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Attività principali dell'istituzione

Il sito di San Casciano dei Bagni, oggi al confine tra Toscana, Alto Lazio e Umbria, si poneva come luogo di frontiera tra gli antichi territori di Chiusi e Orvieto. La sua importanza archeologica e termale, anche e proprio in virtù della sua posizione strategica, comincia ad apparire solo oggi nella sua reale portata.

L’area archeologica presso la sorgente del Bagno Grande (la principale sorgente del territorio, area sottoposta a vincolo archeologico diretto, tutelata dalla Parte II del D.Lgs. 42/2004,  SAN CASCIANO BAGNI – loc. Bagno Grande, resti di un complesso termale romano 15/06/92, F. 48, part. 188, 187/p, 421/p, 222/p, 224/p, 191, 167/p, 16, 190/p, 400/p, Zona PIT SI0023 ) è situata su un pianoro, alle pendici del borgo di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena. L’area era già nota da fonti antiquarie, che fino al 1700 vi individuavano imponenti strutture termali, elementi architettonici di pregio e decorazioni, come statue, acroteri, fontane o acquedotti.  Per il contesto geografico di riferimento, il sito – che, nella sua fase meglio documentata, consiste in un santuario romano di epoca augustea (circa I secolo a.C. – I secolo d.C.) – rappresenterebbe un’occasione unica per valorizzare il turismo archeologico e termale del territorio, in quello che è, per portata e diffusione di acque termali calde, il principale sito italiano (circa 5 milioni di litri al giorno) e terzo in Europa.

Il sito ospita un edificio accessibile da un ingresso/propileo decorato con colonne che incornicia una pavimentazione lastricata. Da qui, l’accesso, tramite gradini, all’interno dell’ambiente santuariale, la cui vasca a tholos ne domina lo spazio centrale. Lo scavo ha restituito preziose strutture, elementi architettonici, decorativi e oggetti cultuali (colonne, epigrafi, strutture murarie, ex voto di epoca ellenisticaceramica, materiale scultoreo) che testimoniano la monumentale configurazione del sito archeologico e la sua attestata importanza storica e geografica. Le prime indagini hanno, inoltre, permesso di individuare fasi precedenti, costituite da strutture in grandi blocchi squadrati, riferibili al III-II secolo a.C., o comunque ad una fase tardo-repubblicana. Le strutture individuate erano e sono funzionali allo sfruttamento delle acque risorgive, e con esse hanno un legame inscindibile, testimoniato anche in corso di scavo dal continuo e costante affioramento delle acque stesse.

Le evidenze messe in luce non sono altro che una minima parte rispetto all’estensione documentata dell’area archeologica. Benché se ne fosse persa memoria negli ultimi tre secoli, esso costituisce potenzialmente il principale sito archeologico termale della Toscana, se non dell’intero territorio nazionale.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 240.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Manutenzione del sito e asportazione delle acque per la conservazione delle strutture (drenaggi, nuove condotte, sistema di pompaggio ecc.). Nell’ottica degli interventi di tutela e valorizzazione è opportuno realizzare un sistema organico di interventi di messa in sicurezza e restauro dell’area archeologica secondo una metodologia di conservazione programmata. Gli interventi di restauro saranno

finalizzati a fermare eventuali fenomeni di ammaloramento delle strutture murarie, delle

pavimentazioni e degli apparati architettonici, in modo da contenere il rischio idrogeologico e migliorare la sicurezza e la fruizione generale del sito. Per la corretta conservazione delle strutture è necessario progettare e realizzare un sistema di drenaggio che permetta lo smaltimento dell’acqua sorgiva nella parte centrale

della vasca principale.

Illuminazione e messa in sicurezza dello scavo archeologico: Nell’ambito dei lavori di adeguamento e messa in sicurezza dell’area archeologica verrà realizzato un impianto di illuminazione dedicato. Il nuovo impianto di illuminazione dovrà prevedere la presenza di sistemi LED di ultima generazione nell’ottica della realizzazione di differenti scenografie luminose dinamiche per caratterizzare le diverse

tipologie di visita e di fruizione dell’area.

Per garantire la sicurezza dell’area bisognerà inoltre attivare un sistema di videosorveglianza e di messa in sicurezza degli impianti.

Restauro dei materiali (pulitura bronzetti, elementi decorativi e statuari, marmi, pulitura e assemblaggio ed integrazione ceramica).

Creazione spazio per deposito temporaneo reperti e laboratorio restauro.

Fruizione dell’area archeologica con opere accessorie: ingresso, nuovo percorso di

visita e pannellistica (wayfinding), immagine coordinata del sito e del museo, informazioni di base e sussidi per il pubblico (come didascalie e guide brevi), spiegazioni con diversi livelli di approfondimento, pittogrammi per l’indicazione dei principali punti di interesse.

Creazione di un percorso di visita allargato che accompagni il visitatore all’interno del più ampio contesto territoriale comprendente “Le Stanze cassianensi”, il nuovo spazio allestitivo all’interno del Palazzo comunale di San Casciano e l’area archeologica del Bagno Grande.

Esposizioni, mostre temporanee e permanenti.

Pubblicazioni e cataloghi.

Pannellistica e fruizione digitale dell’area archeologica nel contesto territoriale (territorio, museo, area archeologica): “DIP - Dive into the past”: ricostruzione 3D e realtà aumentata per la fruizione del passato (museo, territorio, pannellistica, Oculus) DIP-Dive Into the Past. 

Questo percorso virtuale nel passato verrà messo a disposizione dei visitatori tramite App scaricabile gratuitamente su smartphone e tablet, attraverso store Android o IOS, o tramite QRcode disponibile all’ingresso del sito