Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il loggiato trecentesco oggetto del progetto di recupero e restauro si colloca nel complesso della chiesa di San Fermo Maggiore, Verona, che presenta singolari caratteristiche architettoniche che non si lasciano ricondurre a una definita ed unica tradizione costruttiva. La basilica paleocristiana di San Fermo fu retta dal clero secolare fino al secolo XI, quando vi subentrarono i monaci Benedettini e una nuova chiesa fu edificata dalle fondamenta in luogo della precedente. Tra la fine del secolo XIII e l'inizio del XIV, i Francescani attuarono una profonda ridefinizione degli spazi architettonici della originale chiesa benedettina. L'inizio della ristrutturazione francescana è collegabile a un paio di testimonianze documentarie. La prima è una vendita del 1275 dalla quale apprendiamo che allora era in corso la costruzione del dormitorio e si stavano sistemando altri edifici del convento. Il documento non si riferisce esplicitamente alla chiesa, ma almeno data ad annum l'unica parete che oggi resta dell'ala orientale del chiostro francescano, relitto dell'ingresso alla sala capitolare, oggi loggiato oggetto del progetto di recupero e restauro. Il coro della chiesa di San Fermo era circondato da edifici: a sud vi era il chiostro più antico del monastero; a oriente di questo chiostro e del coro vi erano delle case d’abitazione che nascondevano per metà altezza l’abside principale della chiesa; a nord altri edifici ad un solo piano erano stati costruiti tra il campanile e il transetto. Di tutte queste costruzioni oggi l’unica parte superstite è una porzione dell’ala est del chiostro con porta archiacuta e bifore, il sopradetto loggiato trecentesco, oggetto del presente intervento di restauro e di riqualificazione, e di proprietà del Comune di Verona.
In questo loggiato trecentesco, adibito a deposito di vario materiale lapideo, nel 2017 venne scoperta un sarcofago templare con singolare croce fiché che lo accompagna sui lati, che secondo gli studi ancora in corso è la tomba di Arnau de Torroja, IX Maestro Generale Templare, che morì alla fine del XII secolo, in maniera documentata, proprio a Verona. Il restauro conservativo (autorizzato dalla Soprintendenza archeologica Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Verona Rovigo e Vicenza) del sarcofago, che verteva in totale stato di abbandono e degrado, è stato recentemente concluso grazie a fondi ministeriali (MiBAC) e consegnato alla Parrocchia di San Fermo in quanto proprietaria della tomba e all’Associazione Templari Cattolici d’Italia, che ha in concessione dal Comune di Verona con il favore della Diocesi di Verona il loggiato trecentesco di cui sopra, con le indicazioni sulle misure preventive e protettive da adottare per la conservazione del manufatto.
Informazioni sullo stato della conservazione
Lo stato attuale di conservazione del bene è conseguente alle decisioni del 1910 del Consiglio Superiore di antichità. L’intervento comportò la sistemazione del chiostro con l’isolamento e il distacco del corpo di fabbrica dalla basilica con la conseguente apertura delle arcate su lato interno del chiostro ed il restauro del prospetto su lato esterno.
Da accertamenti effettuati il loggiato non presenta problemi statici, tuttavia le parti in muratura a vista in molti tratti presentano croste, patine biologiche, residui di intonaco cementizio e le malte di allettamento risultano disgregate. Di seguito alcune specifiche sullo stato di conservazione, risultato di analisi del bene eseguita da azienda di analisi e restauro specializzata prima della proposta di intervento approvato dalla Soprintendenza archeologica Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Verona Rovigo e Vicenza.
SUPERFICI ESTERNE, sono interessate da fenomeni di degrado superficiale e di profondità: degrado di tipo biologico, con manifestazione di patine ed alterazioni cromatiche, e degrado di tipo chimico fisico delle superfici in laterizio con perdita parziale del materiale e delle malte di allettamento.
Degrado degli elementi metallici, causato dai processi di ossidazione.
SUPERFICI INTERNE, presentano deposito superficiale generalizzato su tutte le superfici parietali e pavimentazione; degrado biologico e distacchi e perdita di materiale a causa delle alterazioni chimico fisiche degli intonaci di natura cementizia. L’interno presenta una profonda alterazione materica della pavimentazione, dovuta alla consunzione delle lastre lapidee e alla perdita di materiale per distacco e fratturazioni di parti delle stesse. Oltre a ciò, un’alterazione, ed in alcuni punti la mancanza, dei rinforzi strutturali metallici.
ACCESSO ed IMPIANTI TECNOLOGICI. Attualmente non esiste un accesso agevole al loggiato in quanto di fronte all’ingresso originale è stata realizzata l’area comunale adibita a verde pubblico. Inoltre, all’interno del loggiato esiste un impianto elettrico e di illuminazione che non risponde alla normativa vigente. Essendo aperto, non dispone di impianto di riscaldamento/raffrescamento e nemmeno di videosorveglianza.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Al momento non visitabile né accessibile. A seguito del restauro e riqualificazione funzionale, il concessionario, Associazione Templari Cattolici d’Italia, comunicherà date ed orari di apertura che saranno comunque conformi a quelli della Chiesa di San Fermo presso cui si trova. La visita sarà gratuita.