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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
L’opera venne realizzata dallo scultore cremonese Luigi Secchi, il cui progetto fu selezionato dagli architetti Luca Beltrami e Camillo Boito in occasione del centenario della nascita di Giuseppe Verdi. L’inaugurazione avvenne il 9/10 ottobre 1913.
Il monumento si compone di vari elementi, a partire dal basso: un basamento lapideo (probabilmente di matrice granitica) a parallelepipedo modanato, impostato su un alto gradino e decorato all’estremità sommitale da quattro fasce in bronzo a motivi vegetali (fasci di alloro). Su una delle quattro facce compare la scritta “VERDI”, in lettere incise e dorate. La statua, fusa in lega di rame utilizzando la tecnica della cera persa, raffigura Giuseppe Verdi a grandezza maggiore del vero. Il soggetto, posto su di una bassa base quadrangolare, è ritratto seduto su di un faldistorio, con lo sguardo rivolto di ¾ verso sinistra. Entrambe le braccia poggiano sui braccioli della seduta: quello sinistro in posizione rilassata, mentre sul destro insiste il peso del torso. La gamba sinistra risulta leggermente avanzata, a differenza di quella destra che è ripiegata al disotto del faldistorio, conferendo un ritmo contrapposto alla statua. Sul retro della figura sono presenti la firma dello scultore “Luigi Secchi Milano”, ed il nome della fonderia “Faruffini e Ottolina Fusero”. Entrambe le iscrizioni sono state con probabilità realizzate direttamente sul modello intermedio in cera.
Informazioni sullo stato della conservazione
Nonostante il manufatto sia collocato ben al di sopra del piano di calpestio, è possibile osservare alcune evidenze tecnologiche legate alla lavorazione di manufatti in lega di rame. Nella zona del petto, in corrispondenza del primo bottone sinistro della giacca, è possibile osservare una discontinuità di forma quadrangolare. Un segno simile è presente anche nella base in metallo, in corrispondenza del piede destro. Entrambi sono verosimilmente riconducibili a tasselli di riparazione di difetti intervenuti in fase di realizzazione. Ulteriori evidenze tecniche sono costituite dalla presenza di chiodi distanziatori probabilmente in ferro, di cui alcuni ancora in sede (in corrispondenza del retro del colletto), mentre altri sfilati dalla loro collocazione (lungo la gamba posteriore sinistra del faldistorio.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La statua è collocata nella Piazza Principale di Busseto ed è aperta al pubblico 24/24 ore, 365 giorni l'anno.
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA
RACCOLTA FONDI
Raccolta aperta
FASE ATTUATIVA
Lavori in corso
IMPORTO 40.000,00 €
DESCRIZIONE INTERVENTO
Oggetto Statua ritratto (porzione di monumento dedicatorio), Soggetto Giuseppe Verdi, Collocazione Piazzale Verdi, Busseto (PR), Autore Luigi Secchi, Datazione 1913, Materia e tecnica Lega di rame, Fusione a cera persa, Misure N.D.,
Intervento conservativo
I manufatti saranno inizialmente sottoposti a lavaggio con acqua a pressione controllata a fine di rimuovere i depositi superficiali incoerenti di varia natura presenti sulle superfici. A ciò seguirà un accurato lavaggio delle superfici con acqua demineralizzata addizionata con un tensioattivo non ionico, e spazzole a setola morbida o spugne. Al termine di quest’operazione le superfici saranno attentamente risciacquate, ed infine disidratate servendosi di un getto d’aria compressa. Eventuali residui di stesure protettive risalenti a precedenti interventi verranno eliminati, se necessario, servendosi di solventi organici idonei, selezionati per la loro bassa tossicità. La pulitura dei tre manufatti si articolerà in più fasi consecutive e sarà improntata al miglioramento della leggibilità del modellato, così come alla stabilizzazione dei fenomeni di degrado che potrebbero portare all’ulteriore alterazione dei materiali costitutivi delle opere. La pulitura avrà lo scopo di eliminare tutti i prodotti di deposito incoerenti e coerenti ed i prodotti di corrosione presenti sulla superficie che costituiscano un pericolo per l’integrità dell’opera. Il livello di pulitura da raggiungere terrà conto delle caratteristiche estetiche e materiche dei manufatti, e sarà concordato in seguito all’esecuzione di prove di pulitura preliminari. La pulitura verrà condotta prevalentemente con mezzi meccanici quali bisturi, spazzoline in filo metallico e sintetico montate su micromotore, vibroincisori ed eventualmente microsabbiatrice, a cui potranno affiancarsi, nel caso in cui la situazione lo richieda, metodologie di tipo chimico, come ad esempio l’utilizzo di sostanze chelanti (quali Sali di Rochelle o EDTA) applicate in maniera localizzata, eventualmente in forma addensata. Le zone così trattate, saranno in seguito risciacquate con acqua demineralizzata. Nel caso di eventuali aree interessate dalla presenza di corrosione attiva, si procederà con la conversione dei prodotti di corrosione impiegando il metodo B70. Al termine delle operazioni di restauro le superfici saranno nuovamente risciacquate utilizzando acqua demineralizzata e disidratate come descritto in precedenza. Nel caso in cui dovessero essere presenti elementi in ferro o leghe di ferro, la conversione dei prodotti di ossidazione tipici di questi materiali avverrà tramite applicazioni di acido tannico opportunamente diluito. Infine, l’opera sarà protetta così da inibire il nuovo verificarsi di fenomeni di degrado. Lo strato protettivo sarà costituito dalla stesura di più strati di due prodotti: una resina acrilica (stesa in doppio strato) ed una cera microcristallina addizionata di inibitori di corrosione, specifica per la protezione di manufatti in bronzo.