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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Negli anni settanta dello scorso secolo, durante i lavori per la costruzione di un opificio industriale nell’area del Nucleo industriale di Isernia-Venafro, furono rinvenuti i resti della pars fructuaria di una villa rustica romana datata tra il II sec. a.C. e il IV sec. d.C..

All’interno dello scavo si rinvenne un trapetum in pietra lavica che solo da un paio di anni, per motivi di maggior tutela, la Soprintendenza ha rimosso e trasferito presso i depositi archeologici della Fondazione Neuromed di Pozzilli, concedendone altresì l’affidamento alla stessa Fondazione. La scelta dell’area di deposito e di esposizione è stata operata tenendo conto del fatto che la Fondazione è concessionaria di ricerche e scavi archeologici di una villa rustica romana, rinvenuta su terreni propri, e che la stessa Fondazione, oltre ad aver allestito un laboratorio per il restauro dei manufatti rinvenuti nell’area oggetto della ricerca, sta allestendo un Antiquarium per l’esposizione dei reperti rinvenuti durante le operazione di scavo.

Il trapetum in questione è un tipico esempio di antica mola spesso rilevabile anche in contesti ipogei. Come ben descritto da Catone (Agr. , 20-22), consta di una vasca di forma circolare (mortarium) in pietra lavica, con al centro un cilindro verticale (milliarium), all’interno del quale ruotavano le due macine (orbes) anch’esse dello stesso materiale e ritrovate frammentate sempre in corso di scavo, collegate tra loro da un asse ligneo orizzontale (cupa) ora non più esistente così come il perno verticale (columella), che aveva la sua base al centro del cilindro. Rondelle e spessori consentivano poi di regolare la distanza tra le pareti della vasca e quelle delle macine emisferiche, per lasciare spazio sufficiente alle olive da macinare. La rotazione degli elementi emisferici attorno al proprio asse e lungo il profilo del bacino (labrum) avveniva facendo muovere manualmente la cupa che sporgeva all’esterno del bacino.  In particolare, il trapetum di Cerquello presenta diametro max di cm 124 e quello interno di cm 106.

Informazioni sullo stato della conservazione

La vasca in pietra lavica, presenta un pessimo stato conservativo: dal punto di vista strutturale, risultano mancanti alcune porzioni del bordo perimetrale esterno, per un’altezza massima di circa cm 5. Inoltre sono ben evidenti due importanti e profonde fratture, che però non compromettono la stabilità del manufatto.  Il pilone centrale, alto cm 43, risulta conservato solo in parte; le macine invece sono piuttosto frammentate, ma è probabile che si possa effettuare una ricomposizione delle porzioni mancanti se trovate nel materiale recuperato nelle vicinanze del trapetum. La lunga permanenza in terreno umido con abbondante vegetazione ha poi comportato fenomeni erosivi su tutta la superficie della vasca e in misura minore delle macine, e la cui particolare tipologia ha senz’altro favorito la colonizzazione biologica ad opera di muschi, come pure la formazione di incrostazioni calcaree. Numerose sono ancora le incrostazioni terrose e la presenza di materiale incoerente su tutta la superficie.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Il Trapetum è collocato all'interno dell'Antiquarium della fondazione Neuromed sita in via dell'Elettronica a Pozzilli (IS).

Gli orari di apertura al pubblico sono dal Lunedì al Venerdì dalle ore 09:00 alle ore 19:00.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 3.278,69 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

OBIETTIVI DEL RESTAURO

L’intervento di restauro in oggetto ha avuto come obiettivo quello di ristabilire le condizioni conservative e contemporaneamente restituire la lettura del manufatto degradato dagli agenti di degrado. I criteri guida sono stai quelli del minimo intervento, della massima selettività e della reversibilità delle operazioni. In conformità ai tradizionali criteri di restauro, le fasi di intervento hanno previsto la pulitura, la rimozione della colonizzazione biologica, il consolidamento, l’adesione di porzioni staccate, la stesura di un protettivo.


NOTE Intervento archiviato