Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Nel 1632 si hanno le prime tracce storiche dell’insediamento dei Padri Minimi nel lotto a loro assegnato lungo la strada che dal castello conduce verso il Po e lì verranno costruiti negli anni a seguire la chiesa e l’annesso convento. Il cantiere del plesso proseguì fino agli ultimi decenni del Seicento. Dopo la soppressione degli ordini voluta da Napoleone il complesso subisce continue trasformazioni. A seguito della decisione di insediare le facoltà universitarie nell’ex convento dei Minimi, l’architetto Talucchi fu incaricato di adattare il vecchio edificio settecentesco in via della Posta (ora via Accademia Albertina), dotandolo di una nuova facciata e risistemando gli spazi interni. In quegli anni il complesso venne assegnato, sotto la direzione dei Gesuiti, ai collegi per le università di Teologia, Legge, Medicina, Chirurgia e Lettere. Nel 1826, con lavori già eseguiti all’intero complesso, Talucchi realizzò il portale per l’ingresso ai Collegi, sotto i portici della via di Po e negli stessi anni un edificio per la Scuola di Latinità: la Rotonda, collocata nel cortile delimitato dalle vie San Francesco da Paola, contrada d'Angennes, contrada della Posta e, a nord, dal lato meridionale del chiostro del convento di San Francesco da Paola. Nel 1833 Carlo Alberto donava all’Accademia stessa gran parte del fabbricato del Regio Collegio dell’Università come nuova e definitiva sede unitaria delle diverse scuole fino ad allora divise tra Università. Accademia delle Scienze, ex convento di San Francesco da Paola, a partire da quella data con il nome di Regia Accademia Albertina. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento l'Accademia accompagna il passaggio dal realismo all'arte nuova, nella direzione dell'eclettismo, del Liberty e di un rinnovamento delle tematiche, con la pittura di paesaggio e di genere, che vede come protagonisti Antonio Fontanesi, Giacomo Grosso, Cesare Ferro, e con la scultura di Vincenzo Vela, Odoardo Tabacchi e Edoardo Rubino. L'Albertina consuma l'ultima svolta a cominciare dall'inizio degli Anni Quaranta, con l’apporto di alcuni significativi rappresentanti della cultura figurativa torinese aggiornati sui modelli dell'avanguardia mitteleuropea e francese: Casorati, Paulucci e successivamente Menzio per la pittura, Cherchi per la scultura, Calandri per l'incisione, Kaneclin per la scenografia, ottimamente coadiuvati da validi assistenti come Galvano, Scroppo, Davico, che documentano gli sviluppi dell'arte. In questi ultimi anni l'Accademia Albertina si è ulteriormente trasformata e rinnovata, promuovendo numerose iniziative didattiche e culturali. Da segnalare, nella fattispecie, la riorganizzazione e la riapertura al pubblico della Pinacoteca, il restauro della Rotonda e la razionalizzazione degli spazi interni, molte attività sugli impianti. Da segnalare poi l'intensa attività di mostre, conferenze, seminari e manifestazioni, la massiccia introduzione dell'informatica nella didattica e nella valorizzazione.
Informazioni sullo stato della conservazione
Gli spazi condivisi con l’Accademia di Medicina, non hanno subito interventi di natura strutturale. L’Accademia, si trasferì qui nel 1893, sostituendosi agli spazi occupati in precedenza da alcuni Istituti Universitari, tra cui quello di Fisiologia, quello di Chimica, di Medicina Legale.
L’adattamento dei locali è lo stesso che ancora attualmente configura i piani superiori della manica. L’Accademia Albertina utilizza tutta la struttura al piano terreno, denominata storicamente “Incisione” per le attività didattiche che in essa si svolgono. La situazione del fabbricato non è buona. Si è dovuto recintare l’intero affaccio sul cortile al fine di tutelare l’incolumità del personale dell’Istituto, dei suoi docenti e degli studenti che utilizzano abitualmente le aule e il cortile. Inoltre, si sono protetti gli ingressi e le uscite di sicurezza con tettoie robuste in modo da poter garantire l’uso del fabbricato, come soluzione del tutto provvisoria.
A maggio del 2017 l’ingresso principale alle aule ha messo in evidenza gravissime situazioni di distacco di intonaci. L’Accademia ha provveduto con un ponteggio paracaduta che consente di utilizzare ancora il fabbricato. nello stesso anno una indagine approfondita metteva in evidenza problemi diffusi di caduta e di distacco dalle volte e dai soffitti delle aule di incisione. La relazione non lasciava spazio: abbandonare le aule o installare reti di protezione.
A gennaio del 2018 vengono posate in quasi tutti i locali reti di protezione anticaduta per consentire ancora l’utilizzo delle aule.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Oggi gli spazi sono utilizzati come aule didattiche (Incisione, tecniche del marmo e decorazione) e alcuni locali come deposito. Gli orari di apertura sono uguali a quelli dell'intero Istituto scolastico, ovvero dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 19.00, con le aule aperte limitatamente agli orari di lezione e laboratorio che variano per i vari insegnamenti.