Descrizione relativa all’oggetto
San Ginesio deve il suo nome al Santo protettore degli Attori, Lucio Ginesio, musico e mimo romano martirizzato sotto l'impero di Diocleziano.
Il Teatro e le attività ad esso collegate, come il GINESIO FEST, rivestono un'importanza assoluta per il meraviglioso Borgo di San Ginesio che vanta i riconoscimenti di Borgo più Bello d'Italia e Paese Bandiera Arancione.
Il Teatro Comunale di San Ginesio è armonioso palazzo in mattoncino che sul finire dell'Ottocento, quasi a monito dei tempi nuovi, ha sostituito l'antico Palazzo Defensorale, sede della Municipalità. Il Palazzo e la Collegiata avevano per secoli dominato la piazza maggiore, riproducendo simbolicamente lo schema dei due Sommi Poteri dell'Evo che li aveva entrambi generati, emblema l'uno del potere temporale e l'altro dello spirituale.
I lavori del Palazzo vennero affidati all'ing. Girolamo Filippucci e il 19 maggio 1874 il Consiglio comunale decideva «che nel secondo piano della Fabbrica comunale posta in piazza sia costruito un teatrino…». Tale incarico veniva affidato all'ing. Dionisio Frapiccini. La decorazione e l'arredamento del Teatro venivano date in appalto al pittore-decoratore Pietro Giovanetti. Al piano inferiore veniva fondato il Circolo Cittadino “Aristide Morichelli”. La sala di quel Circolo verrà decorata nei primi del Novecento dal pittore Guglielmo Ciarlantini.
Il 20 febbraio 1877 veniva approvato il Regolamento organico della Società dei Palchettisti del Teatro di Sanginesio e si decidendo di attribuire al teatro il nome di Teatro Comunale. L'intitolazione a Giacomo Leopardi comparirà nei documenti ufficiali solo intorno al 1903.
Il teatro s'inaugurava il 18 agosto 1877 con l'opera a banda Addina ovvero Le nozze in Pasquella, appositamente composta dal maestro ginesino Vincenzo Bruti, su idillio comico di Alfonso Leopardi.
Informazioni sullo stato dell'oggetto
A seguito delle scosse sismiche del 2016, l'edificio che ospita il Teatro Comunale presenta lesioni concentrate nelle murature in corrispondenza del vano scala della facciata ovest e lesioni diffuse nelle murature. Altre lesioni si riscontrano sulle piattabande esterne e sui maschi murari interni in corrispondenza delle aperture. Sono presenti distacchi dei controsoffitti dei solai di piano dalla muratura lungo il lato ovest dell’edificio. Infine vengono riscontrate lesioni alle chiavi degli archi del porticato, in particolar modo negli spigoli. Sono inoltre presenti distacchi in corrispondenza delle intersezioni murarie, dovute all’eterogeneità dei materiali di costruzione. I pannelli murari dell’edificio, nell’intersezione, non sono debitamente ammorsati e quindi non sono in grado di prestare la necessaria resistenza.