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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Poggio alla lastra è una piccola frazione raccolta intorno alla chiesa dei Santi Pietro e Apollinare, posta all'imbocco della valle del Bidente di Pietrapazza.

Un tempo popolosa frazione oggi vive di agricoltura e turismo ed è una delle porte di accesso del “Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna”

Estratto da “Dizionario Geografico Fisico Della Toscana” Di Emanuele Rapetti (Firenze 1833) “POGGIO ALLA LASTRA nella Valle del Bidente in Romagna. Casale con castellare e chiesa parrocchiale sotto l’invocazione dei SS. Pietro e Apollinare nella Comunità Giurisdizione a circa 7 miglia toscane a maestrale di S. Maria in Bagno, Diocesi di Sansepolcro, già della Badia di S. Ellero a Galeata, Compartimento di Firenze. Risiede in costa sopra la ripa sinistra del Bidente di Strabatenza. Era il Castello del Poggio alla Lastra capoluogo di signoria di alcuni nobili sarsinatensi, detti i signori di Valbona, e di Strabatenza, nella di cui giurisdizione si comprendevano i popoli e territorj del Poggio alla Lastra, di Pietra Pazza, di Strabatenza e di Ridracoli. All'Articolo CORNIOLO di Romagna dissi, che nel secolo XIV ai signori di Strabatenza e del Poggio alla Lastra sottentrarono nel dominio di quell'Alpe selvosa i conti Guidi. Uno di essi, il conte Roberto di Battifolle, affittò nel 1402 le foreste di Strabatenza agli Eremiti di Camaldoli, ai quali ben presto le ritolse il di lui figliuolo conte Franceseo di Poppi, dopo avere espulso dalla Valle del Bidente i nobili di Valbona e di Strabatenza. Finalmente nel 1440, per ribellione dello stesso conte Francesco di Poppi o da Battifolle, il Comune di Firenze essendosi impadronito de'suoi dominj nel Casentino ed in Romagna, allora gli uomini di Strabatenza, del Poggio alla Lastra, di Valbona e di Ridracoli comprarono dagli ufiziali di Torre di Firenze una parte delle selve dell’Appennino del Bidente, le quali poscia rinunziarono all'Opera di S. Maria del Fiore previo il riservo di potervi pascere il bestiame proprio, di fare in quelle selve doghe d'abeto, e di pescare nelle acque de'canali le trote per loro uso, obbligandosi frattanto di pagare all'Opera di S. Maria del Fiore l'anno censo di lire 228 e libbre 25 di trote per la festa di S. Giovanni Battista. Poggio alla Lastra nel 1833 contava 216 abitanti”

Informazioni sullo stato della conservazione

Analizzando lo stato attuale e le planimetrie storiche dell'area, si può ipotizzare che in origine il cimitero di Poggio alla Lastra aveva forma rettangolare regolare con l'ingresso sulla vecchia mulattiera che passava sul lato Est della struttura, successivamente, con la realizzazione della nuova strada comunale a ovest della struttura si è reso necessario rettificare il lato che interferiva col nuovo tracciato stradale. Pertanto è stata demolita la porzione di muratura perimetrale a Sud della cappella e ricostruito un muro inclinato rispetto al rettangolo originale, in calcestruzzo, in cui ha trovato la collocazione il nuovo ingresso, quello attuale, che ha sostituito l'originario sul lato opposto, sulla vecchia mulattiera a Est, poi tamponato con un setto in calcestruzzo ancora esistente.

Il cimitero di Poggio alla Lastra presenta un impianto molto semplice e assai ricorrente nella zona: a forma rettangolare con murature perimetrali in pietra calcarea locale; uno dei lati, quello in cui è presente il portone di accesso è leggermente inclinato verso l'interno realizzato in epoca recente coevo alla realizzazione della strada comunale che ha sostituito la vecchia mulattiera.

L’area oggetto dell’intervento versa in condizioni di abbandono e la natura sta più o meno consistentemente riappropriandosi dello spazio circoscritto dalle mura del cimitero in maniera incontrollata. Gli interventi proposti andranno a ripristinare, ordinare e armonizzare l’area, risultando senz’altro migliorativi dal punto di vista storico architettonico e testimoniale ma allo stesso tempo, trattandosi di un’area inserita in un contesto naturale, occorrerà prestare particolare attenzione in fase di impostazione del cantiere alle possibili nidificazioni di fauna minore legata agli ambienti ruderali.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Attualmente chiuso

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 72.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Le finalità del progetto sono principalmente la tutela di un bene storico architettonico e testimoniale e l’innalzamento qualitativo della qualità del paesaggio. Le esigenze di riqualificazione investono più aspetti, tra i quali, riducendo l’immagine di abbandono e degrado del sito si produrrà un miglioramento generalizzato della percezione del territorio, e della qualità ambientale.

Non costruendosi strutture fuori terra non si modificano gli aspetti urbani e ambientali del territorio. La realizzazione degli interventi del progetto inciderà positivamente sulla qualità del paesaggio in quanto si procederà alla riqualificazione mantenendo una continuità tipologica nella scelta di materiali da integrare.

Non è prevista utilizzazione di nuovo territorio ma esclusivamente la riqualificazione del manufatto esistente.

Nell’area attigua al manufatto da restaurare insistono vari esemplari di piante autoctone che verranno conservate, sono tuttavia previsti limitati interventi di taglio localizzato al fine di liberare le aree interessate dal cantiere e quelle che sono cresciute spontaneamente sulle macerie delle murature crollate. Tuttavia si ritiene che ciò non produrrà impatti negativi sull’ambiente.


NOTE Intervento archiviato