Attività principali dell'istituzione
Nel 1756, il nobile pesarese Annibale degli Abbati Olivieri (1708 – 1789) cede alla comunità la sua biblioteca insieme alle raccolte archeologiche costituite fino a quel tempo. Nel 1787, con un nuovo testamento l’Olivieri incrementa il lascito di altre migliaia di volumi e di una notevole quantità di materiale archeologico, compreso quello donatogli dall’amico Giovan Battista Passeri, composto dalle raccolte bibliografiche, documentarie, artistiche, archeologiche, ed elevate rendite per sostenere lo sviluppo di una istituzione culturale, dando così vita ad una “Fondazione” che ottenne il riconoscimento giuridico nel 1792. La prima apertura al pubblico risale al 1793. La Fondazione come persona giuridica fu istituita con rd n. 1292 del 15/09/1932 con il quale fu approvato anche il relativo Statuto. Sulla base dello Statuto originario così come di quello attuale la Fondazione “Ente Olivieri” non ha fini di lucro ed ha come scopo primario quello della diffusione della cultura, occupandosi della Biblioteca, del Museo Archeologico e dell’Archivio Storico. In particolare, la Biblioteca svolge attività di conservazione, aggiornamento, incrementazione del proprio patrimonio, promuovendo la ricerca necessaria per valorizzarlo e renderlo fruibile al pubblico mediante apposite iniziative anche editoriali organizzate autonomamente o in collaborazione con Enti Locali, Regione, Stato, istituzioni culturali, enti di ricerca, università italiane o straniere. Ciò al fine di estendere la pubblica lettura e la formazione culturale, nonchè di rimuovere gli ostacoli che limitano, di fatto, l’uguaglianza e la libertà dei cittadini tutelate dalla Costituzione. Il Museo ha lo scopo di conservare, incrementare, valorizzare il proprio patrimonio archeologico anche attraverso nuove acquisizioni e studi, promuovendo iniziative finalizzate all’istruzione ed alla formazione con particolare riferimento ai giovani. L’Archivio cura la conservazione del materiale dell’Archivio Storico del Comune di Pesaro, nonché di altri archivi pubblici e privati eventualmente oggetto di donazione o deposito. La Fondazione così istituita è espressione del perseguimento dell’interesse pubblico e del riconoscimento della cultura come strumento di concreta realizzazione dell’emancipazione dell’uomo. In linea con i principi cardine dei trattati internazionali che attribuiscono alle biblioteche il ruolo centrale di promotori del benessere sociale, in relazione a quattro finalità fondamentali: democrazia e cittadinanza, sviluppo economico e sociale, formazione permanente, integrazione sociale e culturale. La Biblioteca è attualmente inserita nelle principali reti di sistemi di catalogazione informatizzata (SBN, ACNP, EDIT XVI, SIUSA, SUN, MLOL SIRPAC) ed il suo patrimonio si compone di circa 405.200 testi: 290.000 libri antichi, 405 incunaboli, 20.000 cinquecentine, 90.000 testi moderni, 1.300 periodici antichi e moderni, 2.000 manoscritti censiti e 2.000 pergamene, materiale audiovisivo (847).