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Attività principali dell'istituzione

Il Museo dell’Antica Grancia e dell’Olio di Serre di Rapolano documenta la storia delle antiche fattorie fortificate (le grance), appartenenti fin dal XIV secolo all’Ospedale senese di Santa Maria della Scala. Le grance furono costruite per amministrare i numerosi terreni che i fedeli lasciavano in eredità all’ospedale e per conservare il raccolto agricolo prima di trasportarlo a Siena, dove era poi usato a fini caritatevoli.

La necessità di stoccaggio di grandi quantità di prodotti spiega la complessità della struttura architettonica di questi edifici che avevano al proprio interno granai, tinai, cantine, frantoi e una serie di spazi necessari per la trasformazione e la conservazione di grano, vino e olio.

La Grancia di Serre, risalente al Duecento, era un centro di produzione agraria locale capace di assicurare parte dei beni alimentari per l’ospedale senese. Questa molteplicità di funzioni si rispecchia nel percorso articolato del museo.

All'interno del  museo sono stati collocati alcuni macchinari ed attrezzature utilizzati per la coltivazione dell’olivo e la produzione dell’olio, compreso un antico frantoio.

Nel Museo dell’Antica Grancia e dell’Olio di Serre di Rapolano il Comune di Rapolano Terme organizza periodicamente mostre temporanee ed eventi culturali. 

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 50.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

La mostra è organizzata dal Comune di Rapolano Terme, con la cura di d.ssa Anna Maria Guiducci.

Nella mostra  sono raccolti alcuni dei pittori più significativi, attivi nel corso del Novecento, quali Dario Neri, Otello Chiti, Carlo Semplici, Aldo Marzi, Antonio Salvetti, Enzo Cesarini, Emilio Montagnani, Roberto Corsini, Vittorio Zani. Da sottolineare  la presenza di due bassorilievi di Alberto Sani scultore “naif”, scoperto da Dario Neri,  cui  Bernard Berenson dedicò  una monografia nel 1950. A questi si aggiungono due preziose testimonianze della pittura italiana del Novecento,  i paesaggi dipinti nel 1938 da Renato Guttuso per l’amico Cesare Brandi nella sua villa di Vignano, oggi conservati nei depositi della Pinacoteca Nazionale di Siena.  Una sezione apposita accoglie  le opere  recenti di artisti contemporanei che hanno tratto ispirazione dalle Crete per la loro personalissima interpretazione: da Carlo Pizzichini a Franca Marini, a Luca Bellaccini, gli ultimi due già protagonisti di mostre presentate negli anni scorsi  nel Museo della Grancia.

Accanto alle testimonianze figurative  si è scelto di affiancare una lettura contemporanea di quel paesaggio e del significato che da sempre ha assunto per coloro ch quella terra la abitarono, e la abitano, e la lavorarono, e la lavorano per renderla fonte di sostegno economico. Di qui il titolo che evoca non solo l’Incanto ma anche, in misura  analoga, la fatica  dell’uomo . Documenti filmici, brani documentari, divenuti ormai storia, riprese video  appositamente girate, compongono la variegata narrazione di questo percorso logico che intende condurre il visitatore nella conoscenza di quel territorio unico, non limitandosi alla pura sensazione estetica ma coinvolgendolo in una lettura più approfondita mediante la complessità delle immagini in movimento, dei suoni,  che le Crete possono oggi evocare con  la stessa intensità emozionale delle campitura di colore che compongono i dipinti. Una selezione di fotografie realizzate dai grandi interpreti contemporanei accompagnerà il visitatore alla scoperta del paesaggio delle Crete privilegiando uno  sguardo sempre acuto e spesso inconsueto nella interpretazione del territorio.