Villa Picchetta, e in particolare le grandi sale al piano terreno e i giardini, è normalmente fruibile negli orari di apertura degli uffici dell’Ente, in cui è aperta al pubblico e visitabile gratuitamente.
Dal 14 aprile al 28 luglio e dal 1 settembre al 27 ottobre è aperta anche tutte le domeniche dalle ore 14:30 alle ore 18:30, sempre con ingresso gratuito senza prenotazione.
Per le visite guidate didattiche presso la struttura è necessario prenotare con almeno 10-15 giorni di anticipo alla mail oppure al telefono dell’Ente.
Oltre ai suddetti orari la villa viene aperta per eventi e manifestazioni, fra cui convegni, concerti, esposizioni, mostre, proiezioni, serate divulgative e altri appuntamenti culturali, secondo il programma che viene periodicamente aggiornato.