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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

La fontana di Via Roma -un tempo di via Villa- è oggi un vaso di raccolta di acqua più ad uso ornamentale che di fornitura di liquido incertamente potabile. Un tempo segnava una sorta di baricentro del paese nel suo sviluppo longitudinale, essendo posta in naturale prossimità col piede della collina dalle acque della quale (sorgente ”Pissolo”) si alimentava. Il manufatto è solo una porzione di un aggregato di vasche di raccolta. Tale aggregato era costituito dalla superstite conca di pietra con i suoi complementi (colonna porta cannule, coronamento di pigna lapidea) e da una serie di vasche allineate di poca elevatura e addossate ad un muro di delimitazione di una proprietà privata. La fontana di via Roma è l’unica testimonianza superstite di una lunga epoca di assenza di forniture idriche costanti e salubri. Nel 1957 la fontana venne definitivamente azzittita, rovesciata e riposta ad un lato della piazzola. Al la metà degli anni ’70 del ‘900, fu rimessa in funzione e la piazza ricevette il nome di Piazza degli Alpini. (tratto da LA FONTANA DI VIA ROMA (oggi in “Piazza degli Alpini ”) a cura del Prof. Matteo Dal Santo).

La fontana è di tipo circolare soprasuolo, di forma snella testimonianza di un elemento architettonico quasi monumentale e di notevole rilevanza tale da essere collocato al centro come segno/elemento distintivo e immediatamente riconoscibile di un luogo aperto. L’attuale fontana è composta da tre principali elementi in pietra di pregevole fattura:

GHIANDA ROVESCIATA collocata all’estremità superiore della colonna rastremata, di forma allungata il cui seme è rivestito solo parzialmente da una cupola con 10 rastremature il cui stelo si raccorda con il capitello della colonna rastremata tramite una modanatura a mezza coda dritta rovesciata. L’elemento lapideo, è probabilmente un unico blocco pieno presumibilmente in “Pietra di Vicenza”.

COLONNA RESTREMATA di forma snella con sommità man mano svasata verso l’interno, caratterizzata da 16 rastremature che partono dal collarino della base e terminano in corrispondenza del collarino del capitello d’ordine non definito composto da echino ed abaco rovesciati. L’elemento lapideo, probabilmente cavo per il passaggio di tubature idrauliche è un unico blocco presumibilmente in “Pietra di Piovene”

VASCA CIRCOLARE DI CONTENIMENTO a tronco di cono rovesciata con toro alla base inferiore e ovolo rovesciato al bordo del l ’estremità superiore. Tra queste due principali decorazioni altre diverse modanature che si differenziano per spessore e fattura; di cui una solamente accennata al centro. L’elemento lapideo è un unico blocco presumibilmente in “Pietra di Piovene”

La colonna rastremata poggia su un PLINTO CIRCOLARE composto da un tubo in cemento immerso nella vasca e riempito d’inerti e malta, contenete recenti tubazioni idrauliche e lo scolo del troppo pieno.

L’intera fontana posa su un BASAMENTO CIRCOLARE, composto da vari elementi in pietra e acciottolato con funzione anche di gradini.

Informazioni sullo stato della conservazione

La vasca di contenimento appare in uno stato di conservazione precario soprattutto per la presenza di una “importante” fessurazione ad andamento orizzontale che interessa quasi interamente il manufatto. Tale linea è evidenziata dalla crescita di muschi e di alghe nella parte esterna corrispondente alle perdite di acqua e ai loro percolamenti. Vi sono altre due principali fessurazioni passanti. La prima fessurazione, la più importante, parte da una sbrecciatura del bordo superiore, posta sul lato Est, e scende ad andamento prima diagonale e poi verticale, terminando in prossimità della base. Tale fessurazione, appena sotto il bordo, in alto, è stata stuccata con probabile inserimento di elementi in metallo trattato antiossidazione. La seconda fessurazione si trova sul lato Sud-Ovest, ed è localizzata nella zona inferiore.

Gran parte della superficie lapidea appare ammalorata per la presenza di muschi e alghe che ininterrottamente proliferano a causa del l’approvvigionamento idrico costante e crescono di quantità nel periodi più umidi. Benché l’acqua nella vasca non possa raggiungere il livello superiore, l’ininterrotta caduta della stessa per gravità dai due ugelli siti nella colonna rastremata comporta azione di degrado a causa di spruzzi e umidità.

