Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La Torre Civica, meglio conosciuta come “Campanón”, monumento celebrativo e simbolo della città di Guastalla, sorge sul luogo nel quale si trovava l’antica Rocca abbattuta dall’esercito spagnolo nel 1689.
Nel 1723 il duca Antonio Ferdinando volle ripristinare il decoro di questo luogo storico, procedendo al ridisegno di una piazza denominata “Piazza d’Armi”. Nello stesso anno il Consiglio Comunale decise di edificare una torre campanaria a ricordo della fortezza ormai scomparsa. I lavori della “Torre per la campana maggiore di essa comunità” iniziarono nel giugno 1723, come documentato nelle “Memorie” di don Antonio Resta, e terminarono nel 1732 con l’apposizione di una lapide celebrativa della magnanimità degli ultimi Gonzaga.
Sotto il profilo architettonico, la torre presenta lineamenti di solenne linearità: realizzata sulla tipica pianta quadrata, è caratterizzata dal susseguirsi di ampie specchiature delimitate da cornicioni e da lesene scarsamente aggettanti. Al di sopra del modulo di base e di quello intermedio, sul quale si imposta il grande orologio, si erge l’elegante cella campanaria connotata da quattro grandi finestre centinate con balaustra a colonnotti in cotto. Il sovrastante terrazzo, che raggiunge la quota di 39,20 metri, è contornato da una seconda balaustra con pinnacoli in marmo, sul quale poggia il leone rampante che caratterizza ancora oggi lo stemma di Guastalla.
Delle tre campane in bronzo, collocate nella cella campanaria della Torre Civica, due sono di foggia post-rinascimentale e una (la piccola) di fattura medioevale, con relative incastellature lignee e ferrature. Furono montate per concerto su incastellature con bilanciere e ruote di tiro, per la sonata a slancio, un allestimento risalente a fine ‘700 quando fu collocata l’ultima campana e per l’occasione fu interamente modificato il sistema di tiro delle altre due, Oggi le tre campane suonano mediante battuta laterale, un sistema elettrico e automatico, cosiddetto a carillon, che ha consentito di eliminare ogni sollecitazione eccessiva al sistema ligneo di tiro.
Di particolare interesse è la sala di sinistra della torre, al piano terra, subito dopo l’ingresso, per la presenza di una finestra tonda a pavimento, che mostra “la buca” con i vari cunicoli residui del carcere dell’antica rocca, a cui si accede da una scaletta allagata da acqua sorgente, e per due interessanti affreschi, di cui uno, particolarmente narrativo, mostra l’aspetto della piazza antistante nell’antica connotazione di “Piazza d’Armi”. Si tratta uno dei pochi documenti descrittivi della città nel Settecento. La scena raffigura una festa, verosimilmente il Carnevale, in cui si riconoscono: un Arlecchino, un gruppo di comici dell’arte, intenti ad allestire lo spettacolo e varie animazioni, e una macchina teatrale in forma di tempietto.
Informazioni sullo stato della conservazione
L’interno della Torre vera e propria è composto da un susseguirsi di ambienti collegati verticalmente da scalette in laterizio. A piano terra, sulle pareti sono presenti apparati pittorici realizzati con tecniche a secco e le volte sono caratterizzate da decorazioni pittoriche non figurative. I livelli superiori non presentano trattamenti di finitura, le pareti risultano al nudo delle murature in laterizio e i pavimenti in mattonato.
Al livello dell’orologio (piano terzo) sono ancora presenti le strumentazioni per il suo funzionamento. All’interno della cella campanaria (piano quinto) sono presenti le incastellature lignee realizzate per il sostegno e la messa in funzione delle due grandi campane in bronzo. Sulla sommità (piano copertura) è ancora presente la struttura metallica dell’antico parafulmine.
Lo stato conservativo del paramento murario esterno-interno e dei solai appare buono per quanto riguarda i conci laterizi, così come la copertura del corpo basso e della Torre, difatti non sono presenti fenomeni di infiltrazione d’acqua piovana o elementi degradati.
All’interno, al piano terra della Torre, porzioni di paramento murario intonacato presentano fenomeni di distacco dal supporto mentre gli apparati pittorici evidenziano per lo più un deposito superficiale diffuso (non sono presenti muffe o incrostazioni). Ai piani superiori, in particolare quelli maggiormente esposti alle intemperie, come il piano quinto-cella campanaria, si rileva nel paramento murario erosione dei giunti di malta.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La Torre è sede di attività culturali ed espositive a carattere temporaneo