Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La documentazione storica del fabbricato inizia nel 1528, quando il proprietario Agostino Sacheto cede la casa in permuta al chirurgo e barbitonsore Maffeo Givaldo. Nel Settecento la casa appartenne alla famiglia Francia, ramo rosignanese dei consignori di Cella Monte: vi aprirono una spezieria, ancora attiva nella seconda metà dell’Ottocento. Nel 1900 l’edificio passa alla famiglia Cassano, ultimi proprietari privati che nel 1986 cedono la casa al Comune di Rosignano, lasciandole il proprio nome.
Informazioni sullo stato della conservazione
Dal 2019 sono iniziati lavori di recupero dell’immobile per valorizzarlo e offrire ai residenti e ai turisti spazi per attività pubbliche: il piano interrato accoglie un infernot restaurato (parte della Vetrina del Vino e della Viticoltura Rosignanese), mentre al piano rialzato avranno sede la Scuola del gusto e il Laboratorio di cucina, con spazi polivalenti che potranno ospitare mostre, incontri e degustazioni.
Sulla superficie esterna del fianco est dell’edificio si è recuperata sotto l’intonaco parte di una cornice di finestra in terracotta; la cornice conserva la ghiera esterna, interrotta superiormente dalla rottura del muro per la realizzazione di un terrazzo. Le formelle presentano una decorazione a stampo di tipo “carpologico” che rappresenta i baccelli della fava (Mattirolo, 1935). La loro scoperta si aggiunge alle formelle seriali con la stessa immagine botanica, databili alla seconda metà del Quattrocento, che si trovano a Lu (pal. Corniola e, erratiche, in pal. Bobba e in via Colli), a Conzano (villa Vidua, in origine a Occimiano), a Fubine (rosone della parrocchiale), a Valenza (portale dell’oratorio di S. Bartolomeo, dalla demolita chiesa di S. Francesco), a Chivasso (portale della collegiata) e nel Canavese (San Giorgio, Strambino, Valperga).
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L'accesso al palazzo avviene su richiesta.
Al momento il palazzo è in fase di manutenzione e ristrutturazione quindi non accessibile ai visitatori. E' consentito l'accesso al piano interrato che accoglie un infernot restaurato (parte della Vetrina del Vino e della Viticoltura Rosignanese).