La colonna rastremata presenta una fessurazione orizzontale sul lato Nord. Vi sono inoltre alcune piccole fessurazioni che seguono le venature del materiale o l’andamento della modanatura ed erosioni alveolari dovute al naturale invecchiamento del materiale sottoposto alle intemperie.

Gli ugelli in ottone hanno la superficie leggermente ossidata. A ridosso del getto di fuoriuscita dell’acqua si notano erosioni, concrezioni calcaree e ossidazioni. Le stuccature che fissano gli ugelli alla colonna sono presumibilmente in mastice per marmo e si differenziano notevolmente, sia come colore, sia come forma e superficie, dalla pietra limitrofa originale. L’ugello del lato Sud è mancante di parte dell’anello alla base del collo.

Il plinto circolare di sostegno della colonna rastremata, si presenta in precarie condizioni statiche e presenta un’estesa caduta di materiale in corrispondenza dell’uscita del tubo di troppo pieno.

La ghianda rovesciata ha subìto una rottura e un relativo incollaggio con probabile perno interno in epoca imprecisata. Tale intervento, attualmente non efficace, permette i l movimento di oscillazione dell’elemento facendolo apparire non perfettamente in asse.

Il basamento circolare non è in buone condizioni. In alcuni punti cresce vegetazione e si accumulano sporcizie e vari materiali inerti. Due dei blocchi lapidei esterni che delimitano la circonferenza presentano delle fessurazioni e delle rotture; inoltre i gradini in asse Nord-Sud non risultano perfettamente stabili e tra loro giuntati.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

La Fontana è posta all'interno di Piazza degli Aplini Via Roma pertanto sempre accessibile.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 20.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il restauro conservativo sarà caratterizzato da interventi sui materiali lapidei di pregio atti a preservarne il loro stato senza aggiunte, ricostruzioni ed innovazioni di rilievo, ma differenziandosi da una conservazione integrale e radicale del bene.

Il restauro conservativo, nel complesso, si caratterizzerà per un intervento globale per il quale non esistono elementi da privilegiare rispetto ad altri e si considera il bene come un documento unico ed irripetibile, testimonianza del passato espresso in modo anche singolare. La linea guida sarà quella di una conservazione rispettosa di tutte le fasi di cui il bene è stato ed è protagonista dalle sue origini; con eventuali sostituzioni ed innovazioni di quegli elementi ormai irrecuperabili utilizzando tecniche e materiali attuali. La fontana (intesa come un’opera d’architettura) viene considerata testimonianza della storia e “documento” da salvaguardare nella sua complessità e restaurandola si propone un intervento volto a conservare le diverse espressioni stratificate delle diverse epoche, culture ed esigenze socio-economiche in cui il bene è vissuto. La conservazione si realizzerà mediante materiali, elementi e tecniche compatibili con l’esistente; rifiutando (per quanto possibile) la riduzione dell’attuale consistenza materiale. Si potrà procedere con aggiunte puntuali da realizzare con libertà espressiva a condizione che non si penalizzi l’esistente ma si stabilisca con lo stesso un dialogo formale. Si dovranno evitare tutte le scelte dipendenti da una valorizzazione di un determinato periodo storico.

L’alimentazione idrica ininterrotta e continuativa, ritenuta fonte di degrado, sarà controllata sostituendo l’impianto idraulico della fontana dove necessario anche a seguito dello smontaggio dei vari elementi che contengono le tubazioni con loro sostituzione.

Fase 1: Ini zio cantiere, protezione del bene, interruzione dal la fruizione del bene, interventi idraulici, predisposizioni per traslazione in nuovo sito.

Fase 2: Smontaggio/scomposi zione a mano degli elementi con deposito in sito o in laboratori per restauro.

Fase 3: Res tauro sugli elementi smontati /scomposti

Fase 4: Montaggio/ricomposizione a mano degli elementi restaurati su nuovo sito con ricostruzioni/sostituzione di quelli irrecuperabili .

Fase 5: Ripristini , termine del cantiere e nuova fruizione del bene restaurato