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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Sant’Aspreno dei Crociferi è un complesso religioso situato nell’omonima piazzetta del Borgo dei Vergini, nel cuore del rione Sanità. La chiesa fu dedicata a sant’Aspreno, primo vescovo del capoluogo campano, patrono principale di Napoli fino al 1673, anno in cui fu poi sostituito da san Gennaro diventando secondo patrono della città. Sant’Aspreno dei Crociferi fu costruita, insieme con il monastero, nel 1633 a cura di padre Fabrizio Turboli, per poter assistere gli infermi del quartiere. I Crociferi, infatti, soprattutto nel XVII secolo, furono particolarmente presenti negli ospedali e in tutti quei luoghi dove erano presenti persone malate a testimonianza del loro impegno missionario diffuso in tutta Napoli. Dell’antica struttura, però, resta poco o nulla. A causa delle acque piovane parte dell’edificio originale andò ben presto distrutto e lo scheletro che possiamo ammirare oggi fu realizzato nel 1760 dagli architetti Bartolomeo e Luca Vecchione, collaboratori del celebre Luigi Vanvitelli. In questo stesso anno l’incisore e pittore Francesco La Marra realizzò per la chiesa due pale d’altare rappresentanti una la “Pietà” e l’altra “La divina pastorella”. Tra il 1750 e il 1799 il casertano Domenico Mondo, allievo di Francesco Solimena, realizzò invece per l’edificio religioso ben quattro opere: “Morte di san Giuseppe”, “San Carlo Borromeo e san Filippo Neri”, “San Pietro battezza sant’Aspreno” e “Santo martire”. Per comporre queste tele l’autore si rifece a prototipi di Luca Giordano. Tra i tanti artisti che presentarono un progetto di ricostruzione della chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi si ricorda anche quello del napoletano Ferdinando Sanfelice che propose di realizzare un tempio totalmente barocco a pianta stellare. Oggi l’interno dell’edificio si articola a croce latina con una navata unica e due cappelle laterali per lato. La facciata, preceduta da una scalinata in pietra lavica, presenta numerose decorazioni in stucco chiamate lesene composite, una specie di colonne incorporate quasi totalmente nella parete. La scalinata fu costruita proprio per far sì che l’accesso alla chiesa fosse rialzato rispetto al manto stradale per evitare all’acqua, che si accumulava per le vie, di allagare la chiesa. Interessante è anche il portale della mostra influenza rococò. All’interno invece il complesso presenta, soprattutto sulla cupola, ornamenti geometrici in stile barocco. Oggi però di tutto questo non vi è quasi più tracce, si può ammirare solo uno scheletro vuoto che non riesce a testimoniare i fasti di una volta. Dal 2020, la chiesa di Sant’Aspreno, di proprietà del fondo Edifici culto, Ministero dell’Interno, è stata affidata, come da apposita convenzione, alla Parrocchia di Santa Maria della Sanità, per le azioni cultuali e pastorali, nell’ambito del processo di riscatto sociale che vede protagoniste proprio le comunità ecclesiali locali, modus operandi più conosciuto con il nome di “modello Sanità”

