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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

BATTESIMO DI CRISTO.Il dipinto ai primi del ‘900 si trovava nel primo altare della parete sinistra ,come documentato da alcune fotografie dell’epoca : una soluzione evidentemente di ripiego, sia perché la cappella porta la dedica alla Vergine Maria, sia perché vi è un netto scarto dimensionale tra la tela e la mostra lignea. La collocazione antica è facilmente individuabile nell’altare di San Giovanni Battista, il terzo della parete opposta,eretto nel 1592 per volontà del notaio Giovanni Tornaini che evidentemente impose l’intitolazione al proprio santo protettore. Patronato e datazione attestati dagli stemmi ai lati del timpano e dall’articolata iscrizione nella fronte dell’altare “SACELLUM HOC” , sono registrati insieme alla tela con il Battesimo nella Descrizione di Ludovico Nuti poco dopo la metà del 600. Il dipinto era noto a Ettore Romagnoli , che lo assegnava al lucignanese Lattanzio Bonastri figura sfuggente ma oggetto di una delle biografie redatte da Giulio Mancini ( 1625 circa), che ne faceva un allievo di El Greco a Roma.L’attribuzione in genere è passata in giudicato negli studi su El Greco ma viene respinta dai pochi che si sono occupati più espressamente del pittore toscano, la cui definizione critica si scontra con l’assenza di un vero e proprio corpus di opere.Evidenti sono le riprese da Beccafumi, ma anche da Sodoma e dal Riccio ,sui cui testi Lattanzio dovette formarsi prima del viaggio a Roma ; la frequentazione di El Greco, seppur non necessariamente nei termini di discepolato indicati dal Mancini, è confermata non solo dalla citazione del celebre Soplon nel manigoldo che si piega in avanti al centro della scena ,da più parti notata , ma anche da certe accensioni luminose e da una tavolozza ariosa che riecheggia la pittura veneta. 

STIMMATE DI SAN FRANCESCO. Imponente opera di diretta commissione Granducale del 1665 su disegno di Giovanni Antonio Mazzuoli da Siena. Il dipinto mostra un notevole livello qualitativo, sia per l’invenzione sia per la condotta pittorica e si iscrive nel clima di forte cortonismo comune nelle valli aretine , ma aggiornato sulle lezioni di Luca Giordano, giunto a Firenze nel 1682 e capace di rivitalizzare un contesto toscano che segnava ormai il passo. Si leggono in tal senso l’impaginazione sbilanciata l’acrobatico volo dell’angelo dell’esuberante corporeità ,ma anche la luminosità intensa che pervade l’aria, così come le fisionomie dei cherubini e degli angeli che sorreggono Francesco,colto in una vera e propria estasi barocca .Sono caratteri che si riscontrano nell’opera di Giuseppe Nicola Nasini , pittore amiatino in grado di coniugare la lezione cortonesca di Ciro Ferri (con cui si era formato a Roma) con lo studio della pittura veneziana (durante il soggiorno in laguna dal 1686 al 1689) e con le novità giordanesche arrivando ad una sintesi di grande piacevolezza in grado di imporsi largamente prima a Firenze e poi a Siena.

Informazioni sullo stato della conservazione

BATTESIMO DI CRISTO. Il dipinto si presenta in cattivo stato di conservazione. Il supporto in lino a tessitura sottile ancorato ad un tavolato costituito da più assi di pioppo . A livello strutturale non mostra grandi alterazioni ,tuttavia il supporto è allentato e ondulato , inoltre, risulta , in alcune parti disancorato dal telaio .Lo stesso appare stampato notevolmente sul davanti. L’opera si presenta con una consistente foto-ossidazione delle vernici sovrammesse nel tempo su tutta la pellicola pittorica che determinano un’alterazione cromatica , non permettendone una corretta fruizione. Gli strati pittorici sono decoesi in alcune zone con andamento verticale con conseguente caduta di materia pittorica , si evidenzia la presenza di piccole lacune diffuse su tutta la cromia.Inoltre depositi superficiali di vari elementi ,coerenti ed incoerenti , nonché da numerosi residui di sostanze di natura sconosciuta ricoprono l’intera opera. La cornice ,intagliata con motivi a mandorla e dorata a foglia oro è in pessime condizioni di conservazione . Evidenti strati di sostanze accumulatesi nel tempo impediscono la corretta lettura della stessa . Inoltre vi sono numerose cadute dell’oro con visione dello stucco di preparazione .

STIMMATE DI SAN FRANCESCO. Il dipinto si presenta in cattivo stato di conservazione. Il supporto in lino a tessitura sottile mostra grandi alterazioni :è allentato e ondulato , In particolare le ondulazioni sono concentrate nella parte sinistra del dipinto in corrispondenza di due lunghi tagli verticali risarciti in emergenza con veline di carta giapponese. Inoltre, il supporto risulta , in alcune parti disancorato dal telaio .Lo stesso appare stampato notevolmente sul davanti. L’opera si presenta con una consistente foto-ossidazione delle vernici sovrammesse nel tempo su tutta la pellicola pittorica che determinano un’alterazione cromatica , non permettendone una corretta fruizione. Si evidenzia ,altresì, la presenza di piccole lacune diffuse su tutta la cromia. Inoltre depositi superficiali di vari elementi ,coerenti ed incoerenti , nonché numerosi residui di sostanze di natura sconosciuta ricoprono l’intera opera. La cornice costituita da un listello ligneo dorato è in pessime condizioni di conservazione. Evidenti strati di sostanze accumulatesi nel tempo impediscono la corretta lettura della stessa . Inoltre vi sono numerose cadute dell’oro con visione dello stucco di preparazione .

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Il restauro delle opere avverrà in loco (Chiesa di San francesco). Le opere saranno visibili durante l'orario di apertura del Museo comunale.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 20.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Progetto di restauro delle due tele di altare direttamente all'interno della Chiesa di San Franceco così quando la Chiesa è aperta al pubblico (orario di apertura coincidente con quello del Museo comunale) chiunque potrà assistere ai lavori dando la possibilità a chi ne avesse interesse di interagire con le restauratrici. I lavori di restauro avverranno comunque in sicurezza, nella cappella di sinistra e delimitata, che non consente l'accesso diretto del pubbico, ma ben visibile.