Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il grande pannello rettangolare riproduce a grandezza naturale lo Sposalizio della Vergine che Raffaello dipinse nel 1504 su commissione della famiglia Albizzini per l’altare della cappella di San Giuseppe nella chiesa di San Francesco di Città di Castello, ora nella Pinacoteca di Brera, ed è stato realizzato dall’artista russo David Zipirovic tra il 1923 e il 1927. La storia di Zipirovic è stata recentemente ripercorsa da Franco Cocchi e Giulio Busti (2000), autori di uno studio monografico fatto in occasione di una mostra dedicata a questo bravo ceramista, che si distinse anche per le sue eccellenti capacità disegnative. Molti artisti derutesi si proclamano, ancora oggi, devoti seguaci del “metodo Zipirovic”. Il Museo Regionale della Ceramica di Deruta conta al suo interno ben 106 ceramiche dell’artista russo.
Il pannello con lo Sposalizio della Vergine è sicuramente l’opera più rappresentativa dell’arte di Zipirovic, non foss’altro per le imponenti dimensioni e per la complessità del tema trattato. È inquadrato entro una cornice a nastri intrecciati con astragalo a perline sferiche e cilindriche; nei triangoli di raccordo con la centina inserisce dei clipei ovali con busto di profilo e motivi vegetali. Nell’angolo in basso a destra è dipinta la firma dell’artista: D.Zipirovic DERVTA.
L’intero pannello misura cm. 220 x 160 ed è composto da 108 piastrelle in terracotta dipinta e smaltata di cinque diversi formati. La scena è raffigurata in 70 piastrelle di cm 19,5 x 19,5 ca; la cornice da 27 piastrelle di cm 19,5 x 10 ca nei laterali ed in basso, da 7 piastrelle di cm 19,5 x 14 ca in alto, da 2 piastrelle di cm 10 x 10 ca per gli angoli in basso e 2 piastrelle di cm. 10 x 14 per gli angoli in alto.
La terracotta è di colore nocciola chiaro, i colori principali usati sono l’azzurro, il verde, il rosso, l’arancio, il giallo, il bruno e il nero; lo smalto è avorio chiaro. Le piastrelle sono applicate su un pannello di legno con gesso ed anche le fughe sono stuccate con gesso e dipinte con colori a tempera con una tonalità grigiastra.
L’opera è inserita in una importante cornice in legno di noce, intagliata, dorata e dipinta in azzurro (cm 260 x 200) che funge anche da struttura di contenimento del pannello che supporta le piastrelle. Questo è composto da un tavolato in legno di abete, rivestito da una scialbatura di gesso sul retro, bloccato alla cornice da 10 traverse in abete inchiodate sul retro della cornice. Altre due traverse in legno rinforzano la cornice in alto e in basso. Tre robuste staffe in ferro, conformate alla sagomatura della cornice e murate alla parete, sostengono il pannello in basso ed un’altra è posta in alto al centro a fissare la cornice al muro.
Informazioni sullo stato della conservazione
La situazione strutturale del pannello è cattiva in quanto gran parte delle piastrelle risultano completamente, od in parte, distaccate dal supporto, e si reggono per il solo contrasto tra di esse. Inoltre la maggioranza di esse presenta fratture beanti e a volte mobili, anche multiple, che fanno supporre un grave evento traumatico avvenuto in passato che ne ha determinato probabilmente anche il sommario rimontaggio, come sembrerebbero indicare le difformità degli spessori delle fughe, i dislivelli tra le piastrelle e la scheggiatura di molti margini. L’ipotesi è anche confermata dalla presenza di un pesante ed invasivo intervento di ridipintura a tempera delle fughe e delle scheggiature che si estende anche alle circostanti superfici delle piastrelle, con ampie riprese che occultano il disegno e le campiture originali. Tale intervento, a causa dell’alterazione dei colori
impiegati, pregiudica notevolmente anche la corretta leggibilità e fruizione dell’opera; inoltre la superficie si presenta fortemente inbrunita da depositi carboniosi incrostati. Fortunatamente per ora non sono presenti difetti di adesione dello smalto né perdite estese di materia originale e pertanto risulta particolarmente urgente risolvere in tempo i problemi di stabilità dell’insieme onde evitare il crollo delle piastrelle con danni irreparabili.
La cornice strutturalmente risulta adeguata al contenimento del pesante pannello e presenta soltanto alcune piccole perdite negli intagli, tuttavia anche la sua superficie risulta molto imbrunita ed è stata interessata dal restauro pittorico che ne ha ripreso molte superfici, sia nei campi che negli intagli, con ridipinture a tempera o a porporina che sono ora fortemente alterate e mortificano la doratura originale. Il tavolato sul retro presenta diffusi fori di sfarfallamento dei tarli e consistenti depositi di polveri, anche incrostate.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L’intervento si sostanzia attraverso due azioni, l'una propedeutica all'altra: la prima riservata alla tutela e alla conservazione (restauro) e l’altra dedicata alla fruizione e
valorizzazione del “bene culturale” attraverso un’ esposizione post-restauro che lo collochi definitivamente all’interno del Museo Regionale della Ceramica di Deruta. Il Museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 con alcune variazioni orarie in base al periodo. Sono previste aperture straordinarie su prenotazione.
L’intervento si pone come finalità precipua quella di consolidare l’integrità dell’opera e accrescerne la visibilità, la fruibilità ed il potenziale turistico favorendo il senso di appartenenza nella comunità locale e restituendo alla stessa una delle opere più rappresentative dell’artista di cui il museo espone unnutrito nucleo di maioliche .
L’azione conservativa e di valorizzazione acquisisce ancor più valore se consideriamo il fatto che l’artista russo è tuttora molto amato dai derutesi che, qualche decennio fa, con il rinnovo della
toponomastica comunale, pensarono di dedicargli una via. La sua esperienza artistica locale ebbe grande successo per la sua abilità artistica e tecnica e la capacità di tradurre con “gusto
raffinatissimo” i capolavori della pittura mondiale su ceramica. L’opera, oggetto dell’intervento, dunque, si connota per una forte rilevanza storico-culturale ed artistica; l’influenza stilistica
dell’artista fu notevole tanto che uno “stile Zipirovic” è tutt’oggi riconoscibile nelle produzioni di fabbrica.