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Attività principali dell'istituzione

Il Castello dei Burattini – Museo Giordano Ferrari, inaugurato nel 2002, trae origine dall’impegno del burattinaio parmigiano Giordano Ferrari nel raccogliere oggetti e documenti che testimoniano la storia e l’evoluzione del teatro di figura dai primi anni del 1800 fino ai giorni nostri: il teatro di burattini ha una lunga tradizione in tutta la pianura padana, ma a Parma ha avuto la fortuna di trovare interpreti straordinari, che hanno istituito una lunga e consolidata tradizione, viva ancora oggi. Al centro di questa tradizione si colloca naturalmente il lavoro di diverse generazioni della famiglia Ferrari, ancora attiva: fondato sulla collezione del burattinaio Giordano Ferrari, nel corso degli anni il Museo ha ampliato la sua collezione grazie a numerose donazioni, per cui il patrimonio è triplicato.

L’ ingresso è gratuito e viene messo a disposizione del pubblico un servizio di visite guidate costruito su vari livelli di età: durante la settimana per le scuole, mentre nei weekend, per il pubblico, vengono proposti laboratori per avvicinare i più piccoli alle maschere tipiche del teatro dei burattini. A corollario della visita al Museo, indicativamente con cadenza mensile, vengono organizzati spettacoli a cura delle compagnia I Burattini dei Ferrari (entrambi gratuiti).

Il progetto didattico prevede la visita guidata al museo, la creazione di un personaggio e la sua successiva animazione attraverso un burattino costruito con materiali semplici (carta, colla, colori a tempera) oppure attraverso una siluette attinente al teatro delle ombre. Nel Centro Studi annesso al museo viene messo a disposizione degli utenti l’imponente archivio cartaceo raccolto da Giordano Ferrari che comprende circa 400 copioni, per la maggior parte manoscritti, e poi lettere, fotografie, registri mastri, locandine, manifesti e moltissimi elementi scenografici.

PROGETTO DI VALORIZZAZIONE - Ad oltre vent’anni dalla sua fondazione, il Castello dei Burattini necessita tuttavia di un rilancio, che da un lato ne consolidi l’attrattiva dal punto di vista turistico e dall’altro ne rafforzi il legame con la vita civile della città. In questa prospettiva il progetto intende riattivare rapporti istituzionali con gli altri soggetti culturali della città, in primo luogo con il Teatro Regio, col quale si potranno realizzare anticipazioni delle opere in cartellone con specifici spettacoli di burattini. In occasione del prossimo Festival Verdi, nel mese di ottobre, si potrà allestire in un luogo specifico (i portici della Pilotta, il prato davanti al monumento a Verdi) un tendone che ospiterà una rassegna di quattro spettacoli che riprenderanno in chiave burattinesca i quattro titoli previsti nel cartellone del Festival.

Oltre ad istituire un rapporto duraturo col Festival Verdi, il fine è quello di recuperare in qualche modo la memoria di quel Festival dei burattini e delle marionette che negli anni Settanta del Novecento è stato il primo del genere in Italia.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 10.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Il Castello dei Burattini – Museo Giordano Ferrari, inaugurato nel 2002, trae origine dall’impegno del burattinaio parmigiano Giordano Ferrari nel raccogliere oggetti e documenti che testimoniano la storia e l’evoluzione del teatro di figura dai primi anni del 1800 fino ai giorni nostri: il teatro di burattini ha una lunga tradizione in tutta la pianura padana, ma a Parma ha avuto la fortuna di trovare interpreti straordinari, che hanno istituito una lunga e consolidata tradizione, viva ancora oggi. Al centro di questa tradizione si colloca naturalmente il lavoro di diverse generazioni della famiglia Ferrari, ancora attiva: fondato sulla collezione del burattinaio Giordano Ferrari, nel corso degli anni il Museo ha ampliato la sua collezione grazie a numerose donazioni, per cui il patrimonio è triplicato.

L’ ingresso è gratuito e viene messo a disposizione del pubblico un servizio di visite guidate costruito su vari livelli di età: durante la settimana per le scuole, mentre nei weekend, per il pubblico, vengono proposti laboratori per avvicinare i più piccoli alle maschere tipiche del teatro dei burattini. A corollario della visita al Museo, indicativamente con cadenza mensile, vengono organizzati spettacoli a cura delle compagnia I Burattini dei Ferrari (entrambi gratuiti).

Il progetto didattico prevede la visita guidata al museo, la creazione di un personaggio e la sua successiva animazione attraverso un burattino costruito con materiali semplici (carta, colla, colori a tempera) oppure attraverso una siluette attinente al teatro delle ombre. Nel Centro Studi annesso al museo viene messo a disposizione degli utenti l’imponente archivio cartaceo raccolto da Giordano Ferrari che comprende circa 400 copioni, per la maggior parte manoscritti, e poi lettere, fotografie, registri mastri, locandine, manifesti e moltissimi elementi scenografici.

PROGETTO DI VALORIZZAZIONE - Ad oltre vent’anni dalla sua fondazione, il Castello dei Burattini necessita tuttavia di un rilancio, che da un lato ne consolidi l’attrattiva dal punto di vista turistico e dall’altro ne rafforzi il legame con la vita civile della città. In questa prospettiva il progetto intende riattivare rapporti istituzionali con gli altri soggetti culturali della città, in primo luogo con il Teatro Regio, col quale si potranno realizzare anticipazioni delle opere in cartellone con specifici spettacoli di burattini. In occasione del prossimo Festival Verdi, nel mese di ottobre, si potrà allestire in un luogo specifico (i portici della Pilotta, il prato davanti al monumento a Verdi) un tendone che ospiterà una rassegna di quattro spettacoli che riprenderanno in chiave burattinesca i quattro titoli previsti nel cartellone del Festival.

Oltre ad istituire un rapporto duraturo col Festival Verdi, il fine è quello di recuperare in qualche modo la memoria di quel Festival dei burattini e delle marionette che negli anni Settanta del Novecento è stato il primo del genere in Italia.