Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
I cabrei sono volumi che descrivono i beni delle grandi amministrazioni ecclesiastiche o signorili con l'ausilio di mappe, elenchi dei beni mobili ed immobili, piante delle proprietà e delle singole particelle, rappresentazioni cartografiche delle coltivazioni ecc. Solitamente sono divisi tra una prima parte descrittiva e una seconda parte contenente numerose tavole disegnate o acquerellate, alcune di grande bellezza, che riproducono i beni inventariati (terreni, palazzi, feudi, mulini, cappelle etc.) e talora le coltivazioni in atto nei fondi.
Attraverso questa documentazione si può anche risalire ai possidenti e alle famiglie contadine che gestivano i beni ecclesiastici, in quanto il Cabreo, oltre che fotografare la situazione del territorio, catalogava i passaggi di proprietà dei beni. Ecco perché i cabrei sono frequentemente utilizzati da parte di storici del paesaggio, geografi, architetti, storici dell’economia e della produzione agraria.
Per il progetto abbiamo scelto alcuni cabrei appartenenti a un importante ordine religioso, quello dei Cavalieri di Malta, di cui l'Archivio di Stato possiede numerosi esemplari relativi ai diversi territori in cui si estendevano le proprietà dei cavalieri e acquisiti dallo Stato in seguito alle soppressioni napoleoniche del 1808. I Cabrei dei bene dell'Ordine dei Cavalieri dovevano essere aggiornati ogni 25 anni e depositati nell'archivio secondo gli statuti del Priorato Gerosolimitano, come attestato negli statuti dell'ordine del 1675 e del 1719. La costante fruizione, unita alle grandi dimensioni che ne rendono difficile la movimentazione, ne hanno compromesso la stabilità fisica e le condizioni conservative, ed ecco perché di alcune unità in particolare si rende necessaria un'opera di restauro.
Informazioni sullo stato della conservazione
Le carte interne versano in condizioni nel complesso buone, e i colori hanno mantenuto la brillantezza e luminosità originarie. Tuttavia si segnalano alcuni interventi necessari per rimuovere lo sporco superficiale e rimediare ai danni meccanici (strappi, lacune), consolidare l’inchiostro, sanare qualche perforazione dovuta all’azione dell’inchiostro stesso e alcune alterazioni cromatica. I danni peggiori, tuttavia, si riscontrano sulle coperte, che risultano lacerate in più punti con una rottura del nervo in un caso e danni da agenti patogeni in un altro. I volumi saranno oggetto di una digitalizzazione integrale, ma prima di giungere al tavolo della fotoriproduzione è necessario rimediare ai danni suddetti con un’azione di restauro, condizionare i volumi in scatole di conservazione in modo da mantenerne inalterate le caratteristiche e assicurarne una tutela a lungo termine.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L'Archivio di Stato è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì in orario 08:30-17:30.