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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il Teatro Carani aprì i battenti il giorno di Natale del 1930 per volere di Eugenio e Mario Carani che affidarono il progetto all’ingegner Zeno Carani. 

Il primo progetto del fronte su Via XX Settembre fu variato a seguito di richiesta inoltrata in data 8 marzo 1930  che introdusse la facciata bugnata nella parte bassa della facciata e analizzò i  setti murari di nuova realizzazione.

Il teatro venne realizzato in soli 10 mesi grazie al lavoro incessante delle maestranze  coinvolte  e  alla costante attività dell’ingegner Zeno Carani.

La posizione baricentrica rispetto alla città, la facciata monumentale, l’ampia platea su cui si affacciano galleria e loggione con decori tardo liberty ben conservati, parlano di un teatro cittadino saldamente ancorato nella memoria dei suoi frequentatori.

Per la realizzazione del Teatro si  fece  ampio  uso  di  cemento armato  che  servì  per  la  realizzazione  delle  capriate  reticolari  e  nelle  gallerie  a  sbalzo,  al  centro campeggiava la grande apertura che aveva la funzione di raffrescare il locale nei periodi estivi. Le opere furono realizzate dalla Cooperativa Muratori di Modena e Nudici Edmondo di Sassuolo e che dell’arredamento si occupò la ditta Montecchi di Carpi. Il teatro Carani apriva i battenti come luogo di cultura il cui battesimo fu la proiezione del film statunitense Il tenente di Napoleone, mentre l'inaugurazione vera e propria avvenne qualche tempo dopo con la messa in scena della Madama Butterfly di  Giacomo Puccini a cui seguirono numerosi altri spettacoli, come anche incontri di pugilato, oltre a  spettacoli lirici, di prosa, balletti, concerti, operette, varietà e teatro dialettale.

I lavori straordinari di restauro, eseguiti tra il 1970 e il 1972, seguiti  dall’ingegner   Zeno   Carani,   hanno   conservato l’assetto  originario  del  teatro.  In  questa  occasione  fu installato  anche  il  nuovo  impianto  illuminotecnico,  con  il lampadario della platea di manifattura muranese.

Quale luogo di  cultura, il teatro Carani fu  impiegato  anche come sala espositiva come ci testimoniano  i progetti di Zeno Carani, dove l’ampio foyer venne più volte allestito per ospitare mostre d’arte.

Opera, lirica, prosa, balletti, proiezioni cinematografiche, concerti, operette, varietà, commedia dialettale, ma anche mostre d’arte, serate di gala e feste a cui hanno partecipato volti noti dello spettacolo le cui locandine autografate sono esposte nel foyer del teatro.

Tutto questo dal 1930 è stato il teatro Carani, pieno di vita che vi ha corso dentro, perchè il contenitore non è solo importante per la sua valenza stilistica, ma anche per le emozioni che è riuscito a suscitare.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il teatro Carani è stato attivo fino a Ottobre 2014, pertanto esso risulta in buono stato di conservazione, tuttavia, l’ingresso di acqua piovana dalle coperture e l’umidità di risalita hanno provocato alcuni danni all’edificio che si sono accentuati a causa del suo abbandono.

L’originale apertura posta in corrispondenza del lampadario centrale sul soffitto della platea aveva funzione di raffrescare la sala durante il periodo estivo mediante delle aperture poste nel sottotetto, la cui presenza è alla base delle tracce di acqua piovana che sono percolate all’interno del locale alterando cromaticamente con vistose macchi scure il soffitto. La copertura in eternit ha già subito trattamento di incapsulamento, tuttavia necessita di un intervento che risolva il problema alla base, andando a garantire la sigillatura di tutte le parti critiche da cui acqua o neve possono entrare e danneggiare la struttura.

Al piano secondo, sempre dalla copertura, l’acqua piovana percola nella parte voltata che raccorda il soffitto con le pareti della sala danneggiando queste ultime in cui sono evidenti fenomeni di distacco e cavillature.

L’ingresso della pioggia dalla copertura, costituiva un problema già negli ultimi anni di attività del teatro, tanto che il cedimento di un controsoffitto in arelle del piano secondo decretò la definitiva chiusura del teatro stesso.

Un altro degrado che si riscontra nel teatro è quello della risalita di umidità dalla falda, che veicola i sali solubili, che saturando la muratura cristallizzano sulla superficie formando le classiche efflorescenze saline di colore biancastro che disgregano intonaco e marmi di rivestimento.

Comunque per ottenere il rilascio della autorizzazione alla riapertura del Teatro sarà necessario rispettare tutte le nuove normative vigenti; pertanto l'impiantistica di scena, termoidraulica, le struttre edili, i sistemi di sicurerzza e gli arredi dovranno essere adeguati alle normative attuali.

Sarà quindi necessaria una complessiva ristrutturazione dell'intero teatro.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

In data 02 marzo 2024 il Teatro è stato inaugurato ed è stato aperto al pubblico, a seguito di parziale comunicazione di fine lavori di ristrutturazione, i quali tuttavia proseguono per completare l'intervento di restauro scientifico del teatro, che, si ricorda, era stato dichiarato inagibile a seguito della sospensione della licenza di esercizio di attività teatrali disposta con Ordinanza del Sindaco di Sassuolo del 25/10/2014 Reg. Ord. 233/14.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 11.950.291,08 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto prevede il mantenimento dell’assetto originario e della funzione dell’edificio stesso e si basa sul rispetto dei criteri essenziali di restauro con l’introduzione di alcune modifiche principalmente dovute al rispetto dei requisiti normativi, ovvero:

• conservazione dei percorsi originali con la sola introduzione degli elementi che si ritengono necessari ad una gestione contemporanea del teatro;

• restauro delle superfici pavimentali e loro riproposizione laddove siano presenti interventi postumi;

• riproposizione di cromie originarie per pareti e soffitti desunti dai saggi stratigrafici effettuati in loco;

• restauro di arredi originari;

•introduzione di tecnologie impiantistiche a basso impatto visivo e compatibili con l’edificio;

• adeguamento dei locali e dei percorsi per garantire la visione degli spettacoli a persone con ridotte capacità motorie;

• le demolizioni di solai e partizioni verticali saranno estremamente limitate e saranno condotte solo in locali secondari;

• i necessari interventi di consolidamento, saranno ridotti ai minimi termini e si opererà con attenzione alla salvaguardia gli elementi costruttivi esistenti ed utilizzando tecniche e materiali compatibili;

• conservazione della ricca raccolta di locandine autografate che verranno catalogate, selezionate e ricollocate nel foyer a testimonianza della storia teatrale del Carani.

Il progetto mira alla riapertura del Teatro Carani come centro culturale cittadino anche con nuova veste polifunzionale di pregevole contenitore per mostre ed eventi di comunicazione cittadina; il teatro sarà anche dotato di tecnologie all’avanguardia che, nel rispetto dell’involucro storico, potrà far convivere dotazioni audiovideo di alto livello, con la necessaria attenzione allo studio acustico, elemento fondamentale per la vita del teatro.