Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Ai piedi della Rocca, divisa da un boschetto sempreverde, al lato della scalea si presenta, improvviso, il cimitero che porta le insegne del cardinale Cesare Brancadoro arcivescovo di Fermo dal 1803 al 1837. Costruito nel XVIII secolo a due corpi comunicanti, verosimilmente per distinguere le classi dei Sangiorgesi che vi sarebbero stati sepolti, presenta un architrave d’ingresso con l’iscrizione” Cineribus atque ossibus revicturis”, sormontato dallo stemma del Cardinale Urbano Paracciani di Fermo. Stefano Papetti ne descrive la struttura in occasione della campagna del FAI “I Luoghi del Cuore”, redigendo la seguente scheda:“Il prospetto settecentesco del cimitero di Porto San Giorgio è caratterizzato da una elegante struttura in laterizio, al centro della quale si apre il portale di accesso fiancheggiato da due aperture chiuse da inferriate.Il portale è sovrastato da un timpano curvilineo al centro del quale è collocato lo stemma in pietra del Cardinale Cesare Brancadoro (Fermo, 1755-1837). Sormontato dal cappello cardinalizio, lo stemma poggia su due cornucopie traboccanti di frutti, simbolo di abbondanza. La struttura architettonica si avvale del piacevole contrasto fra il colore caldo del laterizio e le cornici in pietra; il fronte è scompartito da quattro lesene binate in laterizio ocra e rosso con capitelli dorici. L'iscrizione latina posta nell'architrave è riferita all'uso del cimitero, destinato ad accogliere i resti di quanti risorgevano; altri riferimenti alla destinazione cimiteriale dell'edificio possono scorgersi nei quattro teschi modellati sul cornicione e nella decorazione in rilievo che rappresenta due femori incrociati sospesi in un nastro. La sommità del prospetto è decorata da quattro vasi in pietra sormontati da una fiamma. Pur non conoscendo il nome del progettista, il carattere sobrio del prospetto lascia intendere che possa trattarsi di un'opera dell'architetto comasco Pietro Augustoni (Como 1741-1815), architetto della Camera Apostolica ed autore a Fermo dei Palazzi Sassatelli, Pelagallo, Erioni, nonché del Seminario e della facciata delle Chiese del Carmine e San Francesco. Rifacendosi ai modelli di Luigi Vanvitelli, Augustoni appare capace di moderare gli eccessi decorativi dell'architettura rococò alla luce di un rinnovato confronto con quella classica. L'Augustoni venne incaricato dalla Camera Apostolica di progettare i rinnovamenti urbanistici realizzati anche al Porto di Fermo (l'odierna Porto San Giorgio) nella seconda metà del Settecento ed in tale occasione provvide forse a fornire i progetti per il Cimitero.”
Informazioni sullo stato della conservazione
Lo stato di conservazione del monumento sito nel Comune di Porto San Giorgio, in Piazza San Giorgio e denominato “Cimitero settecentesco o Ossario” presenta nella struttura lapidea uno stato di conservazione non buono.
Si evidenziano fenomeni di degrado localizzati molto gravi come esfoliazioni, polverizzazioni superficiali e sollevamento di scaglie con conseguente perdita di materiale.
Tali forme di degrado sono presumibilmente da ricondurre ad effetti di gelo e disgelo.
Risulta inoltre un sottile strato di deposito nero ben aderente al substrato lapideo dovuto principalmente a depositi di polveri e guano per la mancanza di una corretta e regolare manutenzione e l’assenza di protezione adeguata dai volatili.
Nella parte bassa si nota un degrado da presenza di muschi, vegetazione e macchie causate dall’umidità ascendente.
Per quanto riguarda gli elementi in metallo risultano particolarmente evidenti il degrado dovuto ad incrostazioni, deposito di guano, ossidazioni e in alcune parti delle mancanze di elementi decorativi.
I laterizi sono costituiti da argilla cotta in forno a temperature altissime. Creato per sostituire la pietra, il laterizio, venne utilizzato fin dalle più antiche civiltà, soprattutto in quella romana, dove ebbe il suo massimo impiego. Oggi la sua lavorazione è profondamente cambiata a causa dell'industrializzazione e dei cambiamenti nei processi edilizi.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il sito è visitabile ogni prima domenica del mese previa prenotazione e raggiungimento del numero minimo di 10 visitatori.