Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il velivolo Ansaldo A.1. “Balilla”, matricola 16552, che fu del capitano pilota Natale Palli
Biplano monoposto costruito nel 1918 dalla ditta Ansaldo di Torino e dotato di motore SPA 6 da 200 CV – è uno dei due soli Ansaldo A.1 “Balilla” sopravvissuti (dei 274 costruiti tra il 1918 e il 1925) e fu donato, il 25 agosto 1918, dalla Camera di Commercio di Genova al pluridecorato capitano pilota Natale Palli, originario di Casale Monferrato.
Dal suo ingresso nel conflitto e fino quasi alla fine della Prima guerra mondiale l’aviazione italiana fu equipaggiata con caccia di ideazione francese prodotti in Italia su licenza. Solo negli ultimi due anni di guerra nacquero macchine di concezione interamente nazionale e l’Ansaldo A.1 “Balilla” fu il primo caccia di ideazione e costruzione interamente italiana prodotto in serie.
Il velivolo Ansaldo A.1 “Balilla” è pertanto di particolare interesse per la storia dell’aviazione nazionale quale testimonianza del livello di sviluppo raggiunto dall’industria aeronautica italiana durante le ultime fasi della Grande Guerra.
Il velivolo – il più antico tra i due sopravvissuti – è ancora allo stato originale e in quanto tale è uno degli ultimissimi velivoli noti al mondo del periodo della Grande Guerra sul quale non siano mai stati condotti interventi di restauro. Si tratta dell’unico caso al mondo, a oggi noto, di velivolo integro della Prima guerra mondiale ancora con intelaggi alari con colorazione mimetica totalmente originali, salvo comprensibili lacerazioni e inevitabili processi di degrado in corso dati dalla vetustà dell’oggetto. Si tratta di una mimetizzazione apposta a pennello con rarissimo caso di coccarda identificativa dell’appartenenza nazionale con colori invertiti rispetto a quella attualmente in uso all’Italia.
Proprio perché donato a una importante personalità dell’aviazione di quegli anni, il velivolo in oggetto presenta sulla fiancata della fusoliera una preziosa decorazione pittorica, ad opera del pittore Amos Nattini (artista appartenente alla cerchia di Gabriele d’Annunzio), in cui è ritratta la scena di San Giorgio che uccide il drago, probabilmente derivata da un modello contemporaneo del celebre pittore Giulio Aristide Sartorio. Il santo è uno dei simboli storici di Genova ma in quanto guerriero è anche un riferimento alla guerra allora in corso. Inoltre, il tema di San Giorgio era molto caro a Gabriele d’Annunzio, figura di riferimento per Natale Palli che, il 9 agosto 1918, portò il Vate in volo su Vienna, in occasione della celebre impresa degli Ansaldo S.V.A. della Squadriglia 87a “Serenissima”.
Per le ragioni ampiamente descritte più sopra, si profila un interesse storico-militare e storico-artistico del velivolo in oggetto.
Informazioni sullo stato della conservazione
Velivolo Ansaldo A.1. “Balilla”, matricola 16552
INFORMAZIONI SULLO STATO DI CONSERVAZIONE
Lo storico velivolo versa in uno stato di degrado severo, impedendone di fatto il rientro a Casale Monferrato (a cui appartiene) per evitare inevitabili sollecitazioni che concorrerebbero ad un peggioramento dello stato di degrado.
Il supporto di seta dell’ala superiore rileva inoltre la presenza di un considerevole deposito di polvere, di particellato non coeso, e di sporco diffuso su tutte le superfici con evidenti increspature, pieghe, rotture, tagli e lacerazioni. Mediocre (quando non pessimo) lo stato fisico della seta di fondo, la quale presenta lisature, sfibrature, tagli e lacune.
Rischi analoghi sussistono in riferimento alla pellicola pittorica che riveste le semi-ali inferiori, oramai quasi completamente sollevata: le contrazioni del colore, oltre che colpire lo strato pittorico con conseguenti sollevamenti, hanno provocato tutta una serie di raggrinzimenti aridi, con conseguenti fratture della seta di fondo.
Con riferimento alla fusoliera, il degrado materico è sicuramente meno pronunciato, sebbene si renda indispensabile intervenire con una protezione e un fissaggio dell’emblema pittorico raffigurante San Giorgio che caratterizza la fiancata dell’aereo.
Nel dettaglio:
Ala superiore - Le coccarde tricolori sono molto deteriorate e presentano lacerazioni, mancanze e tagli.
Semiali inferiori -Presentano un degrado particolarmente severo, soprattutto nella parte superiore della tela con lacune, tagli, lacerazioni, sollevamenti e cadute del colore. Sulla semiala sinistra si notano delle toppe applicate, con un adesivo molto tenace, per riparare lacerazioni della seta.
Timone di coda - Presenta il tricolore nazionale con la scritta “A1”. La tela è molto deteriorata. Le colorazioni rosso e verde presentano sollevamenti e abrasioni, la parte bianca centrale ha l’aspetto di una “carta oleata” ed è anch’essa dipinta. La A nera ha una fitta crettatura, con caduta del colore e abrasione del medesimo. L’intero timone di coda è molto deteriorato con lacerazioni, tagli, fori, lacune del supporto tessile e del colore.
Fusoliera - Le coccarde a cerchi concentrici verdi bianchi e rossi, poste vicino alla coda appaiono completamente rifatte. Vi è inoltre la presenza di innesti metallici arrugginiti. Le lastre di lamiera che coprono la fusoliera, probabilmente sostituite in campo di battaglia, presentano numerose deformazioni.
Elica - In legno costruito a massello, con finitura colorata, ed è consunta nella parte esterna.
Abitacolo - Vi sono delle parti di bordure in tela trattata a finta pelle che sono coperte da uno spesso strato di polvere e la finitura è consunta. Il sedile, in impiallaccio di legno, presenta mancanze, rotture e scheggiature.
Rivestimenti metallici - Le parti in ferro presentano ossidazioni e quelle meccaniche molti residui di lubrificanti.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni
Via Lidorno 3
38123 Trento (TN)
Orari: Dal martedì al venerdì 10.00-18.00 Chiuso il sabato, la domenica e il lunedì non festivo
Dal 15 FEBBRAIO 2021: CHIUSO fino a nuova comunicazione