Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Gli archivi storici degli ex comuni di Vigo di Fassa, Pozza di Fassa e Pera di Fassa e degli archivi aggregati sono conservati parte nell’attuale sede del nuovo comune di San Giovanni di Fassa - Sèn Jan e parte nella sede dell’ex comune di Vigo di Fassa.
Estremi cronologici: sec. XVI – 1952 (con estensioni fino agli anni ‘90 del Novecento per gli archivi aggregati prodotti da enti soppressi). Si specifica che l’estremo finale della documentazione considerata nel progetto è stato fissato al 1952 -anno della ricostituzione in comuni autonomi di Pozza di Fassa (con Pera di Fassa, frazione) e Vigo di Fassa- data la notevole consistenza della documentazione dell’archivio storico proprio (fino al 1979);
I tre comuni di Vigo di Fassa, Pozza di Fassa e Pera di Fassa con Regio Decreto 17.06.1926, n. 1128 furono aggregati nel comune unico di Vigo di Fassa, assieme ai comuni di Mazzin e Soraga, con capoluogo a Vigo; nel 1928 (con Regio Decreto 18.11.1928, n. 2763) la sede del comune riunito fu trasferita da Vigo alla frazione di Pozza di Fassa. Con Legge regionale 19.04.1952, n. 14 Mazzin, Pozza (a cui venne contemporaneamente aggregato Pera) e Soraga furono ricostituiti in comuni autonomi. Si noti che gli ex comuni, che nel 1926 sono andati a costituire il comune di Vigo di Fassa, hanno subito delle aggregazioni anche all’inizio dell’Ottocento come accaduto in altri comuni trentini: in particolare al comune di Vigo sono stati aggregati Pera, Pozza e Soraga.
Informazioni sullo stato della conservazione
Consistenza archivi: 220 registri (oltre a quelli contenuti nelle buste), 420 buste, 1 fascicolo, 6 pacchi.
Entità: ca. 63,00 ml. (a questi metri lineari si aggiungono i registri di stato civile conservati negli uffici comunali)
Attualmente nei depositi è presente la documentazione dei tre ex comuni conservata ben distinta; tuttavia ci sono circa una ventina di faldoni con titolo “Varie” contenenti documentazione, dall’inizio del XX sec. fino alla metà, frammista fra diversi soggetti, fondi e serie (carteggio, atti contabili, documentazione relativa alle elezioni, atti relativi alla leva, etc.). Questa commistione fa sì che l'archivio necessiti di un attento lavoro di riordino, con l'individuazione, in primo luogo, del fondo di appartenenza delle carte contenute nei singoli faldoni (comuni ed eventuali fondi aggregati) e, in secondo luogo, delle serie e unità archivistiche all'interno dei diversi fondi.
In particolare il carteggio di tutti i comuni presenta un’organizzazione frammentaria e difforme: gli atti relativi alla Regola di Pozza sono conservati in 4 faldoni in sommario ordine cronologico; gli atti di Pozza e di Pera dalla metà dell’Ottocento al 1926 presentano un’organizzazione mista tra ordine cronologico (per numero di protocollo), “registratura” e categorie del titolario Astengo; gli atti di Vigo sono in parte raccolti in 19 faldoni numerati che fanno riferimento a un elenco “Inventario” redatto negli anni ‘60, contenente la descrizione sommaria dei documenti suddivisi in 464 numeri (si precisa che i primi due faldoni numerati, contenenti la documentazione più antica, sono stati oggetto di studi e ricerche da parte di padre Frumenzio Ghetta, nativo di Vigo di Fassa, che ne ha elaborato alcuni elenchi descrittivi) e in parte (dal 1926 in poi) organizzati in categorie secondo il titolario Astengo, raccolti in buste pluriennali.
Gli archivi storici dei tre ex comuni si presentano dunque in uno stato di relativo disordine in quanto la documentazione non è organizzata sistematicamente per fondi, serie e unità; esistono strumenti di corredo (Repertori) relativi soltanto ad una piccola parte del carteggio tali da non consentire un agevole reperimento delle carte, nonché la conoscenza di ciò che vi si conserva.
Non è individuabile una chiara serialità nei registri (carte di regola, vertenze, delibere, protocolli, registri contabili, etc.) di cui si evidenziano numerose lacune poiché molti sono conservati all’interno dei faldoni e in modo disorganizzato sulla scaffalatura.
Pertanto si rende necessario effettuare un intervento di riordino che ricostituisca i fondi, le serie archivistiche e le relative unità; di pari passo si dovrà procedere alla redazione dell’inventario, dal momento che attualmente non esiste alcuno strumento inventariale completo e analitico.
Lo stato di conservazione della documentazione è complessivamente buono, ad eccezione di alcune unità archivistiche che presentano un notevole accumulo di polvere.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Al momento, non ci sono orari di apertura al pubblico predefiniti, dal momento che gli archivi storici necessitano di un intervento di riordino ed inventariazione oltre che di una collocazione in uno spazio idoneo alla consultazione. Pertanto, la fruizione (consultazione in loco) viene limitatata ad una sola persona alla volta, preventivamente autorizzata.