I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.
L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi degli artt. 10, 12 e 13 del D.L.gs. 22 gennaio 2004, n.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio)

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Ex-Chiesa San Leonardo, è ubicato in via San Vitale 63, nel centro storico di Bologna, in un antico complesso monastico che sorse come chiesa parrocchiale nel XIV sec. ca. La chiesa preesisteva alla data del 1375 ed era collocata all'interno dell'esistente borgo allora esterno alla prima cinta muraria; si trovano citazioni dell'edificio in atti notarili a partire da quell'anno.

E’ presente nella chiesa una statua policroma di stucco di San Leonardo attribuita ad Alfonso Lombardi (1487-1537) e, nel pianerottolo intermedio dello scalone del convento, un affresco che lo raffigura come un abate dalla barba folta recante nella sinistra il testo degli Evangeli e, ai piedi, catene a ricordare il suo patronato sui carcerati.

Tra le scarse notizie sulle circostanze che condussero all'insediamento delle monache cistercensi orsoline nei locali del complesso, gli unici documenti certi sono costituiti da un Breve di papa Paolo III che, in data 12 dicembre 1539, ne dispose il passaggio all'interno delle mura certamente per proteggerle dalle devastazioni causate dalle frequenti guerre e, posteriore di pochi anni, il decreto del vescovo vicario generale, Agostino Zanetti, che ne rese definitivo il passaggio di proprietà. Solo nel 1559 le monache si trovarono riunite nel convento.

Anche la chiesa venne restaurata e solennemente consacrata nel 1559. Il convento si strutturò stabilmente con il chiostro grande porticato. Non pochi furono gli interventi edilizi nel corso degli anni successivi che portarono a modifiche dell'assetto strutturale architettonico.

Il 1799 fu un anno importante nella storia del complesso: il 31 gennaio avvenne la soppressione del convento, voluta dalle autorità francesi giunte a Bologna nel 1796 al seguito di Napoleone Bonaparte, cui seguì l'abbandono definitivo da parte delle consorelle dei locali conventuali, destinati, infine, ad accogliere gli orfani dell'Opera dei Mendicanti e le orfane di San Gregorio dei Mendicanti.

Le trasformazioni d'uso per la creazione dell'orfanotrofio comportarono diversi lavori di adattamento. Nel 1918 lorfanotrofio fu trasferito in San Gregorio dei Mendicanti e il complesso adibito a sede scolastica.

La chiesa rimase aperta al culto fino al 1808, quindi venne adibita nel 1810 a magazzino per la canapa della Casa di lavoro per uomini e donnediretta dal Senatore Pietro Pietramellara; la destinazione si collega alla grave crisi economica dei primi anni dell Ottocento.

La chiesa tornò ad essere destinata al culto nel novembre 1822 dopo un notevole restauro. Il complesso subì danneggiamenti durante i bombardamenti del 1943, cui fecero seguito interventi di ricostruzione e la decisione da parte della Curia di cederlo al Comune di Bologna.

Alla fine degli anni 70, L Amministrazione comunale completò un importate intervento di recupero sul complesso San Leonardo ed alcuni edifici attigui destinati ad uso abitativo per valorizzare il tessuto sociale e culturale del territorio.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il complesso di San Leonardo si presenta oggi come il risultato di una serie di trasformazioni che hanno interessato anche il tessuto urbano circostante: l’assetto attuale è infatti il frutto di un lento susseguirsi di rimaneggiamenti avvenuti nell’arco della sua lunga storia. Attualmente l’ex chiesa è utilizzata come spazio teatrale.

Lo spazio destinato a teatro coincide con il vano della ex chiesa a tre navate. Quella centrale è coperta da ariose volte a sesto rialzato con sottarchi adorni di cornici e rilievi in stucco. Altri ornati con motivi floreali o a foglie ornano i lunettoni alla sommità delle pareti nei quali si aprono, su ogni lato, tre belle finestre a frontone curvilineo con ricche cornici decorate, di cui tre sono vere (le due ai lati del presbiterio e quella al centro del fianco meridionale) mentre le altre sono dipinte.

Un altro bell’ornamento di stucco con due grandi angeli che fanno ala e uno stemma sormontano il finestrone a sesto ribassato che si apre nella parete interna della facciata. Le navate laterali comprendenti ciascuna sei arcate a pieno centro, di cui la prima murata e inglobata nell’atrio, sono sorrette da colonne doriche in arenaria, con fusto rastremato, alternate da semicolonne simili addossate a pilastri in muratura. A questi ultimi si innestano belle paraste coronate da eleganti capitelli corinzi sui quali si imposta la ricca trabeazione che corre alla sommità della nave maggiore. Essa è formata da un bel cornicione aggettante con rosoni alternati a medaglioni adorni di foglie di acanto e con sottostante motivo di dentelli. Gli archivolti delle cappelle sono contornati da un tondino e da un rilievo a fogliame. Le navate minori sono coperte da volte a botte ravvivate da una decorazione a finti cassettoni e si impostano lateralmente su un robusto architrave poggiante sulle colonne anteriori e su paraste in parete.

