Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Si tratta della chiesa Collegiata di Sant'Ubaldo (erroneamente detta anche della SS. Resurrezione). Fu edificata, su di una più antica, intorno al 1571, su disegno dell'architetto di corte dei Duchi di Urbino Filippo Terzi, per ordine del Signore di Barchi, il marchese Pietro Bonarelli Della Rovere, il quale volle trasformare la cittadina nella piccola capitale della sua signoria. Filippo Terzi riprogettò interamente l'antico castello trasformandolo in una piccola città ideale del Rinascimento, utilizzando in architettura e urbanistica particolari soluzioni scenografiche, effetti ottici e concetti matematico-esoterici come la divina proporzione. La chiesa fu poi interessata da un importante intervento di allungamento e ristrutturazione nei primi anni del '600 e venne inaugurata il 20/08/1605. Gli interni furono abbelliti con 5 altari in pietra policroma opera degli scalpellini di Sant'Ippolito, un altare in legno dorato, dipinti di pregio opera del Guerrieri, del Visaccio, del Trometta, di Francesco Allegrini ecc... oltre a numerose statue lignee importanti, tra cui 2 angeli portaceri, forse opera dello stesso Filippo Terz, 2 crocifissi, uno del XVI secolo e uno opera dello scultore settecentesco Giuseppe Ghirlanda, un Cristo Morto del 1789, opera di Giovan Battista Dori; statue lignee idorate di San Filippo Neri, San Giuseppe e della Madonna di Loreto. Nel '700 fu costruita la nuova cantoria e inserito l'organo del maestro veneto Gaetano Callido. La Collegiata conserva un importante patrimonio di suppellettili religiose, fra cui alcuni reliquiari, ostensori, calici e pissidi antiche, oltre al reliquiario in argento sbalzato che conserva la Mitria del patrono Sant'Ubaldo. La chiesa è costituita da tre navate, con quella centrale rialzata, che ospita il presbiterio; ai lati si ergono i sei altari laterali, con gli stemmi delle famiglie nobili barchiesi e del Duca di Urbino, e sul fondo 2 cappelle, quella del Cristo Morto e quella del SS. Sacramento. L'intero tempio è costruito con materiali pregiati, dalla pietra arenaria degli altari, delle nicchie, delle oliere e del fonte battesimale, alla pietra bianca e rosa del Furlo di cui è fatto il pavimento rinascimentale, fino agli alabastri che sono situati alle basi delle colonne.
Informazioni sullo stato della conservazione
Lo stato generale di conservazione è molto buono, dopo l'importante restauro ultimato nel 2013. Nonostante ciò ci sono alcune infiltrazioni su una parte del tetto, nella navata di sinistra, non coinvolta dal restauro e priva di carta catramata e isolanti. Gran parte della opere mobili sono state restaurate, così come la struttura e il pavimento in pietra. Gli altari laterali sono stati restaurati solo nelle parti dei dossali mentre le basi sono da ultimare, così come l'intero altare ligneo. Ancora da restaurare il fonte battesimale e l'altare del SS. Sacramento. L'organo Callido è stato restaurato nel 1984, ma avrebbe bisogno di un ulteriore intervento, così come l'intera cantoria e la bussola d'entrata, in legno decprato. Delle opere mobili sono ancora da restaurare diverse statue: San Filippo Neri, San Giuseppe, Sant'Ubaldo, oltre a reliquiari e diverse alte suppellettili.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La chiesa è aperta tutti i giorni dalle ore 8,30 alle 17,00. E' officiata nei giorni festivi, prefestivi e in occasione di cerimonie, solennità o eventi particolari.
La parrocchia gestisce la chiesa da sempre, essendo la principale del paese, pur essendo questa di proprietà comunale; come data di concessione si è perciò indicato la data di inaugurazione del monumento, 20/08/1605, e come scadenza quella, di buon auspicio, del 2.605.
Non ci sono dubbi sul valore culturale del bene, sicuramente una delle chiese più importanti della diocesi, per qualità di opere d'arte e dei materiali con cui è stata costruita, oltre ad essere la testimonianza dell'epoca dorata del Ducato di Urbino, al quale Barchi apparteneva, come piccola capitale del suo Vicariato e Marchesato. Si è deciso di indicare come data del documento che ne attesti l'importanza culturale il 15/12/2013, data dell'ultima inaugurazione dopo i restauri.