Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
In seguito ad un’eccezionale scoperta avvenuta nel territorio di San Gimignano tra 2010 e 2011 sull’altura della Torraccia di Chiusi, a pochi passi dal corso del torrente Fosci, lungo le propaggini collinari che scendono verso la Valdelsa fu rinvenuta una statua maschile di offerente in bronzo, come ritualmente sepolta in una piccola fossa, e per cinquecento anni attorno a questa ‘sepoltura’ furono accesi fuochi e donate offerte alla divinità del luogo sacro (in metallo, monete e balsamari in ceramica). Si trattava di un’area all’aperto, prossima a una sorgente, e anche se non possediamo il nome o i nomi degli dei Etruschi del luogo, il legame con l’Acqua e con la Terra sembrano essere le chiavi rituali dell’area.
La meravigliosa statua, del tipo dei bronzetti allungati di età ellenistica, richiama la celebre Ombra della Sera di Volterra. E proprio all’antica Velathri, nella prima metà del III secolo a.C. dobbiamo immaginare l’opera e l’ambito culturale di provenienza dell’artista che creò l’Ombra di San Gimignano. Non si può escludere che il luogo di culto della Torraccia di Chiusi costituisse uno dei santuari di confine del territorio volterrano: la “chiusa” nascosta nel toponimo allude al percorso stradale pre-romano, imperiale e poi medievale che sarà la via Francigena e che passa proprio per l’area sacra; le “fauci” celate nel nome del torrente Fosci, sono l’ingresso al territorio di Velathri/Volterra.
In prossimità del grande blocco in pietra, sopra alla sepoltura rituale della statuetta di offerente in bronzo, mentre grandi fuochi venivano accesi, furono deposte nell’area sacra diverse offerte, frutto delle speranze e delle preghiere degli antichi fedeli, Etruschi prima e Romani poi. Vasi in ceramica, monete e altri piccoli oggetti in metallo descrivono un regime delle offerte caratteristico di tanti santuari dell’Italia centrale.
Informazioni sullo stato della conservazione
La statuetta bronzea e il materiale rinvenuto nell medesimo contesto saranno oggetto di restauro. Il restauro complessivo del materiale prevedrà, oltre agli interventi di pulitura, consolidamento ed eventuali integrazioni sui reperti archeologici, anche il disegno tecnico del materiale di scavo e riguardo al bronzetto, preliminari analisi sulla tecnica di realizzazione e sulla materia, utilizzando metodologie fisiche e chimiche. La statua è stata sottoposta a TAC, indagine quest’ultima che ha sorprendentemente svelato una traccia verticale interna al bronzetto, una sorta di bacchetta in metallo, forse utilizzata come supporto alla modellazione della cera persa, poi inglobata nella fusione della lega. Un ulteriore esame con microscopio elettronico a scansione di ultima generazione ha rivelato la presenza di due leghe di particolare interesse per l’interpretazione delle condizioni del processo metallurgico in quanto ha permesso ricostruire la dinamica della fusione e raffreddamento della lega.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La statua bronzea e i reperti archeologici rinvenuti nel medesimo contesto di scavo sono esposti all'interno del Museo Archeologico di San Gimignano, Via Folgore n.11.
Vengono effettuate visite guidate alla mostra "Hinthial. L'Ombra di San Gimignano", nei giorni di venerdì e sabato alle ore 15.00.
LE PRENOTAZIONI VERRANNO EFFETTUATE TELEFONANDO AL CALL-CENTER DEI MUSEI CIVICI 0577 286300 OPPURE, IL GIORNO DELL'EVENTO PRESSO LA BIGLIETTERIA DEL PALAZZO COMUNALE -.PINACOTECA - TORRE GROSSA.