Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il monumento è costituito da una statua bronzea riproducente una figura femminile, quale allegoria della Civiltà Italica. Celebra le vittime del bombardamento da parte dell’aviazione austriaca avvenuta il 14 novembre 1915, nelle fasi iniziali della I guerra mondiale. Tale attacco provocò molteplici danni alla città e, nella fattispecie, in conseguenza di una bomba sganciata su Piazza delle Erbe, a poca distanza da dove ora insiste il monumento commemorativo, causò la morte di 29 civili e numerosi feriti.
La realizzazione della statua fu affidata allo scultore Egidio Girelli (n. 1878 – m. 1972) e pubblicamente inaugurata in occasione del V anniversario dell’evento bellico, il 14 novembre del 1920. Originariamente priva di un'epigrafe, quelle visibili oggi furono aggiunte nel 1926 e consistono in quattro iscrizioni sul basamento marmoreo:
- una frontale – DAL LVOGO SACRO / LA CIVILTÀ ITALICA / ARRA DI LIBERTÀ E GIVSTIZIA / TENDE LA SPADA,
- una sul lato sud-est – QVI NEMICO VELIVOLO / SV PLACIDA VITA D'INERMI / TRA LVCI D'ARTE E DI STORIA / PIOVVE BARBARO FVOCO,
- una posteriore – DEDICATO IL BRONZO / XIV NOVEMBRE MCMXX,
- una sul lato nord-ovest – COMPIVTO L'ECCIDIO / XIV NOVEMBRE MCMXV.
La scultura, ispirata allo stile liberty, rappresenta una figura di donna in antichi costumi che brandisce verso il cielo una spada. L’intento dell’artista era quello di esprimere i sentimenti di afflizione, dolore e sacrificio nonché quello di onorare le vittime del drammatico evento.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il bronzo del monumento denuncia patologie attribuibili all'alterazione della componente in rame della lega con formazione di solfati ed ossidi di rame, principalmente causati dall'aggressività dell'ambiente esterno e dall'accelerata azione corrosiva del guano di piccione. Grazie alle analisi chimiche, sulla statua è stata evidenziata la presenza di diffuse patine di alterazione del bronzo di colore nero, verde chiaro e giallastro. Esse corrispondono alla formazione di solfati di rame; non sono state trovate tracce di trattamenti di natura organica.
Il dilavamento delle acque meteoriche è poi causa di scioglimento degli ossidi e della formazione di percolazioni sullo stesso monumento. Lo stato di degrado rientra nell'ordinaria alterazione del bronzo, specialmente se esposto all'esterno. Le superfici del monumento, in particolare sul retro, appaiono inoltre rivestite in alcuni punti da una patina nerastra riferibile ad una crosta nera. L'incrostazione, dalle analisi, risulta molto grumosa, piuttosto compatta e allo stesso tempo molto fragile in quanto appare interessata da una intensa rete di microfessure superficiali. Inoltre, la superficie della statua mostra un degrado da parte di microrganismi biodeteriogeni identificati come batteri aerobi eterotrofi. Il basamento, realizzato con Rosso Verona, presenta un buon stato di conservazione in quanto interessato da un intervento di restauro nel 2004. Attualmente, a contatto con la scultura, solo nella zona superiore del lato rivolto alla Domus Mercatorum, sono evidenti alcuni residui di solfato di rame percolato dal bronzo.
La problematica maggiormente riscontrata consiste nella presenza di fessurazioni superficiali e micro sbrecciature. Non si notano né attacchi biologici né consistenti depositi carboniosi. Nel retro del basamento, rivolto a galleria Pelliciai, sono visibili alcuni atti vandalici come scritte a pennarello e a vernice.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il monumento è collocato in una piazzetta aperta al pubblico.