Attività principali dell'istituzione
L'Archivio di Stato di Salerno, oltre alle proprie funzioni istituzionali di conservazione del patrimonio storico e di assistenza alla ricerca, promuove attività di valorizzazione della documentazione e delle raccolte bibliografiche conservate e di supporto alla ricerca storica, quali convegni, mostre, giornate di studio, incontri e presentazioni di volumi, pubblicazioni di cataloghi; promuove l'attività di formazione al lavoro archivistico e bibliotecario attraverso tirocini e stages; intrattiene rapporti con le scuole di ogni ordine e grado per attività e progetti di didattica della documentazione archivistica; pubblica cataloghi di mostre, ricerche, studi.
L’Archivio di Stato di Salerno trae la sua origine nel 1812. Tra le carte più antiche, conserva quelle del monastero di San Giorgio di Salerno e quelle del Collegio medico salernitano. Si conservano inoltre i protocolli notarili che hanno carattere di continuità ed organicità per i secoli XV-XVIII.
L’edificio in cui ha sede l’Istituto è l’antico palazzo sito in Largo Abate Conforti, per diversi secoli luogo della giustizia della Città. La piazza antistante, già “Largo delle Assise”, ci ricorda che sin dal Medioevo era dedicata alle assemblee giudiziarie e agli atti da esse emanati. Ampiamente restaurato negli anni 1637, 1729 e 1731, come testimoniato da tre epigrafi collocate nella Cappella San Ludovico del Palazzo, fu sede per circa di due secoli della Regia Udienza. Al pianterreno del complesso erano collocate le carceri (oggi deposito di documenti) e una cappella dove venivano condotti i condannati a morte negli ultimi giorni di vita. Nel 1806, la Regia Udienza fu soppressa e sostituita da altre magistrature. Anche con il ritorno dei Borbone, nel 1815, rimase luogo di celebrazione di numerosissimi processi, che seguirono agli episodi insurrezionali del Risorgimento, dai moti del 1820 a quelli del 1848, fino a quello relativo alla spedizione di Sapri. Dopo l’Unità, l’edificio conservò la sua destinazione di sede giudiziaria ed ospitò il Tribunale Civile e Correzionale e la Corte D’Assise; solo dal 1934, a seguito del trasferimento degli uffici giudiziari nel nuovo Palazzo di Giustizia, l’edificio divenne sede dell’Archivio provinciale di Stato.
Al pianterreno dell'Archivio di Stato di Salerno, al livello stradale e con proprio accesso, è la cappella cosiddetta di San Ludovico: prende il nome dall'affresco venuto alla luce nel 2009, in seguito ai lavori per il restauro dell'ambiente fino ad allora usato come deposito. Si tratta di una cappella con volte a crociera decorate con affreschi risalenti al XIII secolo, che ha restituito alla città un frammento del proprio passato, gettando nuova luce sul patrimonio artistico della Salerno angioina. L'affresco trecentesco raffigura san Ludovico d’Angiò, figlio secondogenito di Carlo II lo Zoppo e di Maria d’Ungheria, vissuto nella seconda metà del XIII secolo, ritratto nella cappella su di un trono collocato in un ciborio.