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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

La Villa delle “Terme degli Stucchi dipinti” sorge nel suburbio sud-orientale di Roma, prossima ad una direttrice viaria già in uso in età arcaica, lastricata e utilizzata per il transito tra i possedimenti fondiari in età tardo-repubblicana ed imperiale. É un rinvenimento eccezionale nel panorama insediativo della campagna romana: a differenza di molte altre ville del suburbio romano, viene precocemente abbandonata alla fine del I sec. d.C. e non presenta rimaneggiamenti successivi.

L’aspetto della Villa è largamente il prodotto di una sistemazione di età giulio-claudia su una precedente fase edilizia di età tardo-repubblicana; una prima fase di frequentazione nell’area (IV-III sec. a.C.), è indiziata da lembi di strutture, trincee per la coltivazione della vite e rinvenimenti ceramici.

Le campagne di scavo condotte dal 2014, nell’ambito di un progetto di ricerca scientifica, scavo didattico e valorizzazione del Dipartimento di Storia, Patrimonio Culturale, Formazione e Società dell’Università, hanno consentito il recupero di parte della pianta di un grande complesso, alimentato da una cisterna sotterranea attraverso un elaborato sistema di canali per l’adduzione e lo scolo delle acque, modificato in relazione agli ampliamenti e cambiamenti che l’edificio subisce. La parte settentrionale dell’edificio consta di un grande impianto termale alimentato da una fornace (L, praefurnium) e comprendente, oltre ai tipici ambienti per immersioni in acqua calda (A, calidarium), tiepida (B, tepidarium) e fredda (C, frigidarium), anche una “sauna” (E, laconicum) con nicchie circolari per sedili in marmo, e una piscina (D, natatio) alla cui vasca, dipinta in azzurro, si accedeva tramite una scala a gradoni. A est di quest’ultima e a sud delle terme, si trova un grande cortile (I) attorno al quale si articolano ambienti di servizio e per l’intrattenimento, tra cui spicca un piccolo vano dotato di due nicchie rettangolari per letti e con pavimento sospeso per favorirne il riscaldamento sottostante (G, biclinium). La parte meridionale è prevalentemente occupata da ambienti residenziali, alcuni dei quali verranno modificati e ampliati; altri ambienti, come il vano-corridoio (B1) e una grande sala di soggiorno (D1, triclinium), aggiunti in epoca imperiale, presentano un’articolazione planimetrica più complessa. La ricca decorazione si mostra nei pavimenti con inserti e tessere di marmi policromi e pregiati, nei soffitti e nelle pareti dipinte, che in un caso (D1) si conservano “in situ” per un’altezza ragguardevole.  Le pitture, ad affresco in rosso, giallo, azzurro, bianco e verde presentano un’articolazione in pannelli ed esibiscono un ricco repertorio di motivi figurati e non, talora completato da elementi decorativi e cornici in stucco dipinto; vanno infine menzionate una serie di lastre architettoniche in argilla con motivi a stampo, poste probabilmente a coronamento di un piccolo portico.

Informazioni sullo stato della conservazione

I resti della Villa delle Terme degli Stucchi dipinti presentano discrete condizioni di conservazione, sebbene sia urgente proseguire le indagini archeologiche ed effettuare una serie di interventi finalizzati alla pulizia e al restauro delle murature e dei pavimenti in marmo e al recupero, al restauro e alla ricomposizione dei numerosi intonaci figurati e stucchi policromi pertinenti alla decorazione delle pareti e dei soffitti degli ambienti. L'area oggetto d’intervento è la parte meridionale del complesso, con particolare riferimento agli ambienti posti a Sud-Est dell’impianto termale. Di questi ultimi, in buona parte già indagati nel corso delle campagne di scavo 2016 e 2017, rimangono da chiarire: la planimetria, l’articolazione reciproca e la qualità di alcuni apparati di rivestimento, il cui recupero e la cui pulizia avverrà in sinergia con l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro. 

Nella fattispecie, verrà effettuato:

  1. il recupero definitivo del crollo delle pareti dipinte e del soffitto dell’ambiente D1, posto immediatamente a contatto con il suo pavimento;
  2. la scopertura totale, con conseguente consolidamento delle pareti ad affresco ancora in situ, dell’ambiente D1;
  3. la pulizia integrale e il consolidamento del pavimento in tessellato bicromo (bianco e nero), con rivestimento pittorico superficiale, dell’ambiente D1;
  4. il prosieguo degli interventi di pulizia, restauro e consolidamento del pavimento in cementizio a base fittile rosso e nero dell’ambiente B1, nel tratto compreso tra questo e il vano D1;
  5. il completamento dell’indagine del vano E1, compreso tra gli ambienti B1 e D1, delimitato nel corso dell’ultima campagna di scavo (2017);
  6. l’esplorazione integrale del vano F1, con il recupero del crollo di intonaci dipinti di pareti e soffitto dello stesso, noto, al momento, solo per il muro settentrionale che lo divide dall’ambiente D1

