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L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi degli artt. 10, 12 e 13 del D.L.gs. 22 gennaio 2004, n.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio)

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Trattasi di un complesso architettonico composto da vari corpi di fabbrica, di cui il più significativo e imponente e quello principale ubicato verso nord, circondato da superfetazioni realizzate dopo il 1950. La tipologia dell’edificio é quella rurale composto da porzioni abitative con annessi in aderenza. Morfologicamente si riscontrano una porzione di notevole imponenza verso est, la barchessa, costituente il classico porticato aperto. In tale porzione trovano collocazione la cantina al piano interrato, la stalla al piano terra con il soprastante fienile al piano primo. La porzione ad est, composta dal corpo padronale, si eleva su quattro piani di cui i primi tre con altezze regolari, mentre l’ultimo piano caratterizzato dalla struttura di copertura a capriate incrociate ha il tetto in andamento. Sul lato sud presenta le due arcate del portico e l’apertura del passaggio voltato in fregio al torrente. La pianta si presenta molto regolare, con un impianto quadro, costruito su un preciso reticolo da passo costante.

Fonti documentali testimoniano la presenza dei Brogliati nel territorio del comune di Breganze fin dal Seicento. Si trattava di una famiglia di notai che aveva la residenza in paese e numerose altre proprietà sparse per la campagna. Uno dei questi era situato in via Sant’Eurosia un tempo denominata Strada detta di Rosta Pajella. La casa Uderzo esisteva con certezza già nel settecento a presidio del fondo agrario. Una pietra murata sulla sommità della facciata est, reca la data 1776, testimoniando così la costruzione almeno di tale porzione del fabbricato, le cui caratteristiche tipologiche e la cui tessitura muraria sono databili a quell’epoca. Nelle mappe del catasto austriaco della prima metà dell’Ottocento appare il fabbricato rurale costituito dal corpo padronale e dall’intera barchessa, oltre ad un piccolo manufatto accessorio staccato verso sud, che poteva essere il forno per il pane. L’elemento architettonico più caratteristico é il passaggio voltato ubicato verso est al piano terra, che corre sulla sponda del torrente Chiavone, che consentiva di percorrere l’argine. Nel 1834 con la morte di Giovanni Brogliati, l’immobile viene donato insieme ad altre proprietà per dare origine ad un’opra di assistenza in favore dei poveri del paese. Da documenti del l857, relativi al lascito Brogliati, si nota che la situazione dimensionale del fabbricato é immutata rispetto a quanto riportato sulle mappe del catasto austriaco, mentre si riscontra una nuova appendice edificata sul lato ovest della barchessa (di inizio ‘900).

La casa Uderzo - presenta interesse culturale ai sensi dell’art. l0 comma l del D.Lgs. n. 42/2004, in quanto costituisce un esempio di architettura rurale realizzata nella seconda meta del XVIII secolo, secondo stilemi tipici della tradizione, improntati a moduli di particolare semplicita, dalle proporzioni possenti e compatte che ricordano le strutture fortificate delle campagne vicentine.

 

Informazioni sullo stato della conservazione

Il complesso arichitettonico denota i segni del tempo e versa in buona parte, in precario stato di conservazione. Con riferimento alla cortina edificata che si estende in senso ovest-est, le due porzioni che più abbisognano di un intervento di ripristino, sono quelle poste alle due estremità, ossia quella più imponente ad est, conservata pressochè intatta e distribuita su quattro piani, che rappresenta altresì il corpo di fabbrica più interessante e caratteristico dell'intero complesso e quella collocata ad ovest, costituita da una modesta abitazione realizzata ad inizio '900 e più volte rimaneggiata nel corso del medesimo secolo.

E' invece in corso di recupero e restauro la porzione centrale la cosiddetta "barchessa", che attraverso un delicato e significativo intervento sta ritrovando splendore e funzionalità.

Le due porzioni laterali alla barchessa,necessitano invece di un cospicuo intervento di recupero e restauro, che dovrà da una lato consolidare e ripristinare le strutture, dall'altro ridare funzionalità e memoria al complesso rurale.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Il fabbricato, compatibilmente con l'attività agricola e sociale che in esso trova collocazione, è visitabile sia negli orari diurni, che durante le occasioni appositamente create attraverso gli eventi organizzati presso la fattoria sociale, di carattere culturale, informativo, relazionale, sociale ecc.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 800.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Trattasi della prima fase d'intervento che interessa il complesso architettonico rurale denominato Casa Uderzo, in via di trasformazione in Fattoria Sociale intitolata al compianto Don Dino Manfrin.

Il progetto, ambizioso, prevede di ridare nuova vita ai vari corpi di fabbrica che compongono la corte rurale, attraverso il restauro delle porzioni storiche e la riqualificazione ed il rifacimento dei volumi più recenti.

Visto lo stato di fatiscenza delle strutture più datate, considerato il favorevole sviluppo distributivo del complesso, è possibile intervenire attraverso più stralci funzionali, senza compromettere sia l'attività agricola e di inclusione sociale in essere, che le caratteristiche più strettamente attinenti il fabbricato e l'ambiente.

Si è messo in atto, quindi, il restauro ed  il recupero funzionale del corpo centrale del fabbricato storico, denominato "barchessa", per ridargli nuova vita e riutilizzo, pur sempre nell'ambito dell'attività sociale ed agricola promossa dalla fattoria.

I lavori di prossima conclusione permetteranno di riutilizzare gli spazi del piano interrato, terra e primo della barchessa, anche con apertura al pubblico per eventi e rivalutazione del sito.