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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il monumento a Savonarola

Girolamo Savonarola, nato a Ferrara il 21 settembre 1452, intorno ai vent’anni scrisse due componimenti dedicati alla corruzione dei costumi della società e della Chiesa, mentre nel 1475 lasciò di nascosto la casa paterna in via Savonarola per andare a Bologna, dove chiese di essere ammesso nell’ordine domenicano. Tornò a Ferrara per studiare teologia e da qui nel 1482 partì per Firenze, dove prese dimora nel convento di San Marco. 

Il Comitato ferrarese poté bandire il 10 luglio 1870 un concorso nazionale, al quale parteciparono dieci concorrenti, sottoposti immediatamente al giudizio dei professori della Reale Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, per ottenere una maggiore imparzialità.

Fu proclamato il progetto vincitore, eseguito dallo scultore Stefano Galletti (Cento 1832 – Roma 1905), con la seguente motivazione: “La figura del Savonarola rende pienamente il carattere dell’insigne Martire Italiano. La movenza è nobile, severa, piena di vita; scorgesi in essa con evidenza d’espressione il personaggio rappresentato.  Nuova e appropriata la composizione del zoccolo (plinto), su cui posa la figura, e che rappresenta con storica immagine il rogo, su cui fu condannato quel grande a subire il martirio”.

Galletti, che aveva già realizzato il monumento al Guercino, posto nel 1862 davanti alla Rocca di Cento, fu incaricato ufficialmente dal Comitato promotore nel  1871. Lo scultore si mise subito all’opera e la condusse a termine  dopo circa due anni . Individuato il luogo dove ubicare il monumento marmoreo nell’ex Piazza della Pace, che era stata ribattezzata al nome di Girolamo Savonarola il 7 maggio 1860, l’opera (alta complessivamente 7 metri circa) venne collocata nel sito prefissato qualche tempo dopo la sua realizzazione. I lavori di erezione furono diretti dallo stesso scultore centese ed eseguiti dal marmista Davide Venturi di Bologna, che “eseguì il bicromo del basamento dell’opera” e la recinzione caratterizzata da colonnette. Le quattro iscrizioni che ancora caratterizzano il basamento, dettate dal Segretario del Comitato Dino Pesci, furono eseguite nel 1875. Il monumento al Savonarola venne inaugurato solo il 23 maggio 1875, anniversario dell’eccidio del frate ferrarese, in occasione delle concomitanti celebrazioni del IV Centenario della nascita di Ludovico Ariosto.

Al termine della manifestazione del 23 maggio 1875 si procedette alla firma dell’atto mediante il quale si consegnava il monumento al Municipio di Ferrara per la sua conservazione. Nel documento pubblico l’opera veniva descritta come segue: …la Statua, in marmo di Carrara bianco, raggiunge l’altezza di Metri 2.90 e poggia sopra un basamento di marmo di Verona alternato bianco e rosso, alto Metri 4.20 circondato da dodici colonnette di marmo, e lavorato dall’artista David Venturi di Bologna, cui lo scultore stesso affidava pure la collocazione in opera di tutta la mole…(6).

Informazioni sullo stato della conservazione

 

 

Il Monumento

   

Il monumento posto al centro della Piazza Savonarola, è alto circa 6,50 metri ed è composto da tre elementi architettonici:

 

  • Base, marmo rosso di Verona
  • Piedistallo, marmo di Carrara
  • Statua, marmo di Carrara

 

La Base è costituita da tre gradoni a pianta quadrata ed è delimitata lungo tutto il suo perimetro da quattro paracarri di pietra per lato, anch’essi di marmo rosso di Verona.

Tali elementi sono posizionati ad un interasse di 1.74 metri e sono collegati tra loro, nella parte superiore, da una catena in ferro.

I gradini presentano diverse dimensioni, mantenendo una pianta a base quadrata; il primo è alto 10 cm per una lunghezza si 5,00 metri, il secondo e il terzo sono alti 30 cm con una lunghezza rispettiva di 3.00 m e 2.70 m.

