Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il catasto “napoleonico” del 1812 individua i terreni ora compresi nel grande parco Ormond: erano destinati all’agrumeto e all’oliveto, ma si trovavano già palme phoenix dactylifera.
La proprietà era della famiglia sanremese Rambaldi, la quale cede la sua modesta villa agli Ormond prima del 1887.
Michel Louis Ormond (1828-1901) era svizzero e gestiva un ampio commercio di tabacco e sigari e si trasferisce a San Remo per desiderio della moglie francese, Marie Marguerite Renet (1847-1925), donna di salute cagionevole.
La vecchia villa Rambaldi subisce gravi danni con il terremoto del 1887.
Gli Ormond decidono dunque di costruire una nuova residenza, il cui progetto viene affidato all’architetto svizzero Emile Réverdin, che traduce la sua educazione parigina in un impianto classico e lineare.
La villa viene completata nel 1889.
Il grande parco viene attraversato dalla via Aurelia e dalla ferrovia, operativa dal 1872.
Lo spazio verde risulta modellato secondo la progettualità francese del secondo Ottocento, sull’esempio dell’Alphand e di André.
I terrazzamenti liguri e gli agrumeti vengono eliminati.
Una viabilità comoda si sviluppa con larghe curve per far godere appieno panorami sempre variati.
Le piante esotiche vengono piantate accanto ad alcune preesistenze, come qualche olivo.
Il progetto del parco riprende un andamento a “stanze” con ambienti vegetali molto caratterizzati: palmeto, area dei cedri, antico oliveto, sequenza di ficus e grandioso panorama centrale ispirato al tema del giardino all’italiana.
Sono stati numerosi gli ospiti illustri: i principi di Prussia, come il Duca d’Aosta o la celebre principessa Elisabetta d’Austria.
Dopo la morte di Marguerite Renet Ormond nel 1925, la proprietà è stata acquisita dal Comune.
Il Comune di Sanremo, vi fece allora costruire un padiglione per le esposizioni e rese fruibile al pubblico l'ampio parco, in fondo al quale fu sistemata la grande fontana disegnata dall’ingegnere Pietro Agosti, podestà della città di Sanremo tra il 1927 e il 1930.
La fontana dal profilo mistilineo e con raffinati giochi d’acqua, che circondano il gruppo scultoreo centrale con putti in festa, diviene il fulcro del parco.
La composizione architettonica della fontana, arricchita da numerosi vasi e statue, viene completata da una pergola dallo stile classico che crea uno spazio raccolto e incornicia le vedute verso il mare attraverso la scansione ritmica di quattordici colonne.
Informazioni sullo stato della conservazione
Attualmente il gruppo scultoreo della fontana si presenta in uno stato di forte degrado, dovuto all’attacco biologico di alghe, muschi e licheni, che hanno ricoperto la superficie delle sculture con uno spesso strato.
Tale situazione è stata aggravata dalla stesura di uno strato di pittura sintetica (probabilmente smalto), risalente a diversi anni fa, che ha creato una barriera impermeabile ai normali scambi termo igrometrici e ha favorito l’ulteriore degrado sia della superficie interna che di quella esterna delle statue, indebolendone la loro costituzione morfologica.
Pertanto è necessario pulire il gruppo in pietra, rimuovendo la spessa patina biologica che lo ricopre e il sottostante strato di pittura sovrapposto alla pietra, in modo da ottenere una superficie omogenea per avere una migliore lettura estetica dell’opera.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
sempre aperto dalle 9 alle 18 con ingresso gratuito al pubblico