Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Chiesa di Santa Maria della Misericordia: pannello San Sebastiano e San Girolamo
La chiesa venne edifica agli inizi del XV secolo ad opera della famiglia dei Conti Ferretti, proprietari del Feudo, a seguito di una epidemia di peste. La sua realizzazione risale al 1450-55 e fa parte del prezioso ciclo di affreschi che decora la cappella cimiteriale di Castelferretti. Sebbene lacunoso, l’iconografia è quasi totalmente leggibile e la sua valenza è di forte interesse storico-artistico. Tutto il ciclo di affreschi, attualmente in gran parte staccato, nel 2008 viene attribuito da Matteo Mazzalupi a Giambono di Corrado da Ragusa e alla sua bottega. Il programma iconografico prevede, nella parete frontale, la figura della Madonna della Misericordia sorretta dagli Angeli e ai lati San Lorenzo o Santo Stefano (?) e San Bernardino da Siena, al di sopra è raffigurata la Santissima Trinità e, ai lati, i Santi Pietro e Paolo circondati da elementi simbolici. Nelle pareti laterali non si segue un progetto specifico, le immagini sono concepite come ex voto, con figure isolate o a coppie. Tutti i personaggi sono incorniciati da una struttura architettonica che, seppur variando nelle forme è integralmente dipinta con un raffinato colore rosato, che contraddistingue l’intera composizione. Nel 1610 la navata venne allungata e sopraelevata, realizzate le sei finestre; gli affreschi vennero totalmente intonacati e ritorneranno visibili solo agli inizi del Novecento. Nel 1916 l’edificio sarà iscritto nell’elenco degli edifici monumentali per la provincia di Ancona e nel corso del tempo gli affreschi saranno oggetto di numerosi restauri. In merito al pannello dei Santi Sebastiano e Girolamo, Mazzalupi riscontra, nella loro pregiata fattura, direttamente la mano di Giambono e non dei suoi collaboratori. Lo stacco del pannello rientra nell’intervento di restauro di fine anni ’60, quando parte degli affreschi saranno trasportati su truciolare e salvati da sicura rovina.
Informazioni sullo stato della conservazione
Lo stato di conservazione è compromesso dalla forte presenza dell'umidità di risalita che ha portato alla deformazione del supporto in truciolare di molti degli affreschi strappati: il truciolato è risultato essere materiale inadeguato per le pessime condizioni termoigrometriche del luogo ove è collocato. Dalle analisi multispettrali e dagli esami autoptici condotti emergono diverse criticità, tra cui presenza di patine organiche, deformazione dello strato pittorico, lacune diffuse, alterazioni cromatiche, craquelure e fessurazioni. Le suddette caratterizzazioni dovrenno essere supportate dalle future indagini diagnostiche che forniranno anche informazioni in merito ai precedenti interventi di restauro, emersi dai documenti archivistici. Le testimonianze storiche hanno offerto uno sguardo rivelatore sulla comprensione dello stato di fatto dell’intero ciclo decorativo.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L'edificio è aperto solo su richiesta.