Il Piedistallo, anch’esso a pianta quadrata, è alto circa 3,00 metri, su ogni suo lato è presente un’epigrafe diversa su di una lastra di marmo bianco che riporta la data di morte e di nascita del Savonarola, il giorno dell’inaugurazione della statua e la dedica ad essa assegnata.

La Statua, alta circa 2,50 metri, ritrae il frate in posizione eretta, in atto di predicazione; i piedi poggiano su un doppio strato di tronchi che evocano la catasta di legno sulla quale fu arso.

Stato di conservazione

 

Il Piedistallo presenta numerose cavillature e crepe con perdita di materiale, per caduta di clasti e rotture. Sulla sua superficie marmorea vi sono infestazioni di diversi organismi vegetali quali muschi e licheni. Numerose ed estese sono le alterazioni delle superfici lapidee (macchie) causate da ossidazioni e dilavamenti.

Molte connessure sono prive di stuccature in malta o eseguite con materiali non idonei.

La Statua presenza numerose e diffuse incrostazioni, muffe, croste nere ed uno strato di degrado che sembra essere incrementato, nel corso degli ultimi anni, in maniera anomala rispetto ad altri manufatti del medesimo materiale presenti nelle zone limitrofe.

In particolar modo, per via di questo fenomeno, si è provveduto ad analizzarne le cause anche per prevenire un ulteriore peggioramento dello stato di conservazione del monumento. La diffusione della proliferazione algale è ciò che desta maggior preoccupazione.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Il monumento si trova all'aperto nella Piazza Savonarola ed è sempre fruibile al pubblico 

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 21.450,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

DETERMINA 2020/2082 DEL 5/11/2020 AFFIDAMENTO DEI LAVORI ALLA DITTA OTTORINO NONFARMALE SRL 

Studio di fattibilità delle fasi operative

 

  • Fase Preliminare

Nella prima fase si è provveduto ad analizzare in modo specifico il monumento al fine di determinare le problematiche inerenti lo stato di degrado.

Attraverso l’uso di una piattaforma elevatrice è stata effettuata una prima verifica generale dello stato di conservazione del monumento; con il prelievo di campioni si è potuto provvedere all’esecuzione di indagini scientifiche preliminari. I fenomeni di degrado sono stati documentati mediante una relazione fotografica ed è stata realizzata una relazione dettagliata (allegata  di seguito) sullo stato conservativo del monumento e sulla natura degli agenti aggressivi presenti su esso.

 

  • Fasi Operative di Intervento
  • Redazione della “Relazione di restauro” completa di tutte le fasi operative del restauro, realizzazione della relazione fotografica preventiva e stesura della mappatura del degrado.
  • Allestimento del ponteggio; con eventuale telo pubblicitario e spazi di comunicazione e sponsorizzazione.
  • Ristabilimento parziale della coesione mediante impregnazione per mezzo di pennelli, siringhe, pipette, propedeutica alle operazioni di pulitura.
  • Riadesione di scaglie e frammenti di peso e dimensioni limitate mediante resina epossidica.
  • Disinfezione da colonie di microrganismi mediante applicazione di biocida e successiva rimozione meccanica.
  • Rimozione dei depositi superficiali coerenti e macchie solubili mediante accurato lavaggio delle superfici con spazzolini e spazzole di saggina, irroratori, spugne.
  • Rimozione di incrostazioni, concrezioni, fissativi alterati mediante applicazione di compresse imbevute di soluzione satura di sali inorganici o ammonio carbonato.
  • Rimozione di sostanze soprammesse di varia natura quali oli, vernici, cere, etc.
  • Rimozione meccanica e/o chimica di stuccature eseguite durante interventi precedenti con materiali che per composizione risultano non congrue.
  • Stuccatura con malta nei casi di fessurazioni, fatturazioni, mancanze profonde e nei giunti tra i conci
  • Trattamento superficiale, eventualmente realizzato con materiali innovativi.
  • Stesura relazione finale sui lavori corredata da “schede operative di restauro”.

 

Per l’intero periodo di svolgimento dei lavori verranno organizzate attività di comunicazione con incontri tecnici, visite in cantiere con sensibilizzazione sulla valorizzazione, conservazione e manutenzione del patrimonio culturale, etc.