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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

L'ex chiesa di sant’Agostino sorge all’interno del Convitto Nazionale Carlo Alberto, il quale insiste su quello che era il convento delle Eremitane di sant'Agostino. La presenza delle Agostiniane si mantenne fino al 1798. Con l’avvento di Napoleone si procedette all'esproprio del monastero e si istituì il Convitto Nazionale. Dall’analisi dei dati storici e delle indagini stratigrafiche, riportate nell’elaborato, è stato possibile ricostruire le diverse trasformazioni a cui è stata soggetta la chiesa dal XV secolo ad oggi: dal XV al XVII secolo (dalla fondazione del monastero di sant’Agostino nel 1480 alla prima riedificazione della chiesa completata nel 1641), dal XVIII al XIX (la creazione del Convitto in epoca napoleonica), XX secolo (interventi di restauro tra gli anni ’50 e ’70). 

Informazioni sullo stato della conservazione

L'edificio si presenta in un complessivo stato di degrado, in particolare la facciata e la decorazione esterna. Il cattivo stato di conservazione delle coperture ha inoltre creato danni significativi, soprattutto di umidità, visibili all'interno.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

L'edificio non è attualmente aperto al pubblico.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 1.113.687,19 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto, suddiviso in quattro lotti, mira a perseguire la conservazione dell’edificio nel rispetto dei suoi caratteri storici e costruttivi e la sua valorizzazione attraverso una serie di opere edili e impiantistiche finalizzate ad adeguare gli spazi per una sua nuova dimensione di polo culturale multifunzionale. Si procederà al completo restauro conservativo dei fronti e delle superfici e dei decoramenti interni per poi passare alla manutenzione straordinaria delle coperture e infine alla realizzazione degli impianti elettrici e meccanici. Più nel dettaglio. il Lotto I sarà dedicato alle opere esterne (coperture e facciate), il Lotto II agli interni (restauro delle superfici decorate e impianti), il Lotto III al restauro dei beni artistici interni, il Lotto IV al restauro degli arredi. Il recupero e la restituzione alla città di Novara di un edificio di primaria importanza storica e artistica non sarà dunque fine a sé stesso ma bensì propedeutico alla creazione di un luogo dedicato alla cultura attuale nella concezione architettonica e aperto alle proposte e alle esigenze della collettività.