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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Capolavoro dell'arte gotica, il Palazzo Ducale di Venezia si struttura in una grandiosa stratificazione di elementi costruttivi ed ornamentali: dalle antiche fondazioni all'assetto tre-quattrocentesco dell'insieme, ai cospicui inserti rinascimentali, ai fastosi segni manieristici.

Esso è formato da tre grandi corpi di fabbrica che hanno inglobato e unificato precedenti costruzioni per ospitare oltre all'Appartamento del Doge, la Sede del governo e dei Tribunali, nonché le prigioni fino alla costruzione dell'edificio delle Prigioni Nuove nel XVI secolo. Le edificazioni distinguibili sono: l'ala verso il Bacino di San Marco (che contiene la Sala del Maggior Consiglio) e che è la più antica, ricostruita a partire dal 1430; l'ala verso la Piazza ( già Palazzo di Giustizia) con la Sala dello Scrutinio, la cui realizzazione nelle forme attauli inizia a partire dal 1424; sul lato opposto, l'ala rinascimentale, con la residenza del doge e molti uffici del governo, ricostruita tra il 1483 eil 1565.

L'ingresso per il pubblico di Palazzo Ducale è la Porta del Frumento che si apre sotto il porticato della facciata trecentesca prospicente il Bacino San Marco.

Oggetto dell'intervento sono alcune tra l epiù rappresentative sale istituzionali del Palazzo, dislocate in tre differemti livelli della costruzione e tutte inglobate all'interno del percorso di visita museale: piano delle logge; piano primo nobile e piano secondo nobile. Ciascuna sala ospita un apparato decorativo fisso e mobile complesso e stratificato, composto di affreschi, teleri dipinti, elementi lapidei palicromi, decori in stucco legni decorati e policromi, tessuti da arredo, arredi e opere mobili che costituiscono nel loro insieme un apparato di pregio storico artistico di cui il visitatore deve poter godere appieno durante il suo percorso. 

Le sale oggetto dell'intervento prospettato hanno ciascuna una propria storia ed identità e sono le seguenti: Sala del Maggior Consiglio, Sala dello Scrutinio, Liagò, Senato, Collegio, Anticollegio, Sala delle Quattro Porte, Consiglio dei Dieci , Sala della Bussola, Sala dei Censori Avogaria, Sala del Libro d'Oro, Sala della Milizia del Mar.

Informazioni sullo stato della conservazione

Nel dicembre del 1923 lo Stato, proprietario dell’edificio, affida al Comune di Venezia la gestione del palazzo, aperto al pubblico come museo. Dal 1996 Palazzo Ducale è a tutti gli effetti parte del sistema dei Musei Civici di Venezia e la sua gestione e manutenzione è in continuo svolgimento.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Aperto tutti i giorni con orario 9:00 - 18:00 (ultimo ingresso ore 17)

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 623.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

La sala delle quattro porte si trova al secondo piano nobile di Palazzo Ducale e rappresenta uno dei momenti più celebri e artisticamente più alti della storia costruttiva dell’intero edificio.
Realizzata al piano delle grandi sale pubbliche, essa aveva la duplice funzione di anticamera d’attesa e di passaggio e prende il nome da quattro portali lapidei, sormontati ciascuno da un gruppo scultoreo che si riferisce all’ambiente al quale da’ accesso. L’aspetto attuale risale alla ristrutturazione operata dopo l’ incendio del 1574 da Antonio da Ponte
su progetto di Andrea Palladio. Il soffitto a botte, la cui decorazione a stucchi si deve a Giovanni Battista Cambi, detto il Bombarda, ospita affreschi a soggetto mitologico e raffigurazioni di città e regioni sotto il dominio veneto, realizzati da Jacopo Tintoretto a partire dal 1578.
Questa decorazione vuole mostrare, strettamente connesse tra loro, la fondazione di Venezia, la sua indipendenza sin dalle origini e la missione storica dell’aristocrazia veneziana, secondo il programma celebrativo già segnato dalla decorazione della Scala d’Oro. I maggiori scultori del secondo Cinquecento – Alessandro Vittoria in testa – sono gli autori dei gruppi in marmo sopra le celebri quattro porte. Le condizioni della sala, specie in ordine al coperto, si rivelarono presto insoddisfacenti: infiltrazioni dall’alto e,  probabilmente, dalle pareti esterne arrecarono danni di significativa entità. Prima del 1648 già due degli ovali con figure di città, Altino e Vicenza, “consumati dal tempo” (Ridolfi), erano stati rinnovati ad opera di un artista seicentesco di qualche qualità, Francesco Ruschi.
Nel 1713-14 fu effettuato un significativo intervento di restauro ai dipinti di Tintoretto, alle dorature e alle grottesche ad opera di Nicolò Bambini e Francesco Grandi. Solo venti anni dopo venne messo a segno un più complesso intervento sia alla struttura del soffitto andando a rafforzare e a consolidare il sistema delle sospensioni e degli agganci della volta alle capriate, sia collocando da sopra elementi lignei, perni e tiranti metallici operanti con viti e placche direttamente sulle sculture e sugli elementi in stucco di maggior peso e aggetto. Questo intervento comportò, naturalmente, la rimozione del precedente solaio ligneo e il suo rifacimento con malta e tavelle.

L’intervento ha l’obiettivo di preservare dal degrado i pregiati materiali costitutivi originari e ridare al contempo piena leggibilità alle opere. Esso comprenderà lavorazioni con metodologia differenziate a seconda dello specifico materiale interessato. Complessivamente le categorie di intervento da eseguire saranno le seguenti: verifica puntuale delle superfici ed eventuale messa in sicurezza con interventi di consolidamento preventivo; puliture; consolidamenti di ogni porzione in fase di distacco; revisione degli interventi pregressi; revisione cromatica delle superfici dipinte; operazioni di protezione. L'intervento è eseguibile in  4 lotti.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 274.286,50 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto prevede la sostituzione delle piantane esistenti con una piantana modello "Fortuny", a somiglianza di quelle che erano già presenti in passato nelle sale sitituzionali. 

La nuova piantana, progettata ad hoc, sarà in acciaio Corten finito in ceratura. All'interno della coppa superiore della piantana saranno alloggiati una serie di faretti direzionabili con tecnologia a led 3000°K e CRI>95, in modo tale da garantire al contempo un'illuminazione di base uniforme e un'illuminazione d'accento, direzionata solo su parti scelte dei dipinti, ottenibili grazie alle ottiche magnetiche differenti di cui sono dotate le singole lampade (ottiche dai 9° ai 36°).