Una bella edicola di forma architettonica si conserva tuttora nella cappella a sinistra del presbiterio: su un alto stilobate si impostano semicolonne ioniche laterali coronate da un frontone curvilineo; al centro si erge una grande statua in scagliola policroma raffigurante S. Leonardo in atteggiamento mistico, attribuita a Alfonso Lombardi.

La nave maggiore è dominata sul fondo da un bell’arcosoglio a tutto sesto sorretto da due pilastri angolari coronati da ricchi capitelli corinzi che si innestano lateralmente al cornicione della navata. La decorazione dell’arco è andata distrutta in occasione dei bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale. Anche la volta della campata antistante ha subito seri danni ed è stata rifatta nel dopoguerra, così come anche il presbiterio. La parete absidale presenta un moderno paramento murario in mattoni al grezzo e reca alle estremità deboli resti di lesene che si innestano alla trabeazione soprastante.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Dal 2011 è sede del (primo in Italia) Centro di Ricerca Musicale - fondato dall’Associazione Culturale Pierrot Lunaire - che ospita una stagione di concerti e, a maggio, AngelicA - Festival Internazionale di Musica (uno dei più importanti festival di musica contemporanea e di ricerca in Europa) oltre a molteplici attività legate alla musica contemporanea e di ricerca.

Il Luogo è aperto in concomitanza con gli eventi del Centro di Ricerca Musicale

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 200.000,00 €

 slide
 slide
 slide
 slide
 slide
 slide
 slide
 slide
 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

L'Associazione Culturale Pierrot Lunaire dal 1991 organizza AngelicA - Festival Internazionale di Musica (uno dei più importanti festival italiani di musica contemporanea e di ricerca e riconosciuto nel mondo in quanto tale) e nel 2011 ha fondato un Centro di Ricerca Musicale, unico in Italia con queste caratteristiche, presso il complesso Teatro San Leonardo (ex Chiesa dei SS. Leonardo ed Orsola).

Dopo i lavori del 2012-2014 sugli impianti elettrici ed antincendio, col tempo diventa necessario intervenire sugli elementi artistici, architettonici dell’ex Chiesa dei SS. Leonardo ed Orsola per salvaguardarne il valore storico-culturale e per adeguare la struttura alle esigenze attuali.

I maggiori problemi consistono infatti in: degradi derivanti da manutenzioni pregresse, degradi derivanti da depositi di materiali estranei superficiali (come croste), degradi derivanti dalla natura granulare dei materiali, efflorescenze, espulsioni di sali, disgregazioni o erosioni, degradi derivanti dalla perdita di coesione e dalla parzializzazione, esfoliazione della pellicola pittorica, mancanza dello strato superficiale degli intonaci, lacune su intonaci e stucchi, distacchi di materiale lapideo, degradi derivanti dall’ingenerarsi di soluzioni di continuità, cavillatura degli intonaci, fessurazioni profonde, degradi derivanti dalla presenza di umidità sulle murature, sugli intonaci e sui materiali lapidei, aggressioni biologiche.

In particolare si riscontrano numerose infiltrazioni piovane dal coperto e dagli impianti idrici che stanno notevolmente danneggiando le decorazioni (risalenti alla seconda metà del ‘600) della prima e della seconda volta a botte della navata laterale sinistra, rischiando di compromettere nel tempo anche la tenuta strutturale.

Data la situazione manutentiva dell’ex chiesa è necessario risolvere alcune questioni strettamente connesse con il restauro di materiali costitutivi (strutturali e di finitura) utilizzando metodologie già consolidate nella cultura e nella prassi. Si tratta di opere da eseguire da parte di restauratori specializzati e che consistono in:

- RESTAURO DEGLI INTONACI E DEGLI STUCCHI

- RESTAURO DEI PARAMENTI LAPIDEI

- RESTAURO OPERE IN LEGNO, IN FERRO E IN METALLO

- RESTAURO DELLE COPERTURE

Il tutto da effettuarsi con materiali d’avanguardia che, senza compromettere l’aspetto storico, ne migliorino anche l’acustica e l’isolamento termico.

Particolare attenzione verrà inoltre posta al restauro della bella edicola di forma architettonica nella cappella a sinistra del presbiterio: su un alto stilobate si ergono semicolonne ioniche laterali su cui s’imposta un frontone curvilineo; al centro si erge una grande statua in scagliola policroma raffigurante S. Leonardo in atteggiamento mistico, attribuita ad Alfonso Lombardi (ca. 1497-1537).

Cerchiamo sostegno per questo progetto speciale, cerchiamo quei mecenati di un tempo perduto che premiavano la ricerca della bellezza come un bene prezioso al di là del tornaconto immediato, capivano la creatività e sapevano che essa è un motore essenziale per tutto.