I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.
L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi degli artt. 10, 12 e 13 del D.L.gs. 22 gennaio 2004, n.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio)

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Palazzo Bonzi, oggi Municipio, sede della biblioteca civica, di un ambulatorio medico e di un museo, venne costruito nel 1667 dal nobile
Lodovico Cirimbelli, figlio di Marc'Antonio, e probabilmente rimase proprietà della famiglia stessa fino all'inizio dell'Ottocento, dal momento
che il Vescovo di Asola, mons. Badoer, fece una visita pastorale alla chiesetta privata dei Cirimbelli presente a palazzo nel 1769. Nel 1819
l'immobile venne ereditato da Antonio e don Luigi Mondella, ma tra gli anni 1878 ed il 1909 il complesso passò nelle mani della nobile
famiglia brianzola dei Consonno, fino a quando venne acquistato dall'Avvocato Conte Iro Bonzi e dalla moglie Sarina Nathan. Il palazzo
prese il nome dell'ultima omonima famiglia proprietaria, la quale utilizzò la struttura come residenza estiva, in quanto i Bonzi erano nobili
milanesi con profonde radici nel cremasco. Il Comune acquistò il complesso nel 1953 da un intermediario dei Conti. La facciata esterna del
palazzo è simmetrica, costituita da un portale con lo stemma della famiglia Bonzi ed un balcone al di sopra di esso. Entrando si passa sotto il
portico, costituito da cinque arcate ciascuna sostenuta da due colonne. Davanti al portico vi è un ampio giardino e prima dell'acquisizione del
palazzo da parte del Comune, il complesso comprendeva anche le strutture nelle vie Mulino, Di Rosa e Pellico. Salendo da una scalinata si
arriva sulla loggia del primo piano, sempre costituita da cinque arcate, e si entra nelle stanze nobili, le due centrali, dove si possono
apprezzare gli affreschi incorniciati sul soffitto. Uno di essi pare raffigurare una Stella di David voluta dalla signora Nathan, di origine ebrea.

L’edificio presenta il suo affaccio principale su Via della Repubblica con un prospetto disposto su tre piani, abbastanza regolare anche se asimmetrico rispetto al portone d’ingresso da cui si accede al porticato ed al giardino interno.

La struttura presenta l’impianto tipologico classico del palazzo di  campagna dell’epoca,  caratterizzato da una forma rettangolare con lo scalone monumentale posto su un lato e due strutture aperte (porticato e loggiato superiore) a fare da elementi distributivi verso gli ambienti che si affacciano sulla via principale del centro abitato.

La medesima regolarità la si ritrova anche in copertura, dove la struttura a padiglione è retta da una serie di puntoni (verso il giardino) e da muri trasversali (verso la via) con due coppie di puntoni angolari in corrispondenza delle testate dell’edificio.

Informazioni sullo stato della conservazione

L’edificio nel corso degli anni ha subito una serie di interventi di manutenzione ordinaria, senza tuttavia mai modificare o stravolgere gli aspetti distributivi e materici originali: le murature sono in laterizio con apparecchiatura dei paramenti esterni regolari, le strutture orizzontali in legno. Questa attenzione ha fatto si che l’immobile non presenti particolari segni di dissesto e che, nel complesso, si possa definire lo stato di conservazione abbastanza buono; tuttavia, la sua destinazione d’uso, che lo vede rivestire un ruolo strategico per la gestione delle emergenze, impone una riflessione sul suo livello di sicurezza sismica e  sulla presenza  di eventuali vulnerabilità eclatanti (la copertura in parte spingente è certamente una di questa). Tale criticità risulta quanto più impellente, soprattutto alla luce dei relativamente recenti eventi sismici che hanno interessato il territorio compreso tra il modenese ed il mantovano, aree con caratteristiche geo-morfologiche piuttosto simili e non molto distanti dal territorio di Acquafredda.

Recentemente a causa di un forte evento atmosferico il balconcino in pietra vicentina che sovrasta il portone principale e che sorregge le bandiere istutizionali ad indicare la sede comunale è stato oggetto di danneggiamenti che ne impongono il rifacimento.

 

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Il Palazzo è sede della Biblioteca, dello studio medico e degli uffici Comunali quindi la fruizione è pressochè quotidiana dalle 8:00 alle 18:00.

Il museo della civiltà contadina che ha sede nel sottotetto è aperto a richiesta e durante la Funzione d'Ottobre, principale evento della tradizione Acquafreddese che si tiene di solito le ultime due settimane di Ottobre.

Durante l'anno è sede anche di eventi particolari come i mercatini di Natale che si tengono per utta la giornata dell'8 Dicembre e dei concerti bandistici della banda locale che si svolgono generalmente a Giugno.

E' intenzione dell'amministrazione comunale di valorizzare ulteriormente il parco interno per ospitare sempre più eventi o manifestazioni che coinvolgano la cittadinanza.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 30.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Sostituzione dei serramenti del  Palazzo Comunale - Con il presente intervento si provvederà a sostituire i serramenti della facciata sud mediante sostituzione con replica esatta delle geometria e le cromie dei serramenti esistenti ma con prestazioni termiche e acustiche superiori agli esistenti. Le cornici e le chiusure interne saranno restaurate.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 185.000,00 €

 slide
 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto è incentrato sul miglioramento della sicurezza dei beni immobili in chiave antisismica.  L’edificio nel corso degli anni ha subito una serie di interventi di manutenzione, senza tuttavia mai vedere stravolti gli aspetti distributivi originali. Il mantenimento sostanziale della conformazione originaria ha fatto si che l’immobile non presenti particolari segni di dissesto e che, nel complesso, si possa definire lo stato di conservazione abbastanza buono; tuttavia, la sua destinazione d’uso, che lo vede rivestire un ruolo strategico per la gestione delle emergenze, impone una riflessione sul suo livello di sicurezza sismica.
Il progetto di consolidamento strutturale si è concentrato, a seguito delle analisi iniziali, sulla copertura: l’individuazione della copertura come criticità a maggior rischio sismico deriva dalla valutazione che questo elemento strutturale è sovente causa di significativi problemi, soprattutto in presenza di elementi spingenti come i puntoni, se sottoposta ad azioni orizzontali come il sisma. Si prevede quindi un intervento finalizzato a rendere la copertura scatolare, irrigidendola e collegandola in modo efficace alle murature d’ambito, in sostanza trasformandola in un piano rigido che permetta una migliore distribuzione delle forze sismiche sui maschi murari, in funzione della loro rigidezza. L’irrigidimento avviene sovrapponendo all’assito esistente un secondo strato inclinato a 45° o, in alternativa, dei pannelli OSB3, in modo da non incrementare le masse presenti, avendo cura di solidarizzare i giunti con bandelle metalliche avvitate e fissando gli estremi delle falde con profili metallici tra un piano e l’altro, e con spinotti e tirafondi alla muratura perimetrale.


NOTE Intervento archiviato