Informazioni sullo stato della conservazione

L’a struttura di culto presenta fenomeni  di  infiltrazioni  di   acque  meteoriche:  i  manti impermeabili delle coperture della navata della chiesa, sono in cattive condizioni manutentive con parti distaccate o ammalorate.Ciò provoca infiltrazioni nella volta  della  navata centrale con  grave nocumento alle superfici verticali ed orizzontali (pareti, volte, cornici ecc..) del primo e del secondo ordine della chiesa.Per quanto  sopra  esposto  è  necessario  intervenire  tempestivamente  al  fine  di evitare il protrarsi delle infiltrazioni di acque meteoriche, con pericolo di deterioramento del bene, con intervento in copertura per sostituzione dei manti impermeabili.La cupola centrale, già oggetto di risanamento conservativo e impermeabilizzazione per la parte esterna, internamente versa in condizioni di criticità per quanto riguarda il distacco di intonaci profondi, stucchi e intonachino superficiale in quanto è in corso il processo di asciugatura della muratura.Gli intonaci interni risultano ammalorati e distaccati per le forti infiltrazioni di acque meteoriche. Parti di cornicioni al primo ordine sono pericolanti, partendo dalla struttura in legno che per alcune parti risulta essere deteriorata. La parete strutturale perimetrale situata sul lato destro dell’altare presenta una lunga e profonda lesione verticale che parte da terra e arriva al primo ordine dissolvendosi. La pavimentazione della Chiesa deve essere localmente ripristinata in vari punti perchè disconnessa. In particolare in corrispondenza della cupola centrale la pavimentazione è molto piu danneggiata, con quadroni in marmo completamente alzati. Infatti questa porzione di pavimentazione insiste su un solaio latero cementizio con luce di 10,00 ml che va assolutamente consolidato. La facciata versa in cattive condizioni (intonaci fatiscenti, pitture sbiadite  e  distaccate).Quest’ultima è composta dal sacrato rialzato, da un livello di ordine e dal timpano sommitale. In più punti ci sono tracce di vegetazione anche fortemente cresciuta che creano continui distacchi di intonaci.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

 La parte della struttura  utilizzabile è divenuta laboratorio per il noto artista   contemporaneo, Jago. Dopo i lavori di restauro e manutenzione , la struttura sarà aperta al pubblico tutta la giornata e per tutti i giorni della settimana diventando un attrattore pastorale e culturale, crocevia esperienziale a livello internazionale.Il proposito dunque è quello di creare uno spazio espositivo, utilizzando un bene pubblico dismesso come quello della Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi a Napoli, al fine di dar vita ad  un polo culturale di arte contemporanea, idea questa nata dalla collaborazione tra gli enti del terzo settore del territorio. L’idea di voler immettere nel circuito turistico e sociale, l’arte contemporanea di Jago e vuole rappresentare un laboratorio di innovazione sociale, nell’ambito del lungo processo di riqualificazione culturale ed urbano che da anni interessa il quartiere della Sanità in Napoli ad opera dei tanti enti del terzo settore presenti sul territorio.La Chiesa situata all’ingresso del quartiere diverrebbe inoltre il punto di partenza per costruire il primo percorso turistico di arte contemporanea e/o sociale, vista la presenza di opere di altri artisti contemporanei in altre aree locali e di altri siti simoli di riscatto sociale presenti nel rione.Immettere tali attività nel tessuto turistico e sociale locale può rappresenatre nuove opportunità di reinserimento sociale di fasce deboli, realizzare servizi per ampliare l’efficacia della trasmissione dei contenuti culturali,promuovere attività di comunicazione istituzionale

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 1.000.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Si elencano di seguito i lavori previsti dall'intervento.

Cupola Spicconatura degli intonaci ammalorati,Consolidamento degli stucchi esistenti,Pulizia degli stucchi e integrazione cromatica ove necessario,Reintegrazione di intonaco formato da malta di calce idraulica,Smerigliatura del film pittoricoesistente ove degradato.Rasatura finale con stucco fine a base di calce specifico per interventi di restauro di edifici storici.Tinteggiatura finale con pittura formata da grassello di calce.

Opere interne Spicconatura degli intonaci ammalorati Consolidamento degli stucchi esistentiConsolidamento parete portante con metodo scuci e cuciPulizia degli stucchi e integrazione cromatica ove necessarioReintegrazione di intonaco formato da malta di calce idraulica Smerigliatura del film pittoricoesistente ove degradato Rasatura finale con stucco fine a base di calce specifico per interventi di restauro di edifici storici.

Facciata principaleSpicconatura e rifacimento intonaco a base di calce dove necessarioConsolidamento del timpanoScartavetratura delle pitture esistentiRasatura finale con stucco fine a base di calce specifico per interventi di restauro di edifici storiciTinteggiatura a base di calce o silicatiPulizia con appositi detergenti a base di principi naturali dei basamenti e delle pavimentazioni in pietra