Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
L’origine del complesso degli Ognissanti può essere collocata tra i secoli XI e XIII. La chiesa e lo xenodochio adiacente, di cui era inizialmente composto il complesso, trovarono nei secoli successivi momenti di ampliamento e rimaneggiamento e momenti di decadenza e abbandono fino al 1589 in cui le Monache Benedettine di S. Agnese di Polverara furono invitate a trasferirsi nel già monastero benedettino degli Ognissanti, ormai in rovina, per ricostruirlo pressoché ex novo.
L’incarico per la ricostruzione fu affidato, già dal 1588, all’Arch. Vincenzo Scamozzi, che eseguì un progetto per il convento, ne seguì l’iniziò dei lavori, ma successivamente non se ne occupò, lasciando ad altri l’imperfetta prosecuzione dell’opera. Successivamente il complesso edilizio subì numerosi rimaneggiamenti: parte dei suoi fabbricati edificati lungo via Ognissanti e parte di altri che si innestavano ortogonalmente a questi, furono ampliati, ristrutturati e demoliti.
La porzione di edificio interessata dal progetto, ubicata all’angolo nord-est del complesso, fa parte dell’impianto planimetrico progettato nel 1589 dallo Scamozzi, composto da un chiostro rettangolare delimitato su tre lati dai portici dell’edificio monasteriale. Dopo un periodo di abbandono, l’edificio subì notevoli trasformazioni nel XIX secolo, periodo in cui l’immobile fu prima sede delle Dame del Sacro Cuore e poi dal 1847 fu sede dell’Istituto degli esposti (di cui l’attuale S.P.E.S. è prosecuzione).
Questi lavori stravolsero l’assetto del complesso, in primo luogo demolendo la scala seicentesca, ed al suo posto fu aperto il nuovo ingresso (ancora in uso); furono poi generalmente modificate le aperture, tamponati alcuni degli archi del chiostro, eseguite suddivisioni dei locali interni e ricavato un ulteriore piano nell’ala ovest.
Da quanto si evince dall’analisi dei documenti catastali, sicuramente dopo il 1939 quanto restava del portico fu trasformato in spazi chiusi tramite il tamponamento dei restanti archi e la suddivisione in più locali interni.
L’area interessata dal presente progetto fu compresa in una ulteriore trasformazione radicale dell’ex-convento che avvenne certamente tra il 1936 e il 1939, quando, venne eseguita la sistemazione della sede (nella parte in adiacenza alla chiesa di Ognissanti) e ed in particolare nel 1954 quando fu realizzato il prolungamento dell’ala est, confinante con via Orus, fino ad arrivare in adiacenza a via Tiepolo.
Il Complesso degli Ognissanti è assoggettato alle vigenti disposizioni di tutela ai sensi dell'art. 10 c. 1 e art. 12 del D.Lgs 42/2004.
Informazioni sullo stato della conservazione
La porzione compresa fra via Ognissanti e la corte interna, di origine più antica, ha strutture verticali composte da pilastri e murature in mattoni pieni e strutture orizzontali composte da solai con travature in legno, con soprastanti tavolato in legno e massetto;
La porzione compresa tra via Orus, la corte interna e la chiesa di Ognissanti, radicalmente modificata tra il 1936 e il 1939, ha pilastri e murature in mattoni pieni e solai in latero- cemento armato.
Le facciate che prospettano sulla corte interna sono caratterizzate da archi in sequenza, che allo stato attuale sono tamponati, con murature e serramenti, per poter racchiudere stanze interne.
Su ciascuna delle due suddette facciate è presente un poggiolo di notevoli dimensioni, evidenti superfetazioni, costruite tra il 1954 e il 1985.
Tutte le murature esterne sono intonacate e dipinte con color giallino ocra.
I serramenti esterni del piano terra, inseriti nei tamponamenti degli archi, sono eterogenei: sono di varia forma e tipo e hanno telai di diverso materiale. Tutti hanno inferriate e sono privi di elementi oscuranti.
I serramenti esterni del primo piano sono fra loro identici (ad eccezione di quattro finestre rettangolari più piccole) ed hanno telaio in alluminio di colore bianco.
I locali interni mostrano quasi ovunque finiture di scarso pregio, frutto di modifiche poste in opera in più successioni nel corso degli anni; i pavimenti dei locali del piano terra compresi fra via Ognissanti e la corte interna sono in palladiana di marmo, ad eccezione di due locali con pavimento sopraelevato in cui il sottofondo è di cemento e catramina e la finitura superficiale è in linoleum; i pavimenti dei restanti locali del piano terra sono in ceramica o in piastrelle di graniglia di marmo; i pavimenti dei locali del primo piano compresi fra via Ognissanti e la corte interna sono in piastrelle di gres rosso, tranne in un aula in cui sono di parquet di legno; le pavimentazioni dei restanti locali dell’area oggetto d’intervento sono prevalentemente in ceramica, in alcune parti rivestita con teli in pvc, quasi ovunque sono presenti controsoffitti in canniccio intonacato, in molte stanze coperti a loro volta da ulteriore controsoffitto in doghe metalliche.
PROGETTO:
Dal punto di vista funzionale, l’obiettivo progettuale è il recupero degli spazi prima adibiti ad uso universitario riadattandoli ad uso nido d’infanzia (piano terra) e ad ampliamento degli spazi dell’adiacente scuola primaria (piano primo).
Dal punto di vista estetico architettonico il progetto si propone essenzialmente di eliminare le superfetazioni (poggioli nella corte interna) e di rimuovere i tamponamenti eterogenei esistenti all’interno degli archi, sostituendoli con soli serramenti fra loro identici, al fine di rendere più facilmente leggibile la preesistenza dell’originario portico.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L'edificio è utilizzato attualmente da servizi scolastici e universitari.