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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

I materiali artistici di Federico De Rocco sono di grande importanza non solo per la
tradizione culturale sanvitese e più in generale per quella friulana, ma soprattutto
perché costituiscono un capitolo non trascurabile anche per la stessa cultura italiana
del secondo Novecento.
Le ragioni sono di ordine generale e di ordine specifico.
Quasi tutta la produzione pittorica e grafica di Federico De Rocco, a partire dai disegni
militari datati tra il 1941 e il 1943, è ascrivibile prima allo spirito e poi, dagli anni del
dopoguerra, anche alla lettura del movimento neorealista italiano che, sulla scorta di
grandi esempi ottocenteschi – tra tutti quello del francese Courbet – intendeva
operare per un realismo figurativo in cui non solo la realtà venisse chiaramente, anche
se liberamente, rappresentata, ma anche nel senso dell’attenzione ai fatti sociali e
politici che percorrevano la società italiana negli anni in cui essa, proclamata la
Repubblica e la Costituzione, cercava di darsi, anche faticosamente, un nuovo, più
moderno e democratico assetto.
Questo movimento culturale coinvolse le varie arti, dal cinema alla letteratura alla
pittura alla scultura.
Federico De Rocco, il cui lavoro artistico si concentrò sempre sull’osservazione della
vita quotidiana che si svolgeva attorno a lui, della quale la sua pittura voleva essere
una rappresentazione fedele ma anche esemplare, nella sottolineatura della dignità
del lavoro e della necessità di rispondere ai doveri quotidiani.
Da ciò la sua attenzione ai fatti della Resistenza, come strumento per la riconquista
della libertà, alla vita dei contadini e degli artigiani, che incarnavano il tema del lavoro,
ai paesaggi che circondavano queste figure, la campagna e le vedute di paese che egli
sentiva con affetto filiale: si ricordino opere come Il brolo, le vedute del campo
sportivo di San Vito, le uccisioni del maiale, le mietiture e le trebbiature ambientate
tra case e campi.

Informazioni sullo stato della conservazione

DIPINTI
STATO DI CONSERVAZIONE
In generale tutte le nove opere denotano la presenza di depositi dovuti all’adagiamento di polveri dell’ambiente che hanno originato uno strato grigiastro su tutte le superfici. Le cromie risultano quindi opache e alterate nei toni, tranne quelle del dipinto raffigurante Stabilimento, poiché incorniciato con vetro di protezione. La Natura morta con castagne presenta anche alcune macchie “a goccia” brune che
lasciano intravedere le cromie originali in trasparenza.
La pellicola pittorica di tutti i dipinti sembra essere in buone condizioni e ben aderente al supporto, sia esso tela, legno, cartone o faesite, esclusi quelli raffiguranti Nudo sul mare e Partigiani, che evidenziano qualche piccola caduta e sollevamento di colore.
Abrasioni di piccole dimensioni, in diversa quantità, sono invece presenti su tutte le opere.
I supporti non denotano particolari problemi di conservazione se non leggeri rilassamenti delle tele e qualche macchia, dovuta probabilmente a pregressi assorbimenti di umidità, che non sembrano però aver minacciato l’integrità delle policromie (Autoritratto e Partigiano).
I telai sono in buone condizioni, sebbene privo di zeppe quello del dipinto Stabilimento e di tipo fisso quello del dipinto Nudo sul mare.
Il dipinto Stabilimento è provvisto di cornice in legno modanata dorata e dipinta che presenta, oltre i depositi polverulenti, lacune, abrasioni e sollevamenti a carico della
policromia.

DISEGNI
STATO DI CONSEREVAZIONE
I 60 disegni sono interessati dai seguenti danni:
grosse lacerazioni, importanti lacune, pieghe e deformazioni, gore e segni di attacco fungino anche sulla parte pittorica, carte adese sia sul recto che sul verso.
Alcune delle opere sono montate su cartoncini in pasta di legno caratterizzata da un PH moderatamente acido. Questo tipo di supporto in situazioni conservative non idonee tende a degradare la carta delle opere, già di per sé fragile poiché anch’essa contenente lignina.
In questo tipo di carte il degrado ossidativo, legato ad una scorretta esposizione alla luce o a fattori di tipo climatico, è responsabile dell’imbrunimento del supporto; la presenza di gruppi ossidati carbonilici, che hanno sostituito gli originali gruppi alcolici, rende impossibile la formazione di legami idrogeno tra le catene di cellulosa e ciò potrebbe portare anche a indebolire il supporto.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Le opere attualmente sono in deposito in attesa di essere restaurate.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 13.034,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

I materiali artistici di Federico De Rocco sono di grande importanza non solo per la tradizione culturale sanvitese e più in generale per quella friulana, ma soprattutto perché costituiscono un capitolo non trascurabile anche per la stessa cultura italiana del secondo Novecento. Quasi tutta la produzione pittorica e grafica di Federico De Rocco, a partire dai disegni militari datati tra il 1941 e il 1943, è ascrivibile prima allo spirito e poi, dagli anni del dopoguerra, anche alla lettura del movimento neorealista italiano. Federico De Rocco, il cui lavoro artistico si concentrò sempre sull’osservazione della vita quotidiana che si svolgeva attorno a lui, della quale la sua pittura voleva essere una rappresentazione fedele ma anche esemplare, nella sottolineatura della dignità del lavoro e della necessità di rispondere ai doveri quotidiani.

Il progetto si propone di intervenire sui materiali attraverso un restauro volto:

- per i dipinti a operazioni di pulitura delle superfici policrome e successivamente di fissaggio e reintegrazione pittorica delle lacune con verniciatura finale protettiva;

- per i disegni a operazioni di spolveratura, attenuazione di gore e scolorimenti, spianamento di zone interessate da ondulazioni e pieghe, rimozioni di carte adese e sbiancamenti, restauro della carta (lacune, tagli, strappi e abrasioni).