Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
L’edificio fu progettato da Baldassarre Longhena a partire dal 1649, su incarico della nobile famiglia Bon. La costruzione venne abbandonata incompleta nel 1682 e riprese nel 1752 quando Giambattista Rezzonico, comprato il palazzo, ne affidò l'ultimazione a Giorgio Massari, che riuscì a chiudere il cantiere nel 1758, realizzando alcune opere di completamento e di abbellimento del retro del palazzo: furono costruiti il magnifico scalone d'onore, la scalinata d'acqua, l'atrio monumentale, l'imponente salone da ballo e fu ultimata la decorazione della facciata sul Canal Grande. La famiglia Rezzonico si estinse nel 1810, il palazzo subì quindi varie cessioni, durante le quali venne spogliato dell'arredo. Nel 1935 l’edificio fu ceduto al Comune di Venezia che lo adibì a sede del Museo del Settecento veneziano aprendolo al pubblico nel 1936. L’allestimento museale dato ha un carattere “ambientale”, in tal senso si concentrano numerose opere settecentesche proprietà dei Musei Civici di Venezia, cui vennero aggiunti dipinti, mobili e affreschi provenienti da altri edifici veneziani di proprietà civica e molte altre opere acquistate per l’occasione sul mercato antiquario. Il museo si presenta come un grande spazio articolato e plurimo: il pianterreno, che sviluppa lungo androni, cortili e porticati il gioco barocco di pieni e di vuoti; lo scalone del Massari perfettamente restaurato; il salone da ballo, tra i più belli di Venezia; i due piani nobili, rimontati secondo l’originale disegno allestitivo dalle sale monumentali all’alcova e ai boudoir; il terzo piano completamente recuperato come nuovo spazio espositivo ospita la donazione di Egidio Martini; l’ammezzato al piano terra ospita invece la collezione di Ferruccio Mestrovich.
Informazioni sullo stato della conservazione
A seguito degli eventi meteorici eccezionali avvenuti il 12 novembre 2019 si sono rilevati danni ingenti soprattutto al piano terra e di conseguenza agli impianti di Ca’ Rezzonico.
Dalla ricognizione effettuata i giorni successivi all’evento è emersa la necessità di eseguire numerosi interventi fondamentali per ridare alla sede impianti e servizi al pubblico efficienti.
Il livello dell’Acqua Alta ha toccato tutte le linee degli impianti elettrici situati presso il piano terra, coinvolgendo i quadri elettrici e UPS.
La presenza dell’acqua salata ha procurato inoltre, a tutte le pavimentazioni in pietra e marmo al piano terra, danni per il deposito salino. La stessa situazione si è presentata per gli intonaci adiacenti alle stesse pavimentazioni, per un’altezza dai 10 ai 50 cm.
La pavimentazione in ceramica nelle zone di servizio al piano terra ovvero bookshop, guardaroba, biglietteria, bagni e caffetteria è stata totalmente compromessa come tutte le porte in legno delle stesse zone. La totalità dei mobili nei suddetti vani è stata irrimediabilmente danneggiata.
La situazione emergenziale poi si somma alla necessità di ammodernamento dell'impianto illuminotecnico delle sale espositive che risente di una generale obsolescenza delle infrastrutture.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il museo è aperto nei seguenti giorni ed orari:
- dal 1 novembre al 31 marzo 10.00 – 17.00 (biglietteria 10.00 – 16.00)
- dal 1 aprile al 31 ottobre 10.00 – 18.00 (biglietteria 10.00 – 17.00)
Chiuso martedì, 25 dicembre, 1 gennaio