Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Polittico dipinto, raff.:
Resurrezione di Cristo tra i Santi Caterina d’Alessandria, Giovanni Evangelista, Benedetto, Agnese , otto angeli sopra gli archi a sesto acuto; (sopra) otto Santi Bartolomeo, Lucia, due Santi vescovi (Agostino e Ambrogio?), Lorenzo, Ansano , Maria Maddalena e Scolastica; tra gli archi a sesto acuto i quattro Evangelisti (da sin. Matteo, Giovanni, Marco e Luca); (nelle tavolette apicali) San Romualdo (?), Pietro, Santo benedettino, Giovanni Battista, Paolo e Santo benedettino.
Predella: Flagellazione, Andata al Calvario, Crocifissione, Deposizione dalla croce, Sepoltura di Cristo
Tempera su tavola fondo oro
Dimensioni: h cm 297,5 x 375
Misure di ciascun pannello (da sin.): ciascuna pala laterale h cm 240 x 58; la pala centrale: h cm 174 x 122,5
Nota sulla struttura originaria dell’opera: il polittico si presentava con struttura assai simile a quello aretino di Pietro Lorenzetti, cioè con due pilastri laterali fino a terra, a scavalco della mensa d’altare, che lo rendevano autoportante. Da essi provengono i sei piccoli santi ora collocati all’apice dell’opera (Gardner von Teuffel 1979). Furono così ricomposti forse nell’Ottocento e risultano già in essere nel 1924 (Silver 2013),con la terminazione della cornice tronca. Verosimilmente mancano quindi anche i pinnacoli e le cuspidi originarie.
Niccolò di Segna di Buonaventura (doc. a Siena, notizie 1331- † post 1350).
Un documento senese lo ricorda quando prende in affitto una bottega da pittore (Borghesi e Banchi 1898) nel 1331. Nel 1348 a Sansepolcro riceve un pagamento per una perduta pala per la chiesa di S. Agostino (Polcri 1995).
Allievo del padre Segna di Buonaventura, esordisce con evidenti richiami a Duccio, per avvicinarsi poi ai modi raffinati di Ugolino di Nerio e di Simone Martini, personalizzando il suo stile anche con il vigore formale di Pietro Lorenzetti. Il fratello Francesco fu anch’egli pittore e forse suo collaboratore. Il polittico potrebbe risalire al 1348-50.
Furono i monaci camaldolesi presenti nella Badia, divenuta Cattedrale solo nel 1520, con l’elezione a Diocesi di Sansepolcro e del territorio limitrofo, a commissionare l’opera. Essa sarebbe rimasta sull’altar maggiore fino alla sua sostituzione con l’Ascensione di Cristo di Pietro Perugino (entro il 1509-10), ora nella navata sinistra. Fu a quel punto spostata in Santa Chiara. Trasferita nel Novecento in Pinacoteca civica, vi è rimasta fino al 1979, quando fu ricollocata all’altar maggiore della Concattedrale di S. Giovanni Evangelista come ora la vediamo.
De Tolnay(1954) ne considerò l'iconografia quale immediato prototipo perl'affresco della "Resurrezione" di Piero della Francesca nel Museo Civico di Sansepolcro
NICOLETTA MATTEUZZI, Niccolò di Segna e suo fratello Francesco. Pittori nella Siena di Duccio, di Simone e dei Lorenzetti. Intr. Andrea De Marchi, Firenze 2018, con bibliografia precedente
Informazioni sullo stato della conservazione
Il supporto, in legno di pioppo, è in buono stato di conservazione, e risulta composto da tre pannelli composti, privi di traversatura originale + la predella + 6 tavolette apicali. Il pannello centrale è composto da due larghe doghe rispettivamente di cm 62 e cm 61, mentre i due laterali sono entrambi formati da due pale unite insieme, ciascuna composta da una doga centrale di circa 48 cm con ai lati due listelli che variano da 5,5 a 7 cm di larghezza. La predella è in unica doga a fibra orizzontale.
Nella zona posteriore corrispondente al San Benedetto e nella parte adiacente della Resurrezione sono presenti tracce di percolamento di acqua piovana che sembrerebbe aver indebolito la parte superficiale del legno, dove si notano gallerie dovute ad un antico attacco di insetti xilofagi. Fori di sfarfallamento recenti sono ben visibili invece sul fronte delle tavole per il loro contorno bianco della preparazione a gesso e colla.
Una lunga fessura, in corrispondenza della commettitura tra le due doghe, percorre l’intera figurazione della tavola centrale con la Resurrezione, rinforzata con 4 barrette in ferro avvitate al legno originale (intervento novecentesco). Inoltre tutta la zona è stata stuccata sul retro.Sull’intero supporto sono presenti delle spaccature che seguono il verso della fibra, probabilmente verificatisi in tempi antichi, a giudicare dalla presenza di accumuli di polvere e dal colore del legno.
Gli strati pittorici e il fondo oro delle pale sono in discreto stato di conservazione. La presenza di polvere, nero fumo, vernici ossidate e fortemente ingiallite presenti in stesure disomogenee, risultanti da puliture antiche poco accurate, rendono l’opera scarsamente apprezzabile. I colori hanno perso il loro aspetto che doveva essere luminoso, smaltato e prezioso. Ad una prima osservazione non si riscontrano estese lacune ritoccate. Su tutta la lunghezza della fessura longitudinale al centro della pala centrale è evidente un ritocco pittorico, fuori tono
Le decorazioni sul fondo oro sono diventate nere per l’accumulo di sporco secolare all’interno delle incisioni. In molte parti della granitura, l’oro non c’è più lasciando a vista il bianco della preparazione a gesso.
Il supporto della predella è in buono stato di conservazione. Un’antica spaccatura con andamento leggermente obliquo interessa tutta la scena della Flagellazione.
Sulla superficie pittorica si riscontrano incisioni e graffi sulle figurette, anche a forma di X, dovute ad atti vandalici .Sono visibili 10 leggere depressioni dovute a bruciature di candela sulla parte sinistra della Crocifissione. Presenti alcune vecchie piccole cadute di colore Abrasioni dell’oro sul fondo delle tavolette di predella dovute a puliture troppo aggressive che hanno portato il bolo rosso sottostante a vista. La superficie pittorica è molto iscurita da sporco che mortifica e uniforma gravemente la tavolozza del pittore sicuramente composta di colori luminosi, vari e dall’effetto smaltato.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il Polittico della Resurrezione di Niccolò di Segna è collocato sull'altar maggiore della Concattedrale di San Giovanni Evangelista a Sansepolcro (AREZZO). Orari di apertura: tutti i giorni dalle 8 alle 19