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Attualmente il sito è aperto al pubblico solo durante le campagne di scavo e previa richiesta al direttore. In tale periodo si organizzano anche giornate di apertura straordinaria del cantiere, al fine di sensibilizzare la cittadinanza sul valore culturale dell'area e creare un momento di incontro tra ricercatori e cittadini. Tra le opere previste dal progetto condiviso con la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma - prosieguo degli interventi finalizzati alla definizione planimetrica della Villa e al recupero finale dei crolli di pareti e soffitti dipinti degli ambienti; restauro delle strutture, dei rivestimenti pittorici e dei mosaici pavimentali; riassemblaggio di alcune pareti e restituzione virtuale della Villa e dei suoi ambienti - vi è anche la futura creazione di un percorso di visita all'interno dell'area, destinata a verde, con riproposizione delle murature a "verde" o in materiali eco-sostenibili, tabelloni, soluzioni multimediali informative e luci apposite. Tali interventi consentiranno che la fruizione del sito, oggi non accessibile ai non addetti ai lavori, possa divenire permanente.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 20.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L'intervento prevede il restauro dei pavimenti degli altri ambienti meridionali del complesso e la pulitura e il restauro delle murature “in situ”. Il rivestimento pavimentale dell’'ambiente B1, solo parzialmente sottoposto ad operazioni di pulitura e restauro dall’'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, è realizzato con un conglomerato a base di malta mescolata con composti fittili e inserti di marmo (cementizio a base fittile), fortemente compattato e accuratamente livellato. Il piano di calpestio è costellato di scaglie bianche di palombino, inserti di calcare nero, giallo-ocra e verde, sparsi irregolarmente nel campo ad impreziosire la superficie che presenta una rubricatura rossa, nella parte più regolare e ampia del vano, e nera nella parte in cui il vano si apre a meridione, divenendo un corridoio. Con riferimento agli interventi di pulitura e restauro delle pareti in situ, si sottolinea che la costruzione dell’ambiente D1, ad una quota molto inferiore rispetto al piano di calpestio antico e moderno, ha favorito l’eccezionale stato di conservazione delle pareti interamente dipinte che, in alcuni tratti, superano il metro d’altezza. Il muro settentrionale è quello che, insieme a quello orientale, conserva con maggiore evidenza uno di questi quattro rivestimenti parietali, consentendo di recuperare la successione originaria della decorazione dello zoccolo e di un tratto della parete mediana.  


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 25.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L'intervento prevede il restauro del rivestimento pavimentale a mosaico del triclinium. Posto a SE delle terme e dei vani ad esse adiacenti scoperti nel corso delle prime indagini, l'ambiente D1 fa parte della pars residenziale della Villa. Le sue ampie dimensioni e il ricco apparato decorativo confermano che si tratta di un ambiente di rappresentanza, probabilmente una grande sala da pranzo (triclinium) con tre lati per alloggiare i letti degli ospiti commensali e un lato libero per consentire i movimenti del personale di servizio. A pianta rettangolare, l’ambiente D1 vanta, infatti, una superficie interna di mq 43,2 (6,75 x 6,40 m). L'accesso all'ambiente avveniva da SO, attraverso una grande soglia, realizzata da due lastre rettangolari accostate in marmo bianco, delimitate ai lati da due stipiti in peperino, e lunga originariamente 1,97 m. Se le pareti erano riccamente dipinte, anche la pavimentazione non doveva essere da meno. Sebbene attualmente si conosca solo limitatamente a brevi tasselli di pulitura effettuati dai restauratori ai margini della stanza, si tratta di un pavimento in opus tessellatum, con tessere bianche e nere che, nella porzione pulita, esibisce un motivo a treccia a due capi bianca su fondo nero e altri motivi geometrici. La particolarità di questo rivestimento, che ne complica anche le operazioni di restauro, consiste nella sua rifinitura: le tessere, infatti, risultano eccezionalmente ricoperte da un sottile strato di stucco che contribuisce a regolarizzare i margini del disegno, restituendo l’impressione di un dipinto. 


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 12.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L'intervento prevede il prosieguo e il completamento delle indagini di scavo ai fini conservativi dei vani meridionali residenziali rinvenuti e parzialmente indagati nel corso delle campagne di scavo precedenti. In particolare: 1) si preciseranno i limiti, l’articolazione e la stessa funzione del vano-corridoio B1 che presenta una pianta irregolare a “L”, sottolineata da un pavimento in cementizio bicromo rosso e nero; 2) si effettuerà il recupero definitivo del crollo delle pareti e del soffitto dell’ambiente D1. In tale ambiente urgono anche interventi di messa in sicurezza delle pareti riccamente affrescate conservate in situ e del pavimento; 3) si procederà al prosieguo dell’indagine del vano E1, compreso tra gli ambienti B1 e D1; e 4) all’esplorazione integrale del vano F1, noto, al momento solo per il muro settentrionale che lo divide dall’ambiente D1. Tali operazioni permetteranno di creare dei piani livellati su cui stendere una prima copertura in teli di geotessuto (Delta-Lite Plus) a contatto con i pavimenti e le murature, sacchi di tessuto e sabbia o materiale attutente le murature emergenti e un ulteriore telo di geotessile in funzione protettiva e isolante.