Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
In sede di sopralluogo è stato possibile individuare tutte le parti superstiti dello strumento. In particolare, dall'esame del somiere maestro è stato possibile attribuire senza ombra di dubbio la realizzazione del manufatto all'organaro Ferdinando Fedeli. Nella secreta del somiere infatti è stato rinvenuto il cartiglio originale scritto a china recante la seguente iscrizione:
«Io Ferdinando Fedeli della Rocchetta di Camerino Feci il prs/te organo l’Anno 1829 A dì 15 Maggio»
Ferdinando Fedeli, figlio di Domenico Antonio, nasce nel 1773 e muore nel 1843. Lo strumento di Valfabbrica si inserisce quindi tra quelli della maturità del costruttore umbro-marchigiano.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il nucleo delle parti interne quali somieri, crivello, meccaniche dei registri si presente sostanzialmente integro e di buona fattura. Viene rilevato però un consistente attacco dei parassiti xylofagi soprattutto sul somiere maestro in noce massello. Queste parti sono coerenti con una costruzione ancora settecentesca nella fattura. Le rimanenti parti quali tastiera, pedaliera e trasmissioni invece sono di foggia ottocentesca, segno che il Ferdinando andava adeguandosi agli stili dell'epoca. Purtroppo queste parti si presentano molto rovinate e anche di scarsa qualità. In particolare la tastiera, con le coperture in galalite, è molto devastata e di pessima qualità. I pomelli dei registri, quasi tutti mancanti o rovinati, sono del tipo utilizzato negli harmonium piuttosto che su un organo di buona fattura. Le canne di legno sono di buona costruzione e sommariamente tutte presenti. Le parti della cassa armonica sono visibili ma non è possibile stabilire se vi siano tutti i pezzi che la compongono. La cosa sarebbe possibile solo previa rimontaggio della stessa su di un nuovo telaio. Infatti sono presenti due robusti travi in legno sagomati che, sicuramente, erano inseriti nella parete di controfacciata della chiesa e fungevano da supporto ai due somieri. Molti altri pezzi sono ascrivibili alle parti interne che hanno appunto funzione di collegamento tra le varie parti dello strumento. Sono presenti anche alcuni portavento, la centina di supporto alla facciata ed una panca piuttosto malconcia. Nessuna traccia invece di mantici o sistemi di alimentazione dell’aria. La totale assenza del materiale fonico, se si escludono le grandi canne di legno della basseria, non ci permette purtroppo di valutarne la qualità sonora, ciò nonostante il ritrovamento del crivello, seppur parziale a causa di un'improprio smontaggio, potrebbe risultare utile ai fini di una eventuale ricostruzione. Inoltre del presente autore è reperibile una grande quantità di materiale relativo a strumenti già restaurati.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Fino a restauro completato non sarà possibile la fruizione del bene dal parte del pubblico