Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Le origini della chiesa risalgono al 1696 quando fu edificata per volontà del Marchese Francesco Feroni, il quale, ingaggiando l’architetto Granducale Antonio Maria Ferri, fece costruire anche la Villa padronale. La Cappella è a pianta centrale, con il fronte principale caratterizzato da un pronao ad archi e pilastri, in cui il fornice centrale, di forma convessa, è leggermente aggettante. La sala centrale è a sviluppo circolare scandito da otto lesene che sostengono un’ampia trabeazione. Su quest’ultima si imposta la cupola semisferica con otto oculi (quattro prendono luce dall’esterno e quattro ciechi) posti in asse con le sottostanti lesene, che conferiscono all’intero ambiente un aspetto quasi ottagonale. Una lanterna con quattro ampie aperture conclude in elevato la calotta della cupola. Il pavimento in marmo è suddiviso in filari concentrici che accentuano l'andamento circolare dello spazio
Informazioni sullo stato della conservazione
La Cappella, di piccole dimensioni, ha una pianta quasi quadrata (16 m x 15 m circa) e si sviluppa planimetricamente come un’aula circolare al cui centro è posto l’altare liturgico; sono presenti anche due piccole sale retrostanti l’ingresso, originariamente forse aventi funzioni di sagrestia. La facciata principale, posta a sud, è caratterizzata, come detto sopra, da un porticato con avancorpo semicircolare al centro, e tre portoni d’ingresso (uno dei quali finto). Sul retro, fronte nord, per via del dislivello altimetrico, è presente sia una porta che introduce a degli ambienti parzialmente interrati, sia una scala
a doppia rampa che porta al piano terra. Una piccola scala interna laterale, poi, conduce agli ambienti al primo piano. La copertura è a cupola emisferica con manto di rivestimento in elementi in cotto posti a squame sovrapposte. L’intradosso della copertura è visibile Fronte sud Lavori di restauro della Cappella annessa al complesso di Villa Bellavista dall’interno della sala centrale a tutta altezza. La luce entra da quattro oculi della cupola e dalla quattro finestre posizionate sulla lanterna. La pavimentazione dell’aula circolare è in elementi di marmo rosso scuro e bianco disposte in modo concentrico, posizionate a scacchiera. All’interno della sala si trova un piccolo altare centrale; le porte che introducono alla medesima sala sono sormontate da decorazioni scultoree, due putti per ogni porta, che donano plasticità e movimento all’ambiente. La muratura esterna è completamente intonacata, salvo le aree distaccate che denunciano la composizione mista del substrato, in pietra e laterizio. Sono presenti marcapiani, cornici di porte e finestre e bugnati cantonali in pietra 3 L’altare in marmo è opera dei fratelli Pietro Paolo, Bastiano e Giovannozzo Giovannozzi, mentre i due angeli che reggono il ciborio sopra l’altare sono opera dello scultore Gioacchino Fortini.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
i giardini sono liberamente visitabili la cappela su richiesta appuntamento