Attività principali dell'istituzione
Il Museo Pavesiano è allestito al secondo piano della Fondazione ed è stato inaugurato nel 2019. L’allestimento comprende un’installazione interattiva e una serie di video-proiezioni relative alla vita, privata e professionale, di Cesare Pavese. Alla fine del 2022 è stato rimodulato con l’inaugurazione di una nuova sala, Dialoghi che – oltre alla copia dei Dialoghi con Leucò su cui lo scrittore lasciò il suo ultimo messaggio – ospita anche una serie di inediti pavesiani donati dalle famiglie Molina e Vaudagna.
Libri annotati, lettere, manoscritti, articoli di giornale appuntati e sottolineati, cartoline, bozze di racconti che – adeguatamente custoditi e valorizzati grazie a un innovativo allestimento multimediale – sono ora messi a disposizione del pubblico. Una grande opportunità che rende la Fondazione Cesare Pavese l’ente di riferimento in Italia e nel mondo per la custodia e la diffusione dei documenti editi e inediti relativi allo scrittore.
La nuova sala del museo pavesiano è dedicata alla memoria di Maurizio Cossa Majno di Capriglio, pronipote di Cesare Pavese e consigliere della Fondazione prematuramente scomparso a febbraio 2022.
La prima e la terza sala ospitano una serie di libri appartenuti allo scrittore, prime edizioni, libri con dedica e alcuni suoi oggetti personali. La seconda sala racconta invece le vicende umane e professionali di Cesare Pavese, ripercorrendo le tappe della sua vita nei luoghi da lui attraversati. Una serie di postazioni lungo le pareti invita il visitatore a leggere tra le righe di alcune opere dello scrittore, per coglierne le riflessioni più intime. La quarta sala – dal 2022 intitolata a Maurizio Cossa Majno di Capriglio e denominata Dialoghi – invita appunto a entrare in dialogo con l’opera e la poetica pavesiana, grazie a un nuovo allestimento multimediale interattivo. Qui è custodita la copia originale dei Dialoghi con Leucò su cui lo scrittore ha lasciato la sua ultima frase, prima di togliersi la vita. E qui hanno trovato casa i fondi Molina e Vaudagna, accessibili per intero al pubblico grazie alla loro completa digitalizzazione.
Grazie alla collaborazione con il Centro Studi “Guido Gozzano-Cesare Pavese” e con l’Archivio di Stato il percorso museale è inoltre arricchito da un insieme di pannelli con i manoscritti originali di alcune opere dello scrittore.