Attività principali dell'istituzione
Il Centro di documentazione del territorio “Riccardo Francovich” è stato istituito nel 1991 dal Comune di Scarlino per “conservare, documentare e valorizzare l'esperienza e i risultati delle ricerche archeologiche effettuate presso la Rocca Pisana dal 1979 al 1983, sotto la direzione di Riccardo Francovich”, che hanno riportato alla luce numerose strutture murarie e reperti archeologici, alcuni dei quali oggi esposti nel museo.
Le tre sale espositive che compongono il museo documentano le fasi di vita e frequentazione dell'area della Rocca Pisana mediante l’esposizione di reperti e pannelli didattico-illustrativi in italiano ed inglese.
Nelle prime due sale, dedicate alla storia di Scarlino e della Rocca, le vetrine espositive presentano al visitatore i reperti secondo una narrazione diacronica: dai reperti dei periodi più antichi (età del Bronzo, età del Ferro, età etrusco-arcaica ed ellenistica), l’esposizione prosegue con medaglie votive e oggetti personali provenienti dalle aree cimiteriali esterne ed interne alla chiesa, risalenti al XVI e XVII secolo, fino all’esposizione di bellissime ceramiche prodotte tra il IX e il XVIII secolo: ceramiche d'importazione dal bacino del Mediterraneo (Liguria, Tunisia, Grecia bizantina), produzioni locali, maioliche arcaiche, ceramiche ingobbiate e graffite.
La terza sala è invece dedicata al cosiddetto “Tesoro della Rocca”, costituito da cento monete d'oro databili tra il 1387 e il 1457, rinvenute all'interno di una brocca nascosta in una nicchia del muro dell'antica chiesa canonica.
Le monete provengono da sette diverse zecche: 29 fiorini, 24 sanesi, 21 zecchini, 15 ducati di Roma e uno di Bologna, 3 genovini, 3 fiorini d'Ungheria e 4 ducati di Milano che potrebbero essere state nascoste intorno al 1448, quando Alfonso I d'Aragona invase il territorio dello Stato di Piombino, per tentarne la conquista.
Il museo fa parte del mini-sistema dei Musei di Scarlino, con la Rocca Pisana e il Museo Archeologico di Portus Scabris, e del Sistema dei Musei di Maremma. Inoltre, con il Comune di Scarlino, è nodo del Sistema difensivo degli Appiani per lo Stato di Piombino e "porta" del Geoparco UNESCO delle Colline metallifere grossetane.
Il museo svolge attività rivolte alla comunità dei residenti e a tutti i pubblici: convegni divulgativi, visite esperienziali, laboratori ludico-didattici, promozione dei prodotti del territorio, coinvolgimento della cittadinanza e degli stakeholders per lo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio.