Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il fabbricato di cui trattasi, denominato Torre Civica - è ubicato a Portobuffolè (TV), in Piazza Vittorio Emanuele II ed è identificato catastalmente come segue: Catasto Fabbricati - Sezione B, Foglio n. 2, Mappale n. 240 e Catasto Terreni - Foglio n. 4, Mappale B. L'edificio, date le sue caratteristiche ed importanza, è sottoposto a vincolo storico artistico ai sensi dell'art. 10 del D.Lgs. n. 42/2004 e ss. mm. ed ii. e del D.M. 09.05.1923 - vincolo ex L. n. 364/1909, riferito all'ex castello, e ricade all'interno della delimitazione di "Centro Storico" - vincolo paesaggistico - del Comune (D.M. 13.02.1968).
Breve cenno storico inerente la sua realizzazione: I primi abitanti del territorio furono i Veneti, popolazione nomade originaria dell'Asia Minore. Dopo la conquista Romana, avvenuta nel 201 a.C., il sito venne denominato Septimum de Liquentia, ovvero "Sette Miglia [da Oderzo, la romana Opitergium], lungo il fiume Livenza". Fu un porto fluviale di notevole importanza. Prima dell'anno 1000, venne costruito un castello fortificato, pertinente prima alla Diocesi di Ceneda, poi alla podesteria di Treviso. Nel corso del XIII sec. la nomenclatura di Septimo, fu sostituita da Portus Bufaledi [da bova, latino medievale che significa "canale"], cui deriverà l'attuale nome. Intorno al 1293 Tolberto Da Camino e la sposa Gaia, fecero di Portobuffolè la loro residenza ufficiale, proclamati poi nel 1307 signori della città. La città fortificata era circondata da un canale, ricavato deviando il fiume Livenza, e da possenti mura intervallate da sette torri. L'unica torre giunta fino alla nostra epoca presenta la cima modificata secondo il gusto rinascimentale. La sua persistenza è dovuta al fatto che è stata utilizzata come prigione fino all'inizio del secolo scorso. Lungo ciò che resta delle antiche mura, si può scorgere una botola, la quale conduce ad una galleria sotterranea che collegava i due porti della Città, quello della Piazza principale e quello di Via Rivapiana. Questo tunnel nei secoli ha avuto, poi, diversi usi, come ad esempio quello di sfogo per le tubature fognarie, e dalla popolazione è da sempre ricordato con il nome di Slondrona. Attualmente nella Torre ha sede il Museo della Civiltà Contadina e dell'Artigianato dell'Alto Livenza.
Informazioni sullo stato della conservazione
L'immobile è mantenuto sempre e per quanto possibile in buono stato di manutenzione al fine di renderlo fruibile per la sua destinazione.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La Torre Civica è sempre visitabile negli orari di apertura dell'Ufficio Turistico, nonché su appuntamento.