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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Archivio storico comunale

L'Archivio storico comunale conserva materiale membranaceo e cartaceo a partire dal 1255, pur avendo subito ingenti perdite a causa di un incendio nel 1477. Il complesso è stato ordinato nel 1901 a cura di Luigi Fumi; in seguito è stato riordinato secondo il metodo storico, tra il 1976 ed il 1980, a cura di Pio Cartechini per conto della Soprintendenza Archivistica per le Marche; tale ordinamento è andato in parte perduto a seguito del completo trasferimento dell'archivio realizzatosi tra il 1989 ed il 1992. Lo stato di disordine è stato ulteriormente aggravato dalle operazioni di recupero ed imballaggio del materiale documentario resesi necessarie a seguito del sisma del 2016, in condizioni di estrema urgenza, perché il fondo potesse essere trasferito presso l’Archivio di Stato di Ancona, dove è attualmente in deposito temporaneo.

La sua consistenza è pari a 3.503 unità delle quali: 124 pergamene, 1.093 buste, 1.853 registri, 7 volumi, 10 cartelle, 84 fascicoli, 204 pacchi, 128 unità diverse. A queste si devono aggiungere carte sciolte non quantificabili.

Attualmente sono frammisti all’archivio comunale anche i fondi relativi al Governatore di Visso, al Vicario foraneo di Visso e una parte del fondo ECA (Ente comunale assistenza) relativamente a materiale di antico regime. Allo stato attuale, delle carte afferenti agli archivi aggregati è possibile identificare con buona certezza solo la documentazione di pertinenza del Vicario foraneo. Il fondo documentale è attualmente corredato da tre strumenti di ricerca: Elenco di consistenza redatto da Pio Cartechini nel 1980, l'archivio della città di Visso ordinato e descritto, inventario analitico a stampa a cura di Luigi Fumi redatto nel 1901; Elenco di consistenza dell'archivio dal 1900 al 1963 contenente i seguenti dati: numero d'ordine delle buste e dei registri, anno di riferimento, categorie contenute nelle buste o titolo dei registri e consistenza delle serie.

Catasto Gregoriano

Nato nel 1816, esso si compone di catasto piano, catasto piano gregoriano, catasto gregoriano e cessato catasto, seguendo i confini del territorio pertinente la comunità di Visso ante Decreto Valerio. E' composto da: registri fabbricati, registri terreni, matrici e brogliardi. A questi si aggiungono le mappe conservate in cartelle.

Informazioni sullo stato della conservazione

A seguito degli eventi sismici del 2016 e successivi, l'archivio pur essendo conservato all'interno di idoneo alloggiamento, ha risentito degli effetti dell'umidità e della polvere dovuta ai crolli subiti dalla sede comunale.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

L'archivio normalmente  è stato accessibile negli orari di apertura degli Uffici comunali. Attualmente, ai fini della realizzazione del Progetto, non è accessibile.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 15.000,00 €

L'intervento è a totale carico di una Fondazione bancaria ai sensi della Risoluzione n. 87/E del 15/10/2015 dell'Agenzia dell'Entrate.

DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto è volto al ripristino conservativo dell’archivio storico del Comune di Visso, interessato da un trasferimento di urgenza da parte del Nucleo di tutela dell’Arma dei Carabinieri presso i depositi dell’Archivio di Stato di Ancona a seguito del grave sisma che ha colpito l’area appenninica nei mesi di agosto e ottobre 2016.

Attualmente il complesso archivistico e gli archivi aggregati risultano inaccessibili al pubblico vista l’impossibilità di ripristinare le condizioni minime uniformi per la conservazione. Si rende dunque necessario un intervento di reinventariazione dei complessi, ivi comprese operazioni di movimentazione e ripristino, contestualmente alle quali si rende opportuno intervenire con piano di digitalizzazione massiva e complessiva dell’archivio, così da rendere possibile la consultazione dello stesso anche da remoto per via telematica, ciò a causa dell’impossibilità di ricondurre il complesso presso codesto Comune, ovvero nel naturale territorio di produzione e di conservazione.

La proposta si avvale della consulenza tecnica e scientifica di partner di eccellenza in virtù dell’unicità del conservato, del valore identitario prima che storico dei complessi documentali e, non da ultime, viste le utilità in termini di programmazione territoriale, anche urbanistica.

In particolare l’Università degli Studi di Macerata, in qualità di ente di coordinamento tecnico-scientifico, e previa stipulazione di un accordo di partenariato, si occuperà del coordinamento tecnico scientifico per tutta la durata pluriennale dell’intero progetto.

Per un corretto intervento, come da norme di conservazione in materia di beni documentari, si prevede l’impiego di figure professionali specializzate per ciascuna delle diverse fasi operative previste, ovvero l’impiego di archivisti e personale con formazione specifica e comprovata in attività di riordino di beni archivistici storici, nella revisione degli inventari, nella manipolazione di documenti storici, nell’utilizzo dei sistemi di riproduzione digitale previsti, e specificamente dedicati a queste tipologie di materiali, e nel seguire le successive fasi.

Prima dell’avvio dei lavori sarà prodotta un’analisi delle procedure e delle modalità di lavorazione previste nelle varie fasi di progetto, ovvero delle attività di riordino, revisione ed aggiornamento degli inventari, riproduzione digitale e successiva pubblicazione online dei fondi archivistici, e verrà redatto un piano di lavoro dettagliato quale riferimento guida per tutta la durata del progetto.