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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

L’opera Venere con Fauno è un dipinto ad olio su tela che venne realizzata da Antonio Canova nel 1792 circa

Rappresenta una Venere semidistesa su un giaciglio con cuscini e drappo ed un Fauno dallo sguardo ammiccante che compare ai suoi piedi, un’immagiine con evidenti rimandi alla pittura veneziana del Cinquecento, in linea con il richiamo classicista dell’epoca.

Il dipinto, insieme con altri lavori grafici, fu parte del percorso artistico seguito dall'Artista per arrivare alla realizzazione di Paolina Borghese come Venere vincitrice, alto capolavoro canoviano il cui modello in gesso viene conservato presso il nostro Museo mentre il marmo finale viene conservato presso Villa Borghese a Roma.

La cornice, coeva, è in legno intagliato e dorata a guazzo con foglia d’oro; ha la battuta a gola rovescia con controbattuta a perlinatura, la gola liscia sale sul profilo aggettante intagliato a foglie di alloro ricorrenti e sovrapposte con bacche.

Informazioni sullo stato della conservazione

La superficie pittorica appare molto irregolare, con crettatura ampia e marcata; in diversi punti il colore è sollevato e distaccato dal supporto (v. gamba della Venere), denunciando una situazione di precario equilibrio che fa presagire la caduta di porzioni di policromia.
Nel complesso si avverte un effetto disordinato anche a causa delle vernici disomogenee che, in alcune zone di maggior accumulo, formano delle macchie giallastre. In diverse aree sono presenti prosciughi e parti lucide, molto evidenti nell’angolo in basso a sinistra.

La pellicola pittorica è inoltre offuscata dalla polvere di deposito e da pesanti ritocchi cromaticamente alterati (v. sulla coperta vicino alle mani del fauno).
Si notano dei piccoli riquadri più opachi, probabili tasselli di pulitura eseguiti in un recente intervento.


La cornice riporta alcune sbeccature e cadute di preparazione e doratura, abrasioni e sporco di deposito. Nella fascia superiore, è evidente un riquadro dalla superficie diversa: probabilmente si tratta di un tassello di pulitura che però sembra aver abraso la superficie dorata.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Aperto dal martedì alla domenica con i seguenti orari:

- dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 18.00

- la domenica dalle 9.30 alle 19.00

Chiusure: lunedì feriale, Natale, 1° gennaio, Pasqua

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 5.500,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L’opera, realizzata da Antonio Canova nel 1792 circa, rappresenta una Venere semidistesa su un giaciglio di cuscini e coperte ed un Fauno dallo sguardo ammiccante che compare ai suoi piedi, un’immagiine con evidenti rimandi alla pittura veneziana del Cinquecento, in linea con il richiamo classicista dell’epoca. Il dipintp rientra in quel percorso creativo seguito dall'Artista per arrivare alla realizzazione delle sue sculture, in questo caso alla realizzazione della Paolina Borghese come Venere vincitrice.
Si tratta di un dipinto ad olio su preparazione chiara (probabilmente gesso e colla, di spessore abbastanza consistente) e supporto in tela presumibilmente di lino.

Rimosso il dipinto  dalla cornice  si è potuto verificare che l’opera era in seconda tela e chiarire il motivo delle toppe trovate nel verso .

Dopo lo smontaggio dalla cornice il verso è stato pulito con la  spolveratura  del supporto dai depositi superficiali con pennello morbido e successiva rimozione delle sedimentazioni di polvere con aspirapolvere museale

Il dipinto è stato tenuto ad una leggera umidità controllata per verificare l’appianamento degli inserti concavi, senza contatto con sostante acquose. Le toppe  non sono state rimosse, poiché non compromettevano lo stato conservativo dell’opera. Inoltre il collante delle stesse era ben aderito, rimuoverle poteva causare un danno al supporto del dipinto.

Nella fase di pulitura, il film pittorico è stato liberato dalla vernice superficiale alterata  e sono state rimosse le  ridipinture , fino a raggiungere un nuovo equilibrio dell’insieme, riportando in luce i valori cromatici originali.

Visto il buono stato di conservazione del dipinto, il restauro era finalizzato essenzialmente al recupero estetico eliminando gli strati resinosi e pittorici del precedente restauro e per riappianare le stuccature compromesse.

Con l’intervento di pulitura alcuni profondi cretti della pellicola pittorica non sono più visibili perché è stato rimosso lo sporco che ne oscurava la superficie e si era accumulato nella fessura.

Nel ritocco sono state riprese molte crettature che disturbavano, per armonizzare ed  equilibrare la visione d’insieme.

L’intervento è terminato con la verniciatura a spruzzo con vernice e 5% di cera cristallina addizionata con stabilizzatore che riduce gli effetti dannosi delle radiazioni UV.


NOTE Intervento archiviato